ETF da comprare a inizio 2025 e tenere per sempre nel proprio portafoglio? Anche si, fermo restando che la scelta deve essere fatta con consapevolezza perchè una simile strategia è un pò come un fidanzamento destinato al matrimonio. Come ogni inizio anno sono molti gli ETF che vengono presentati come quelli giusti da acquistare e conservare per sempre. In realtà solo pochi fondi possono avere ambizioni simili mentre per il resto si tratta di marchette pubblicitarie o poco di più.
In questo articolo ti parlerò di Vanguard Information Technology ETF (il Ticker è VGT). E’ lui l’ETF che, secondo l’analisi di Katie Brockman su The Motley Fool, vale la pena comprare ad inizio 2025 per mantenere per sempre. Parliamo quindi di una operazione condotta in ottica investimento e non in ottica speculativa.
Il Vanguard Information Technology è un ETF che fa parte della grande famiglia dei fondi focalizzati sulla tecnologia. Se lo compri è perchè nutri grandi aspettative sulla crescita di questo immenso settore che è stato il vero motore del S&P 500 nel 2024. Vale anche il discorso inverso: se non hai una view bullish sul comparto tech, allora non ha senso inserire il Vanguard VTG nel tuo portafoglio.
Ma perchè Vanguard Information Technology è l’ETF da comprare a inizio 2025 e tenere per sempre?
Scopriamolo insieme.
Indice
Presentazione di Vanguard Information Technology ETF: caratteristiche principali
Vanguard Information Technology Index Fund ETF Shares (questa la denominazione completa) è uno dei fondi esposti al settore tech Usa in assoluto più longevi. Quotato da gennaio 2004, a inizio 2025 vanta attivi netti per 98 miliardi di dollari e attivi netti totali pari a oltre 360mila miliardi.
Il suo livello di diversificazione è impressionante con 316 azioni a comporre l’indice replicato. I 10 titoli più rappresentati pesano per il 58,12% degli attivi totali. L’aspetto più interessante di questo ETF è che accanto alle grandi aziende dalla market cap da capogiro sono presenti tantissime società più piccole. Questo mix tra quotate ad alta market cap e quotate a bassa capitalizzazione può esserti di aiuto per bilanciare in modo ottimale rischi e ricompense.
Le prime tre partecipazioni dell’ETF VGT sono Apple, Nvidia e Microsoft. I tre colossi fanno parte delle magnifiche sette che nel 2024 hanno determinato il rally dell’S&P 500 e sono le uniche tre partecipazioni a doppia cifra dell’ETF di Vanguard. La quarta partecipazione, Broadcom, è addirittura più bassa del 5%.
Se sei un amante dei numeri, allora devi sapere che Apple, Nvidia e Microsoft da sole pesano per il 45% dell’ETF mentre il restante 55% è rappresentato dalle altre 313 quotate replicate.
Se sei un amante delle proiezioni, è inutile dirti che la vera scommessa è proprio sui 313 titoli diversi dalle tre big del settore tech. Sono proprio le società con la market cap più bassa a vantare il potenziale di crescita maggiore. Per fartela breve: se una tra queste 313 piccole quotate presenti nell’ETF di Vanguard dovesse improvvisamente esplodere, allora i rendimenti del VGT schizzerebbero alle stesse. E a proposito di yield, l’ETF Vanguard Information Technology nell’ultimo anno ha reso il 37% contro il 32% dell’indice di categoria. Benchmark battuto, quindi.
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Un ETF per ottenere rendimenti più alti della media di mercato
Ma perchè dopo averlo comprato dovesti tenere per sempre proprio questo ETF? Per la Brockman è tutta una questione di rendimenti anzi di rapporti tra rendimenti. Le azioni del settore tech, in generale, presentano rendimenti medi più alti rispetto alle azioni di altri settori. Investendo in un ETF come il Vanguard Information Technology che replica queste azioni, i rendimenti possono sommarsi rapidamente. Attenzione però perchè c’è anche un rovescio della medaglia perchè il settore tech tende ad essere più volatile rispetto ad altri settori e quindi è vero che i massimi che vengono raggiunti sono spesso più alti ma è anche vero che pure i minimi possono essere più marcati rispetto a quelli di altri comparti.
E allora se puoi sopportare un certo livello di rischi più alto della media pur di avere la possibilità di ottenere rendimenti superiori, l’ETF di Vanguard fa al tuo caso e quindi puoi comprarlo e lasciarlo per sempre in portafoglio. Se invece punti ad un investimento più stabile con una minore volatilità a breve termine un ETF come il VGT non fa al tuo caso (come del resto tutti i fondi focalizzati sul tech). In tal caso meglio uno dei migliori ETF bassa volatilità.
Quanto puoi guadagnare con l’ETF Vanguard Information Technology
Premesso che le prestazioni passate non sono mai garanzia di quelle future e che quelli di seguito riportati non sono consigli di investimento ma solo i calcoli realizzati dalla Brockman, ecco quello che potresti guadagnare comprando l’ETF Vanguard Information Technology e lasciandolo nel tuo portafoglio.
Dal 2004 (data di nascita) ad oggi, l’ETF ha evidenziato un tasso di rendimento medio del 13,70% all’anno. Restringendo il frame temporale agli ultimi 10 anni è andata anche meglio con un guadagno del 20,75% all’anno che batte di molto le medie del mercato.
In base a questi dati storici, se avessi investito 200€ al mese nel Vanguard Information Technology il tuo guadagno sarebbe stato di 154.000€ assumendo un rendimento medio dell’11% all’anno, di 218.000€ assumendo un rendimento medio annuo del 14% e di 448.000€ con un rendimento medio annuo del 20%, tutto ciò assumendo un investimento di durata ventennale.
Il calcolo su basa sull’assunto che l’ETF mantenga alti rendimenti per i prossimi 20 anni, circostanza che è solo un’ipotesi.
Cosa puoi fare adesso?
Se sei alle prime armi, fatti un’idea leggendo la guida per principianti su come investire in ETF. Successivamente informati dove e come comprare ETF in modo sicuro e quindi valuta i costi. Se essi dovessero essere alti c’è sempre l’opzione degli ETF frazionati. Visto che l’investimento nel Vanguard Information Technology è di lungo periodo, valuta anche il suo inserimento in un piano di accumulo. La guida su come creare PAC in ETF può esserti di aiuto.
Questo scritto è redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa.
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