Le azioni Instacart, fresche di IPO, si sono subito prese la scena a Wall Street. Nel giorno del loro debutto, infatti, hanno registrato una progressione finale di oltre il 12% con i prezzi attestati a quota 33,70 dollari contro i 30 dollari del prezzo dell’IPO. E poteva anche andare meglio visto che nel corso della seduta le quotazioni hanno addirittura sfondato il muro dei 40 dollari.
Euforia da primo giorno di borsa si potrebbe pensare ma, lasciando perdere l’approccio pessimista duro ad essere estirpato quando si parla di IPO, è impossibile non cogliere invece dei segnali positivi che danno base più solida alla corsa a comprare azioni Instacart che ha caratterizzato il debutto della matricola. Questi segnali sono essenzialmente due: la decisione della società di rivedere al rialzo il prezzo dell’IPO appena pochi giorni fa e il fatto che la quotazione di Instacart fosse una di quelle previste nell’elenco delle migliori IPO 2023.
Se si tiene anche conto che nei giorni scorsi c’è stato lo sbarco in borsa delle azioni ARM (e, pure qui, il post IPO ha brillato) e che anche le azioni Birkenstock sono prossime alla quotazione, non si può non confermare che il mercato delle IPO, perlomeno a Wall Street, sia in ripresa.
Comprare azioni Instacart dopo l’IPO
Instacart è una società di consegna di generi alimentari. In Italia non opera e quindi il suo nome è noto solo agli investitori che conoscono il mercato americano ma in Usa Instacart ha un ottimo profilo e un buon giro d’affari.
Lo sbarco in borsa è avvenuto venerdì 19 settembre ad un prezzo di 30 dollari per azione. Un valore che si colloca nell’estremo più alto del range di emissione delle nuove azioni fissato in precedenza tra 28 e 30 dollari. I 30 dollari di partenza hanno implicato una valutazione pari a 10 miliardi di dollari grazie alla quale l’IPO Instacart è diventata una delle più importanti dell’ultimo anno.
In realtà il range tra 28 e 30 dollari era stato, a sua volta, già frutto di una revisione al rialzo. La prima forchetta di prezzo, infatti, era compresa tra 26 e 28 dollari. In pratica Instacart ha migliorato due volte le sue valutazioni. Questo potrebbe aver spinto il mercato a premiare l’audacia della neo-quotata imponendo una netta tendenza a comprare azioni Instacart nella prima seduta dopo l’IPO.
Tecnicamente le azioni Instacart possono essere comprate con il ticker CART. L’indice di quotazione è il Nasdaq. Sicuramente le azioni sono già disponibili sulle piattaforme normalmente usate per investire in borsa. Per verificarlo è sufficiente inserire appunto il ticker nell’apposita barra. Chi volesse utilizzare un nuovo broker perchè non più soddisfatto può considerare Freedom24 che, oltre ad essere specializzato proprio su Wall Street, ha un vantaggio competitivo molto interessante: 30 giorni di attività senza commissioni (maggiori informazioni sul sito). Questa proposta può risultare interessante anche per gli amici lettori che non hanno mai investito sui mercati azionari e vorrebbero approfittare del debutto in borsa delle azioni Instacart per iniziare a farlo.
Un appunto le azioni Instacart disponibili su Freedom24 sono reali e non derivate come invece avviene con i CFD azionari pure molto pubblicizzati sul web in occasione dell’IPO Instacart come abbiamo avuto modo di verificare.
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Comprare azioni Instacart: cosa accadrà dopo l’IPO?
Il rally registrato dalle azioni Instacart al debutto sul Nasdaq è ovviamente una bella notizia non solo per chi ha deciso di comprare subito azioni della matricola dopo l’IPO ma anche per tutto il mercato delle offerte pubbliche iniziali che negli ultimi due anni se l’è passata molto male.
Il debutto, però, ora è archiviato e l’attenzione è già rivolta a quello che potrebbe accadere dopo l’IPO. Le fasi iniziali delle neo-quotata sono tradizionalmente molto instabili. Per questo ci si attende una discreta volatilità sul titolo.
Istacart è sbarcata in borsa dopo diversi anni di attesa (ben tre) cercando il momento migliore per farlo e dando manifestazione di un approccio quasi stoico. Grazie al boom di affari registrato nel corso del lockdown (per avere un’idea di cosa stiamo parlando basta considerazione che nel 2020 le vendite sono schizzate di ben il 590%), Instacart è riuscita ad arrivare ad valutazione di 39 miliardi nell’ultimo round di finanziamento.
Secondo Matt Einhorn di Renaissance Capital, Instacart non ha sbagliato un colpo dalla forte crescita registrata a seguito della pandemia. Questo nonostante un contesto molto difficile visto che l’effetto combinato tra la fine del lockdown, l’aumento dei tassi di interesse e il rischio recessione, hanno portato Instacart in affanno tanto che nel 2022 la società ha ridotto la valutazione interna per tre volte (l’ultima appena un anno fa) scendendo a circa 13 miliardi di dollari.
Per l’esperto se la neo-quotata dovesse riuscire a raggiungere una crescita delle vendite del 18%, il fatturato del 2025 si attesterebbe a circa 5,9 miliardi mentre l’Ebitda a 2,3 miliardi di dollari. Considerando il bilancio dell’azienda Instacart è valutata a circa tre volte l’Ebitda.