I principali gestori di fondi cinesi, a partire dalla nota China Asset Management Co (ChinaAMC), hanno annunciato una riduzione delle commissioni su una vasta selezione di ETF azionari. Obiettivo della sforbiciata è quello di aumentare la competitività in un mercato in rapida crescita a causa dello spostamento in atto dalla gestione attiva a quella passiva. Confermando la tendenza già emersa negli ultimi anni, infatti, anche nel 2024 molti investitori hanno abbandonato i gestori attivi a causa proprio delle performance deludenti e degli alti costi passando alla gestione passiva. Ciò ha gonfiato il valore del mercato degli ETF in Cina fino alla cifra record di 400 miliardi di dollari. Secondo alcuni dati di BNP Paribas gli ETF onshore in Cina hanno superato nel 2024 i 900 miliardi di yuan.
Il taglio delle commissioni sugli ETF in Cina non è stato un fulmine a ciel sereno ma era una mossa quasi attesa dopo che il più importante regolatore cinesi di titoli, Wu Qing, si era espresso a favore degli investimenti indicizzati auspicando una generale riforma delle commissioni applicate sul risparmio gestito passivo.
La mossa dei gestori cinesi è una buona notizia per gli investitori che hanno già in portafoglio fondi con esposizione le azioni cinesi o che sono interessati ad investire su questi asset.
Ma vediamo quali sono le principali novità introdotte dai gestori cinesi in materia di commissioni.
I gestori cinesi che hanno tagliato le commissioni sugli ETF azionari
Sono tutti nomi di peso quelli dei gestori cinesi che hanno deciso di ridurre le commissioni sugli ETF azionari. La nota China Asset Management Co (ChinaAMC) ha tagliato le commissioni su ben 8 ETF della sua gamma compreso il popolare China SSE 50 ETF che vanta masse gestite per un totale di 160 miliardi di yuan. L’intervento di questo gestore è stato duplice con una riduzione sia della voce relativa alle commissioni di gestione che di quella relativa alle commissioni di custodia. Le prime passano quindi dallo 0,5% allo 0,15% mentre le seconde sono state dimezzate scendendo dallo 0,1% allo 0,05%.
La mossa di China Asset Management Co (ChinaAMC) sulle commissioni è forse l’esempio più lampante del nuovo corso dei gestori cinesi. Tuttavia anche tutte le altre società di gestione, da E Fund Management fino a Huatai-PineBridge Fund Management, da Harvest Fund Management fino HuaAn Fund Management hanno deciso una sforbiciata molto simile.
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Perchè il taglio delle commissioni sugli ETF in Cina è importante
A ottobre, il sentiment degli investitori in Cina è peggiorato a causa della mancanza di stimoli economici significativi da parte delle autorità. Infatti nonostante i tagli ai tassi di interesse e i segnali di supporto fiscale, l’assenza di misure economiche di ampio respiro da parte del governo centrale ha comunque deluso il mercato. Lo scenario economico cinese continua quindi ad essere molto complesso.
Più nello specifico, i tagli ai tassi cinesi hanno determinato un calo di alcuni ETF focalizzati sulla Cina quotati in Usa generando non pochi segnali di allarme tra gli investitori. Nonostante ciò però, gli ETF cinesi quotati in Usa continuano ad attrarre investitori grazie alla loro capacità di offrire un’esposizione diversificata alla crescita economica cinese senza le complessità che caratterizza un investimento diretto sul mercato locale.
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