Ancora una volta torniamo a parlare di rincari boom per il conto corrente: secondo un’ultima indagine condotta da Altroconsumo per l’Economia del Corriere della Sera su dati FID febbraio 2023, gli aumenti riguardano tutte le tipologie di conto, quello tradizionale e quello online, con quest’ultimo per cui il rincaro è ovviamente più contenuto. Il parametro raffrontato che ha determinato l’aumento dei costi è l’ICC, ovvero l’Indicatore dei Costi Complessivi per il conto corrente.
Resta ancora a zero il rendimento delle giacenze: sale dello 0,001% in media rispetto a 1 anno fa, praticamente il nulla, nonostante i continui rialzi dei tassi da parte della BCE. Il tasso passivo sullos coperto sta invece crescendo nei grandi gruppi bancari, con una media del 17,79%, di poco superiore rispetto al 17,08% registrato nel 2022.
Conti correnti tradizionali: rincari boom per i giovani
I conti correnti tradizionali subiscono un importante rincaro rispetto allo scorso anno, stabilendo una variazione del costo medio più alta dell’8,11% rispetto a febbraio 2022.
Il conto tradizionale più economico è il Mps Mio (modulo Plus), il cui costo medio resta invariato rispetto allo scorso anno (92,60). Tutti gli altri superano quota 100 euro: da Credem Facile (119,80, ma invariato rispetto all’anno scorso) al Conto Corrente Digital di CheBanca! (+14 euro, a quota 120,36 €). I conti più cari? Xme Conto di Intesa Sanpaolo (204,80 €, rincaro boom rispetto ai 159,70 € segnalati a febbraio 2022) e MyGenius di Unicredit (264,76 € contro 252,90 € dello scorso febbraio).
Per i giovani i costi sono più contenuti, ma il rincaro nella variazione del costo medio c’è ed è anche superiore rispetto a quello sopra riportato (+10%). Il conto più economico è il Xme Under 35, che mantiene il canone gratuito anche quest’anno. Resta invariato a 35,25 € il Conto Bancoposta Opzione Start Giovani (35,25 €), mentre aumenta di 3 euro l’ICC del Conto Smart di Crédit Agricole. La variazione del costo medio più elevata la registra il Conto DB Smart Under 27 / Conto Smart Plus di Deutsche Bank, che da 86,90 € passa a 118 euro. Non “sfigura” neppure il Conto corrente Digital Filiale di CheBanca!, che passa dai 48 € di febbraio 2022 ai 72 € di febbraio 2023.
Per i pensionati si segnala una variazione del costo medio del 7,86%. È la variazione minore, ma sotto i 100 euro di ICC resta solo Conto MPS Mio Modulo Plus (86,60 €). La variazione più importante la segna Xme Conto di Intesa Sanpaolo, che da 155,50 € passa a 200,80 €. ICC in aumento anche per il Conto Smart di Crédit Agricole (da 152,04 € a 179,04 €) e Conto corrente digital di CheBanca! (da 96,36 € a 120,36 €).
Conto corrente online: rincari più contenuti
Molto più contenuti i rincari per i conti correnti online, e non potrebbe essere altrimenti. Iniziando dalle soluzioni pensate per le famiglie, alle prime posizioni restano invariati il Conto BBVA (0), il conto Widiba (20), il Si Conto! Corrente di Banca Sistema (20) e il conto Webank (24). Subito sotto troviamo il Conto corrente Arancio di Ing (da 24 a 27) e il conto Fineco (da 24,61 a 26,86). Invariati anche il Conto Sella Start di Banca Sella (61,70) e il SelfyConto di Banca Mediolanum (24,36). La variazione complessiva del costo medio segna un +2,06%.
Per i giovani restano saldi alle prime posizioni il Conto Bbva (0), il SelfyConto Mediolanum (5) e Hello!Money di Hello Bank! (11,90). Bene anche il Conto Buddybank di Unicredit (14), mentre variazioni in crescita le segnalano il conto Fineco (da 13,24 a 15,49) e il Conto corrente Arancio di ING (da 17 a 20). Stabile il Conto Sella Start di Banca Sella (35,60). Anche per i conti online l’aumento più significativo è per i giovani (+2,97%).
Rincaro più contenuto per i pensionati (+1,53% rispetto allo scorso anno), con la variazione più significativa (in positivo per i correntisti) che la registra illimity Bank con il suo Conto illimity Smart (da 63,86 a 39,86).
Qual è il conto corrente meno caro?
Altroconsumo si è spinta con una utile simulazione nella sua indagine, ipotizzando una operatività media per una famiglia tipo, includendo servizi come accredito dello stipendio, domiciliazione bancaria delle bollette, 10 bonifici annui, 12 rate del mutuo, 12 prelievi Atm, e giacenza media sotto i 4 mila euro. Stando a questa simulazione, l’Icc scende a 0 su diverse banche, tra cui Ing, Illimity, Ifis, Progetto, Sistema, Webank e Bbva.
Tuttavia, il conto più conveniente che sa meglio unire l’online con il fisico è il Conto Sella (18 euro all’anno), seguita da Ibl (21,32), Widiba e Unicredit (entrambe a 24).