Dimissioni del governo Draghi ed elezioni politiche antipate hanno un costo per gli investitori che, considerando anche le turbolenze globali, avrebbero a fatto a mano di questo ennesimo fattore di rischio domestico.
Le liturgie della politica, però, sono completamente diversa dalle esigenze degli investitori e allora tanto vale prendere atto della situazione e passare già alla fase due: come investire dopo le dimissioni di Draghi? quali sono le asset-class da vendere e quali quelle da comprare? come modificare la composizione del proprio portafoglio di investimento? Sono questi gli interrogativi concreti che un investitore deve affrontare per navigare in un mare reso ancora più tumultuoso dalla caduta del governo italiano.
Prima di approfondire il tema, iniziamo subito col riconoscere che la caduta del governo Draghi avrà conseguenze sugli investitori ma non in modo generalizzato. Per alcuni portafogli di investimento, le dimissioni di Draghi sono una sciagura ma per altri possono tramutarsi quasi in un solletico. La vulgata è sempre catastrofista in questi casi, ma va preso atto che non tutti gli investitori pagheranno allo stesso modo il conto delle dimissioni di Draghi. C’è chi paga di più e chi pagherà di meno (quasi nulla). Da qui si parte.
Caduta governo: gli investitori che pagheranno il conto più alto
Le conseguenze più pesanti della caduta del governo Draghi saranno a carico degli investitori più tradizionali. Inutile fare giri di parole: se cresce il rischio paese (fattore contabilizzato dall’andamento dello spread Btp Bund) a pagare il conto è chi ha maggiore esposizione sul paese.
I portafogli che stanno piangendo sono quelli che non vanno oltre il Brennero. Chi, per far fruttare i risparmi, ha puntato tutto su BTP e azioni legate al debito pubblico italiano o comunque espressione della Repubblica Italiana (tutte le banche e le assicurazioni tra le prime, Eni, Enel tra le seconde) pagherà il conto più salato della caduta del governo Draghi.
Questo perchè l’instabilità governativa porta sempre a maggiori rischi e pagare le conseguenze di tutto questo sono sempre le quotate che hanno ampi settori di debito pubblico nei propri bilanci. E se la banca su cui si è investito è solida e proiettata al futuro? Non cambia assolutamente nulla, perchè quando sale il rischio sovrano, tutto ciò che è connesso con il debito pubblico paga conto.
Non è mai una buona idea focalizzare il portafoglio di investimento su un singolo paese, soprattutto se esso si chiama Italia. Da sempre sosteniamo la necessità di diversificare i risparmi. Se lo aveste fatto, oggi per voi la caduta del governo Draghi sarebbe stata solo un fatto di cronaca.
Caduta governo Draghi: conseguenze sui BTP
I BTP sono il solo orizzonte di investimento per molti investitori italiani. Ognuno gestisce i suoi soldi come meglio crede ma è in questi momenti che ci si mangia le mani per non aver inserito qualcosa di diverso nella propria asset allocation.
Detto questo, chi ha BTP nel proprio portafoglio si prepari a queste conseguenze a seguito delle dimissioni del governo Draghi: essendo il debito più rischioso, i rendimenti dei BTP salgono mentre i prezzi scendono. Quindi se hai già BTP, perderai soldi a causa del ribasso dei prezzi.
E chi invece non ha BTP nel suo portafogli ma vorrebbe comprarli ad esempio in una delle prossime aste di titoli di stato? Ebbene meglio mettersi l’animo in pace e prepararsi ad un inevitabile rialzo degli interessi.
Secondo un report di Citi, la caduta del governo Draghi avrà come effetto vendite per 200 miliardi di euro sui BTP. Per Equita ogni 100 punti di maggiore tasso di interesse, si verifica un aumento della spesa sul debito pubblico di 2,5 miliardi nel 2023 e addirittura di 7 miliardi nel 2023.
Come proteggere i risparmi con la caduta del governo Draghi: consigli pratici
Abbiamo spiegato quale tipo di investitore pagherà il conto più salato dalla caduta del governo Draghi. Lato costruens, vediamo adesso cosa fare per proteggere i propri risparmi in questa fase. La parola d’ordine anche di chi fino ad ora non ci ha mai voluto sentire da questo orecchio deve diventare DIVERSIFICARE.
L’investitore che vuole salvare i suoi soldi dalla lunatica politica italiana è chiamato a Diversificare a livello internazionale ma anche ad investire in economia reale e in tutti quei settori anticiclici che sono meno esposti al contesto geopolitico. Uscire fuori dal Brennero per investire i risparmi non deve spaventare perchè oggi ci sono broker come Freedom24 che consentono di fare trading su azioni e ETF internazionali offrendo, tra l’altro, una vasta gamma di strumenti operativi e condizioni vantaggiose (niente commissioni per i primi 30 giorni dall’attivazione del conto).
Una cosa è bene mettersela in testa: i prossimi mesi saranno molto complessi, continuare ad avere come orizzonte i BTP o le azioni Enel significa perseverare nell’autolesionismo. Il portafoglio va diversificato a livello internazionale.