Versare dei soldi sul conto deposito è un ottimo modo per guadagnare una piccola rendita, senza rischiare. Si deposita una somma, meglio vincolata, per un certo periodo di tempo e poi si attende la maturazione degli interessi, fino alla riscossione di quanto spetta, ovvero la quota capitale e la somma maturata, privata delle spese naturali, ovvero l’aliquota fiscale e l’imposta di bollo. Se si potesse risparmiare su una di queste spese il guadagno sarebbe ancora maggiore. Per questo, un conto deposito senza imposta di bollo può essere un’ottima opportunità.
Maggiore rendimento dai conti deposito?
C’è da dire che fino a poco tempo fa accantonare delle somme sui conti deposito non avrebbe fatto guadagnare alcunché e quindi era sconsigliato. Neppure adesso si guadagnano cifre enormi, ovviamente, ma i rendimenti, soprattutto quelli offerti da alcune banche e prodotti, sono decisamente più interessanti rispetto a prima. È un investimento dove il rischio è ridotto allo zero, pertanto gli interessi applicati non possono essere equiparati a forme di investimento più rischiose, ma chi cerca un guadagno su somme che non toccherebbe per un certo lasso di tempo, potrebbe puntare proprio su questa soluzione.
Imposta di bollo su conto deposito: perché?
L’imposta di bollo è un’imposta indiretta che grava sulla ricchezza di un cittadino. Non riguarda la capacità contributiva del soggetto a cui spetta il pagamento di questa imposta, bensì il bene che esso possiede. In particolare, l’imposta di bollo grava sulle somme depositate sul conto in modo proporzionale. È diversa quindi dall’imposta di bollo applicata sui conti correnti (34,20 euro per le persone fisiche e 100 euro per le persone giuridiche che hanno giacenza media annua superiore a 5.000 euro). Sul conto deposito l’imposta di bollo equivale allo 0,2% sulla somma depositata e viene calcolata su base annua.
Le banche possono offrire un conto deposito senza imposta di bollo, magari applicando un tasso di interesse inferiore, per compensare la mancanza a cui andrebbero incontro (un conto deposito senza imposta di bollo, ovviamente, risulta una perdita per la banca). A questo punto, spetta al contribuente scegliere se sia meglio un conto deposito senza imposta di bollo (ma con un rendimento inferiore), o con imposta di bollo (ma con un rendimento maggiore). C’è poi la possibilità di trarre vantaggio da un’offerta che può risultare favorevole per entrambi: un conto deposito senza imposta di bollo da cui si possa guadagnare entrambi. È il caso, ad esempio, di un azzeramento di questo tributo per un certo periodo (12, 18 o 24 mesi, ad esempio), tributo che in questo lasso di tempo sarà a carico della banca, per poi tornare a carico del cliente una volta terminato il periodo promozionale.
Conto deposito senza imposta di bollo: quale scegliere
Tra i migliori conti deposito senza imposta di bollo spicca senza dubbio Conto Progetto di Banca Progetto, che propone un tasso lordo sulle somme depositate dell’1,75% (netto 1,30%). Questa percentuale è attiva fino al 31 dicembre 2022, mentre per tutto il 2023 il tasso di interesse applicato sarà dell’1,50%. E sempre fino a fine 2023, l’imposta di bollo sarà a carico dell’istituto. Resta comunque un ottimo tasso di interesse in un panorama di rendimenti generalmente inferiori. Oltre a questo aspetto, va considerato che Conto Progetto è anche un conto deposito non vincolato, pertanto si può rientrare delle somme depositate quando si vuole (ma servono 32 giorni di preavviso). Infine, non sono previste spese aggiuntive o penalizzazioni se si richiede indietro la somma anzitempo.
Insomma, nonostante il rendimento netto possa sembrare inferiore rispetto a quello proposto da altri istituti, vanno considerati anche altri vantaggi, come la flessibilità del rimborso anticipato e senza vincoli e la promozione in atto.
Esagon è il secondo conto deposito senza imposta di bollo che proponiamo in questo articolo. Offre un rendimento più elevato rispetto a Conto Progetto (2% lordo, 1,48% netto), ma solo perché qui vige il vincolo delle somme, ovvero non si potranno effettuare prelievi durante il tempo prefissato. In più, l’imposta di bollo è a carica della banca per tutta la durata del vincolo.