I titoli di stato italiani si sono trasformati in una asset-class da investimento. Tutto merito del rialzo dei tassi BCE e del conseguente incremento dei rendimenti BTP. Contrariamente a quello che avveniva fino a un anno fa, oggi si possono fare soldi con i BTP. In passato, invece, i bond sovrani avevano semplicemente una funzione di contenimento del livello rischio.
In quanto classe di attivi al 100% sicura, i BTP erano semplicemente un porto dove mettere i risparmi per tutelarsi nel caso in cui il vero investimento (quello su azioni, fondi, ETF, o altre asse-class) fosse andato male. Questo per gli investitori più speculativi. Per i risparmiatori medi, invece, i BTP erano un modo per tenere i soldi al sicuro guadagnando quel poco che i rendimenti offrivano.
Sembra passata una vita da allora e oggi tutti sanno che con i BTP si possono fare bei soldi correndo un rischio che è praticamente nullo.
La luna di miele con i rendimenti dei BTP non però eterna. Nel momento in cui la BCE cambierà il suo approccio di politica monetaria (e non manca tanto considerando che l’inflazione è sempre più sotto controllo), i soldi che si possono fare con i BTP inizieranno a calare.
E allora meglio sfruttare questa fase (le previsioni sui rendimenti BTP 2023 sono ancora improntate all’ottimismo) prima che il treno passi.
Sono due i modi per fare soldi con i BTP
I BTP e più in generale qualsiasi titolo di stato anche estero sono una delle poche classi di attivi che consentono di guadagnare due volte e soprattutto di farlo in modo semplice. Anche le azioni consentono di fare soldi due volte prima con l’andamento dei prezzi e poi con i dividendi eventualmente deliberati, ma il meccanismo è più complesso.
Nel caso dei BTP, invece, è tutto più semplice e quindi è tutto più accessibile a tutti e più immediato. In primo luogo con qualsiasi BTP si possono fare soldi con le cedole e successivamente anche grazie alla variazione di prezzo. Tutto questo in un contesto di massima sicurezza.
Ora i titoli di stato italiani sono sempre stati un asset sicuro anche quando il loro rendimento corrispondeva quasi ad un rimborso spese. Ma adesso, grazie alla BCE e al rialzo dei tassi, i BTP sono anche remunerativi.
Fare soldi con i BTP grazie alla cedola
La cedola è la leva che apre la porta alla tranquillità e si configura come la ricompensa che l’investitore riceve dello Stato per aver comprato le sue obbligazioni. Gli interessi pagati dallo stato hanno il grande vantaggio di essere noti in anticipo e di restare immutati fino alla scadenza del titolo. Un grande vantaggio delle cedole dei BTP è che esse sono pagate ogni 6 mesi e quindi ogni semestre chi ha acquistato quello specifico titolo si mette in tasca una pre-determinata remunerazione. Semestre dopo semestre si genera un flusso di soldi proprio come un affitto (ma con in più la garanzia che la controparte, lo Stato in questo caso, paga sempre).
La cedola viene riconosciuta sia se il BTP viene comprato in asta (a proposito resta aggiornata seguendo la pagina sulle prossime aste BTP del nostro sito) e sia se l’operazione viene invece effettuata sul mercato secondario (MOT di Borsa Italiana).
L’ammontare della cedola è visibile nella denominazione stessa del titolo. Ad esempio nel caso del titolo denominato Btp-1mg31 6%, quel 6% è appunto il valore della cedola.
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Fare soldi con i BTP grazie alle oscillazioni di prezzo
Ma con i BTP si possono fare soldi anche con le oscillazioni di prezzo del titolo. In fin dei conti i BTP seguono lo stesso criterio di ETF e azioni permettono di guadagnare sfruttando la differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita del titolo. Si parla di guadagno in conto capitale. Ovviamente è necessario trovare il momento giusto per comprare. La situazione peggiore per un investitore è quella di aver pagato il BTP più di quanto guadagnato al momento della scadenza naturale o della cessione (è sempre possibile vendere BTP prima della scadenza).
La quotazione di ogni BTP cambia sempre alla luce della domanda e dell’offerta. Il loro equilibrio, sancito dai volumi di scambio, determinata la quotazione in tempo reale. L’investitore avrà una plusvalenza se compra un BTP ad un certo prezzo e poi lo vende ad un valore più alto. Ma se lo compra ad un prezzo più alto e poi lo vende ad un più basso allora dovrà fare i conti con la minusvalenza.
Sulla plusvalenza scatta la tassazione BTP che è quella di favore al 12,5% (invece del 26% che si applica sulle altre forme di investimento, obbligazioni societarie comprese). Questa imposta si affianca alle commissioni per comprare BTP e BOT in asta e sul secondario (queste spese variano a seconda dell’intermediario scelto.).