Gli italiani come stanno investendo i loro risparmi nel 2022? Conoscere le abitudini sull’allocazione degli investimenti può essere molto utile per inquadrare quello che sono le tendenze generali in atto e magari tenere conto di esse per comporre il proprio portafoglio.

Ci sono delle caratteristiche culturali che, a causa dell’emergenza covid, hanno subito un consolidamento. Per loro natura gli italiani, infatti, gli italiani non solo sono dei risparmiatori accaniti e ma sono anche molto tradizionalisti nelle loro scelte. Nel primo anno post covid questi tratti somatici si sono accentuati. A causa dell’emergenza, quindi, gli italiani sono diventati ancora più risparmiatori e ancora più tradizionalisti. La liquidità, infatti, si è indirizzata verso il settore immobiliare e fin qui nessuna sorpresa. Il problema è che quest’anno più che in passato, comprare casa in ottica investimento è diventato quasi un sogno.

Chi è a caccia di rendimenti, a causa dell’attuale costo del denaro, non ha alcun vantaggio dall’investire in immobili o altri strumenti che possono fungere da parcheggio come i conti deposito o i titoli di stato. Ciò spiega il motivo per cui nel 2021, ci sia stato un boom degli investimenti sui fondi comuni, il cui peso, non a caso è notevolmente cresciuto nei portafogli degli italiani. Non ci sono ragioni per non ipotizzare che anche nel 2022 questa tendenza possa proseguire.

Il merito di questo boom (lo analizzeremo dopo nel dettaglio) è stato anche di piattaforme che permettono di comprare fondi online direttamente da casa.

Come e dove investono gli italiani nel 2021: classi di asset preferite

A dare una risposta precisa alla domanda su come e dove investono gli italiani nel 2021 è stato un report dell’ABI pubblicato dopo l’estate. Dall’analisi di questo bollettino risulta evidente che gli italiani, popolo tradizionalista in materia di risparmio, hanno continuato a puntare su conti depositi e conti correnti bancari che nel 2021 sono addirittura cresciuti del 6,2% a 1.584 miliardi. Questo dato conferma l’esistenza di una vasta fetta di risparmiatori che punta solo a scelte difensive senza alcuna ottica di investimento. I dati dell’ABI dicono che nel 2021 oltre un terzo della ricchezza è fermo sui conti correnti. L’effetto rimbalzo rispetto al 2020, anno del covid, non c’è stato.

Se lo scorso anno, però, un atteggiamento di questo tipo poteva compreso, nel 2021 capire perchè tanta ricchezza resta ferma su binari morti (conti correnti, conti deposito e immobili) diventa più ostico. Il problema è che cambiato il contesto di riferimento con l’economia che segna una decisa ripresa. Questo sarebbe un primo motivo per avere un’approccio più dinamico. C’è poi anche una ragione più pratica che il risparmiatore attento alla difesa del suo capitale non dovrebbe trascurare: l’inflazione è in aumento e i solti tenuti fermi rischiano di subirne le conseguenze.

E’ proprio questa consapevolezza che spiega il perchè i fondi comuni di investimento abbiano registrato un forte balzo in avanti nell’anno corrente. C’è una fetta di risparmiatori che, consapevole del rischio inflazione, ha preferito e preferisce andare a caccia di rendimenti.

In quest’ottica le azioni nei portafogli di investimento degli italiani hanno registrato una forte crescita. Secondo i dati dell’ABI la quota detenuta in azioni dai risparmiatori italiani è cresciuta nel 2021 del 23,4% attestandosi a 1.011 miliardi di euro. Secondo alcuni analisti, il forte appeal dell’azionariato si spiega anche alla luce del rally delle borse.

Dopo le azioni, nella classifica delle classi di asset preferite, si collocano appunto i fondi comuni che sono cresciuti del 20% attestandosi a 711 miliardi di euro. Un balzo enorme che analizzeremo meglio nel prossimo paragrafo.

Alle spalle dei fondi comuni, nella classica degli asset su cui investono gli italiani nel 2021, si sono posizionate le assicurazioni ramo vita e i fondi pensione che nell’anno post covid sono saliti del 9% a 1.150 miliardi di euro.

Ma se gli investimenti in fondi comuni aumentano, e altrettanto fanno quelli in azioni e in assicurazioni vita, cosa è che cala? Tra le classi di asset meno apprezzate dagli italiani nell’anno post covid ci sono le obbligazioni che sono state penalizzate dai rendimenti molto contenuti. Nell’ultimo anno, la quota delle obbligazioni nei portafogli è scesa del 2,4% a 239 miliardi.

Perchè i fondi comuni piacciono agli italiani?

Considerando l’enorme successo che i fondi di investimento hanno avuto nel corso dell’anno post covid, viene spontaneo chiedersi per quali motivi gli italiani, incerti su dove e come investire, hanno deciso di puntare su questo strumento.

Alla base dell’alto appeal dei fondi comuni ci sono almeno due spiegazioni:

  • il livello di sicurezza accettabile a fronte di un rendimento comunque importante: è altamente improbabile che una società di gestione del risparmio usi tutto il capitale raccolto per investire su un solo titolo.
  • la possibilità di sfruttare le conoscenze degli esperti del settore, come ad esempio quelli di Fundstore raggiungibili direttamente dal sito dal sito ufficiale della piattaforma, senza essere costretti a consultarli sistematicamente
  • la possibilità di avere accesso ad operazioni speculative che, senza la presenza di queste piattaforme, sarebbero quasi precluse al piccolo investitore
  • la possibilità di consultare un catalogo completo come quello di Morningstar
  • la presenza di fondi di investimento a basso rischio con rendimento interessante
  • l’enorme appeal che alcune categorie di fondi comuni registrano a causa di dinamica macro in atto a livello globale (esempio è il caso dei fondi materie prime)

Queste sono le sei ragione che, secondo noi, sono alla base della crescita che gli investimenti in fondi comuni hanno messo a segno nell’anno post covid.

Chi volesse cercare i migliori fondi di investimento, può consultare la piattaforma Fundstore dove è presente una suddivisione per tipologia dei fondi più performanti.

Come e dove investono gli italiani nel 2022: conclusioni

A questo punto possiamo tirare le somme. Essendo il nuovo anno iniziato da poco, non ci sono ancora indicazioni precise su come e dove investono gli italiani nel 2022. Occorre, quindi, fare riferimento ai dati certi del 2021. Lo scorso anno, rispetto al passato, gli italiani hanno da un lato rafforzato la loro proverbiale prudenza in materia di gestione del risparmio (puntando su casa di proprietà, conti correnti e conti deposito) e dall’altro hanno puntato su prodotti dal rischio contenuti per cercare di uscire dalla trappola dei rendimenti zero.

L’eredità del 2021 è quindi quella di un paese spaccato in due con la parte tradizionalista che potrebbe restare bruciata dall’aumento dell’inflazione. C’è ancora tempo per uscire da questa trappola e le scelte compiute dalla parte più dinamica dei risparmiatori, possono essere sfruttate per impostare una propria strategia.