A partire da oggi 14 settembre 2023, è possibile comprare azioni ARM. La società britannica attiva nel segmento della progettazione di chip, ha concluso in modo brillante l’IPO che l’ha portata sull’indice Nasdaq Composite di Wall Street. Prezzo di partenza dell’avventura di ARM sulla borsa americana è di 51 dollari, valutazione che si colloca nella parte alta della forchetta indicata dalla stessa società tech in una delle sue ultime comunicazioni.
Un prezzo di 51 dollari per azione significa una valutazione di mercato pari a 52,3 miliardi di dollari che configura l’IPO ARM come la più grossa operazione finalizzata allo sbarco in borsa del 2023 e anche del 2022 (anno di forte crisi per le offerte iniziali). Un primato che potrebbe stuzzicare gli investitori a considerare la possibilità di comprare azioni ARM con prospettiva di investimento già nella prima seduta di contrattazioni.
Comprare azioni ARM dopo l’IPO
Il solo fatto che il prezzo di debutto delle azioni ARM sia stato fissato al massimo della forchetta (51 dollari) è un segnale molto chiaro sul forte appeal che la società (ora neo-quotata) di proprietà di SoftBank può vantare.
A ciò si aggiunge quello che è avvenuto nel corso dell’IPO ARM. Complice anche la voglia di ripresa di un mercato che stenta a ripartire (molte delle migliori IPO sono praticamente congelate da mesi), in fase di offerta si è verificato un vero e proprio boom di ordini. Praticamente le azioni sono state sottoscritte ben 5 volte in eccesso stando a quanto evidenziato da un articolo del Financial Times. Ciò ha determinato la chiusura degli ordini per le azioni da parte delle banche ch sottoscrivono la quotazione martedì 12 settembre, un giorno prima del previsto.
E poi c’è la questione relativa al business in cui ARM è attiva. La società britannica, infatti, progetta software per i chip che vengono poi usati nell’alimentazione di cellulari, tablet, tecnologia indossabile e anche automobili automobili. In pratica ARM fornisce in licenza i suoi progetti a quelle aziende che producono e utilizzano questi chip. Ciò la pone in una posizione di assoluto vantaggio. Bastano pochi dati per prendere atto di questo “monopolio”: nel 2022 la struttura chip di ARM presente in ben il 99% degli smartphone di tutto il mondo e nel fiscal year che si è chiuso a marzo 2023, risultavano consegne per complessivi 30 miliardi di chip.
Questi 3 elementi potrebbero offrire una buona visibilità alle azioni ARM. Da quello che ci risulta il titolo sarà inserito subito nelle piattaforme normalmente usate per investire in borsa. Sicuramente, quindi, gli amici investitori potranno tranquillamente usare il loro solito broker per comprare azioni ARM dopo l’IPO.
Comprare azioni ARM: cosa succederà dopo l’IPO?
Grazie all’IPO, SoftBank, società cui ARM fa capo, raccoglierà circa 4,9 miliardi di dollari. Ricordiamo che SoftBank aveva offerto il 9,4% delle azioni della società britannica e quindi dopo l’IPO continuerà a controllare il 90% circa delle azioni della società.
Tra l’altro nei giorni scorsi, i colossi tecnologici che usano i chip di ARM, parliamo di Apple, Google, Samsung, Nvidia e molti altri, avevano annunciato che volevano comprare azioni di ARM per un valore di 735 milioni di dollari al prezzo della stessa IPO (quindi 51 dollari).
Per quanto invece riguarda il possibile andamento delle azioni, vero è che l’IPO ARM è orai passata come la più grande quotazione degli ultimi due anni dai tempi del debutto in borsa delle azioni Rivian (allora la raccolta fu di 12 miliardi di euro) e che la riuscita dell’operazione rilancia il trading sulle IPO, tuttavia va tenuto presente che nell’ultimo anno e mezzo i prezzi delle azioni tech (Nasdaq) si sono molto allontanate dai rispettivi massimi storici (conseguiti durante il covid, quindi altro contesto) a causa delle preoccupazioni sullo stato di salute dell’economia.
Un velo di incertezza quindi resta su quello che potrebbe accadere anche perchè, secondo alcuni analisti, il prezzo strappato (51 dollari) potrebbe essere troppo alto.
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Prezzo IPO ARM a 51 dollari troppo alto?
A parlare di valutazione dell’IPO eccessivamente alta è stato Javier Correonero di Morningstar. Secondo l’esperto da un punto di vista della valutazione, il titolo sembra essere molto costoso (l’ultima indicazione sulla forchetta era tra 47 e appunto 51 dollari).
In pratica, ha aggiunto Correonero, tutto dovrebbe andare molto bene per ARM affinchè possa essere giustificata una valutazione di 50 miliardi di dollari. Non solo ma la neo-quotata sarà chiamata anche a fare molto bene con i suoi conti in un contesto caratterizzato da forte incertezza geopolitica vista la forte esposizione della società britannica in Cina.
Ma cosa centra la Cina con ARM? Come comunicato dalla stessa quotata nella registrazione presso la Securities and Exchange Commission (operazione propedeutica all’IPO), le attività di ARM in Cina vengono gestite da ARM China, che è una entità del tutto separata dalla società principale. Considerando che quasi un quarto delle entrate del gruppo arriva da ARM China, le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Pechino potrebbero avere un impatto sul business.
Quindi i rischi ci sono e vanno tenuti in debita considerazione prima di decidere come posizionarsi sul titolo dopo l’IPO. Come abbiamo messo in evidenza in questo articolo, ci sono elementi positivi ma anche fattori di rischio da considerare.