Dopo mesi di tira e molla è stato raggiunto un accordo per la riduzione delle commissioni per i pagamenti con POS di importo inferiore ai 30 euro. L’intesa è stata siglata tra a ABI (Associazione bancaria italiana), ASP (Associazione italiana prestatori servizi di pagamento), CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti e FIPE (Federazione italiana pubblici esercizi) ed è arrivata dopo una lunghissima trattativa.
La notizia sta avendo un fortissima risonanza tra commercianti e liberi professionisti i quali attendevano da tempo una fumata bianca sul taglio delle commissioni POS sotto i 30 euro. Ora l’accordo c’è ma il problema è che non si capito come sarà effettuata questa riduzione delle commissioni sui micro-pagameti POS.
E soprattutto si tratterà di un taglio vero che scatta automaticamente nel momento in cui viene effettuata una transazione con POS di importo inferiore ai 30 euro o si tratta di una “raccomandazione” agli operatori del settore? La differenza tra le due ipotesi è enorme perchè se si tratta soltanto di un protocollo di intesa senza alcun obbligo per le banche di ridurre le commissioni, allora non è che cambi poi così tanto rispetto alla situazione attuale.
Accordo per ridurre le commissioni sui pagamenti sotto ai 30 euro ora c’è
L’intesa siglata tra le parti del tavolo di contrattazione per ridurre le commissioni sui pagamenti POS di importo inferiore ai 30 euro, ha una durata transitoria di un anno e riguarda i commercianti e i liberi professionisti che nell’anno precedente hanno avuto ricavi più bassi di 400mila euro.
L’accordo è più che altro un memorandum di intesa poichè “si invitano” gli associati delle varie sigle che hanno sottoscritto l’intesa a promuovere iniziative commerciali nei confronti degli esercenti volte a ridurre l’impatto delle transazioni di basso valore ossia di importo non superiore ai 30 euro. Quell'”invitare” fa capire perfettamente che non c’è alcun obbligo. Ma non c’è neppure una strategia definita che dovrà portare al taglio delle commissioni POS sui micropagamenti. Tutto viene quindi demandato a iniziative specifiche da attuare successivamente.
Dopo l’accordo come saranno tagliate le commissioni POS sotto ai 30 euro?
Concretamente non è stato stabilito alcunchè sulle modalità di taglio delle commissioni POS sui micro-pagamenti. Diciamo che l’intesa ha stabilito solo dei paletti su cui poi si potrà impostare il reale taglio di questi balzelli. E per giunta la riduzione non è neppure obbligatoria di conseguenza tutto è demandato alla buona volontà delle parti.
Nell’accordo sulla riduzione delle commissioni POS non c’è l’azzeramento delle stesse come invece era stato richiesto da commercianti e liberi professionisti. Le organizzazione che rappresentano questi ultimi hanno solo strappato un obbligo delle trasparenza in base al quale sarà ora necessario specificare i costi a carico dei commercianti/liberi professionisti che ricevono pagamenti tramite POS per consentire loro di comprendere e comparare le tariffe applicate dai vari operatori/banche. Questo è oggettivamente un passo in avanti che aiuterà chi deve accettare i pagamenti a capire quali sono i POS più convenienti e le proposte più vantaggiose da parte delle banche.
Commissioni POS per pagamenti inferiori ai 10 euro resteranno?
Visto che non c’è alcun obbligo per cancellare le commissioni POS per pagamenti sopra i 30 euro, ci si aspetterebbe che almeno per quelli ancora più micro (sotto ai 10 euro) sia cambiato qualcosa. E invece nulla. Neppure per i pagamenti di importo più basso di 10 euro, scatta l’obbligo di cancellazione delle commissioni.
Addirittura i pagamenti più bassi di 10 euro non vengono neppure considerati a parte nell’intesa ma rientrano in quelli fino a 30 euro. Praticamente non sono una casistica a sé stante e per loro vale semplicemente quello che abbiamo detto in precedenza in merito all’intesa di intenti, alla raccomandazione e così via…
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Accordo riduzione commissioni POS sotto ai 30 euro: conclusioni
Nel 2022, stando ai dati Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, ben il 52% degli scontrini di importo inferiore ai 25 euro sono stati pagati con POS. Il trend è in costante crescita e quindi il problema della riduzione delle commissioni per micro-pagamenti è sempre più centrale.
Le parti convocate al tavolo delle trattative dovevano trovare un accordo entro 4 mesi fa, pena una sanzione alle banche. L’intesa è arrivata in ritardo e non c’è stata alcuna sanzione. Quest’ultima doveva essere pari ad un contributo straordinario pari al 50% degli utili al netto degli oneri fiscali derivanti dalle commissioni per le transazioni inferiori a 30 euro. Tutto questo è rimasto sulla carta. Ora è arrivata questa intesa di principio.