Proteggere i propri risparmi: i depositi postali sono sicuri?
La recente crisi della Credit Suisse ha scatenato un’ondata di preoccupazione tra i risparmiatori, che si chiedono se anche le banche italiane possano essere in pericolo. In particolare, c’è chi si chiede se i depositi postali siano al sicuro come quelli bancari. I titolari dei buoni fruttiferi postali e dei libretti postali possono dormire tranquilli, nonostante la recente crisi banche e i venti di incertezza che momentaneamente soffiano sul risparmio bancario?
Libretti e buoni fruttiferi al sicuro con crisi banche?
Ebbene, la risposta è sì: i depositi su conto corrente BancoPosta o nei buoni fruttiferi e libretti postali sono garantiti al 100% dallo Stato italiano.
Il motivo di questo elevato livello di tutela è che la maggioranza assoluta di Poste Italiane è in possesso dello Stato. Inoltre, sia i buoni fruttiferi postali che i libretti, emessi da Cassa Depositi e Prestiti, sono garantiti dallo Stato sul 100% del capitale sottoscritto.
I buoni fruttiferi postali costituiscono una forma di reddito implicita, in quanto il loro valore di rimborso aumenta mediante l’accumulo di interessi. I libretti di risparmio, invece, forniscono un flusso di reddito supplementare grazie agli interessi che vengono accreditati annualmente sulla giacenza media.
Nel caso in cui l’istituto che gestisce il deposito fallisca, i depositanti possono stare tranquilli fino a 100.000 euro, poiché il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fidt) garantisce la protezione del conto corrente bancario, del deposito vincolato, del certificato di deposito, del libretto di risparmio e dell’assegno circolare.
Anche le carte prepagate rientrano nell’ambito di tutela del Fidt, a condizione che siano associate a un Iban, poiché in questo caso sono considerate depositi ordinari. In caso di liquidazione coatta amministrativa, il Fidt garantisce la copertura dei depositi fino a 100.000 euro per depositante.
Cosa succede ai risparmi oltre 100 mila euro?
In caso di depositi che superano i 100.000 euro, esistono delle tutele specifiche per i “saldi temporanei“, ovvero i soldi che vengono ricevuti in seguito a vendite di beni immobili, eredità, Trattamenti di Fine Rapporto (TFR) o risarcimenti di assicurazioni. Tuttavia, tali tutele hanno una durata limitata, che perdura per un massimo di nove mesi dall’accredito del denaro.
Se si ha intenzione di utilizzare il denaro per un acquisto o un investimento, come l’acquisto di un immobile o una attività finanziaria, la protezione offerta dalle tutele temporanee non costituisce un problema. Tuttavia, se non si ha intenzione di reinvestire il denaro in un breve lasso di tempo, è consigliabile trasferirlo su un altro conto o su un altro strumento finanziario entro il termine di nove mesi. In questo modo, si evita il rischio di perdere la protezione garantita dalle tutele temporanee ed è possibile mantenere i propri risparmi al sicuro.