Da mesi la popolarità degli ETF sui BTP è in costante aumento. Molti investitori hanno iniziato a considerarli una vera e propria alternativa ai titoli di stato italiani. Ma è davvero così oppure i due strumenti di investimento presentano più differenze che analogie?
Per rispondere a questa domanda è necessario capire come funzionano gli ETF sui BTP italiani e soprattutto quali sono le caratteristiche di questa asset class che ora va così tanto di moda.
❓Tematica | ETF titoli di stato italiani (ETF BTP) |
🛠Strumenti | iShares Italy Govt Bond ETF EUR Dist Amundi Italy BTP Govt Bd 1-3Y ETF Dis iShares iBonds Dec26Trm€ItlyGvtBdETF€Dis |
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Per spronarvi a leggere questo articolo, vi sveliamo un dato: i rendimenti degli ETF sui titoli di stato italiani sono in costante crescita oramai da mesi, proprio come quelli dei BTP. Ovviamente ci sono ETF sui BTP che rendono di più e altri che rendono di meno ma la tendenza è quella. Nulla di cui stupirsi visto che il costante rialzo dei tassi BCE ha spinto i rendimenti delle obbligazioni sovrane ai massimi.
A cascata si sono impennati anche quelli degli ETF sui titoli di stato.
Indice
Come funzionano gli ETF sui titoli di stato italiani
Gli ETF sui BTP italiani sono fondi formati da un paniere di titoli di stato italiani che replica passivamente un indice di riferimento. A differenza di quello che avviene solitamente con gli Exchange-Traded Funds, il meccanismo di funzionamento degli ETF sui BTP italiani prevede un esito molto particolare. Nell’ultimo anno di durata dell’ETF, infatti, i BTP che costituiscono l’indice replicato vanno uno dopo l’altro a scadenza. In quel momento il loro capitale viene dirottato su titoli monetari e lì resta fino al momento in cui scade anche l’ultimo BTP del paniere. Nessun ETF su qualsiasi altra classe di attivi (dalle materie prime a quelli ad alto dividendo fino a quelli tematici) presenta un simile meccanismo di funzionamento che quindi è una prerogativa dei fondi sui titoli di stato.
Ma andiamo avanti, anzi andiamo alle conclusioni: cosa avviene nel momento in cui anche l’ultimo BTP presente nell’indice replicato dall’ETF va in scadenza? In pratica a quel punto scatta la liquidazione del fondo con il capitale che viene restituito agli investitori. L’ETF, quindi, cessa di esistere.
Proprio come avviene con le azioni anche gli ETF sui titoli di stato sono negoziati in borsa. Sul mercato possono essere comprati e venduti prima della scadenza proprio come avviene con tutti gli altri fondi a gestione passiva.
Chi è solito investire in ETF e sta considerando la possibilità di inserire in portafoglio fondi sui BTP italiani deve semplicemente tener presente la particolarità del meccanismo di funzionamento, per il resto è tutto come sempre.
Differenze tra ETF sui titoli di stato italiani e BTP tradizionali
Gli ETF sui titoli di stato italiani non sono i BTP. Possono essere considerati un’alternativa ma non sono la stessa cosa. Ci sono infatti delle differenze molto significative.
La prima differenza potrebbe essere data per scontata ma è sempre bene rammentarla. Investire in BTP significa esporsi su singoli specifici titoli di stato italiani. Investire in ETF sui BTP implica l’esposizione ad un paniere di bond che è formato da più di titoli di stato. Essi avranno certamente una durata diversa e anche rendimenti differenti.
Secondo differenza: con i singoli BTP è solo tutto apparentemente più semplice perchè comunque il mercato dei titoli di stato italiani è molto eterogeno e la scelta dei migliori da inserire in portafoglio potrebbero non essere semplice. Sotto questo punto di vista gli ETF sui titoli di stato avendo esposizione su un paniere già formato da più bond riducono il peso della scelta.
Terza differenza riguarda l’aspetto più propriamente fiscale. Sui BTP viene applicata la tassazione agevolata del 12,5%. Sugli ETF sui titoli di stato non è prevista invece tassazione agevolata. In questo caso si ricada nell’aliquota standard del 26 per cento. La tassazione BTP è insuperabile su questo non ci sono dubbi.
Il meccanismo di uscita dai BTP e dagli ETF sui titoli di stato è invece molto simile. Essendo negoziati in borsa come tutti gli altri ETF (e come le azioni), i fondi sui BTP italiani si possono vendere in anticipo. La convenienza di questa operazione sta nella differenza tra il prezzo di acquisto e quello di vendita. Anche i BTP si possono vendere prima della scadenza e anche in questo l’operazione presenta pro e contro.
Molto simile è anche il livello di rischio che, in entrambi i casi, è sempre molto basso. In pratica gli investitori sia nel caso dei BTP che nel caso degli ETF sui titoli di stato italiani fondamentalmente dovranno considerare il rischio emittente. Ora la Repubblica Italiana non sarà la Germania ma oramai le possibilità reali di default sono solo roba da manuale teorico.
Migliori 5 ETF sui titoli di stato italiani del 2024
Il rialzo dei tassi di interesse da parte della BCE ha causato l’impennata dei rendimenti dei BTP creando il terreno ideale per l’acquisto sia in asta che sul mercato secondario. Lato risparmio gestito, questa situazione ha incentivato l’emissione di ETF sui titoli di stato italiani. Diversi gestori, infatti, hanno fiutato l’aumento dell’appeal e quindi non hanno perso tempo. Un pò come ha fatto lo Stato con le varie emissioni di BTP Italia. Risultato è lo sbarco sul mercato di alcuni ETF sui titoli di stato italiani molto interessanti per quello che riguarda le dimensioni.
I 5 migliori ETF BTP per dimensioni sono:
Denominazione | TICKER | ISIN | Dimensione | TER |
iShares Italy Govt Bond ETF EUR Dist | IITB | IE00B7LW6Y90 | 943 MLN | 0,20% |
Amundi Italy BTP Govt Bd 1-3Y ETF Dis | BTP13 | LU1598691050 | 143 MLN | 0,17% |
iShares iBonds Dec26Trm€ItlyGvtBdETF€Dis | IB26 | IE000LZ7BZW8 | 4,52 MLN | 0,12% |
iShares iBonds Dec28Trm€ItlyGvtBdETF€Dis | 28IY | IE000Q2EQ5K8 | 3 M | 0,12% |
Amundi FxdMat27 Italy BTP Govt BdETF Inc | BT27 | LU2780872128 | 2 M | 0,09% |
Il più grande ETF sui BTP italiani è iShares Italy Government Bond UCITS ETF EUR (Dist). Lanciato nel 2022 replica l’indice Bloomberg Italy Treasury Bond che è composto da BTP denominati in Euro. La replica dell’indice sottostante è a campionamento mentre la cedola viene distribuita ogni 6 mesi.
Ci piace perchè attualmente è l’ETF più economico e più grande tra quelli che replicano l’indice Bloomberg Italy Treasury Bond.
Al secondo posto nella classifica degli ETF sui titoli di stato italiani più grandi c’è poi Amundi Italy BTP Government Bond 1-3Y UCITS ETF Dist. Lanciato a febbraio 2024 replica l’indice MTS Mid Price Italy Government 1-3 y (EUR) che a sua volta comprende i titoli di stato italiani con scadenza da 1 a 3 anni. Il valore dell’indice è calcolato sulla base dei prezzi medi delle obbligazioni sottostanti. La replica è totale e il rendimento viene distribuito ogni anno sotto forma di cedola.
Ci piace perchè è l’unico ETF che replica l’indice MTS Mid Price Italy Government 1-3 y (EUR).
Gli altri 3 ETF inclusi nella tabella hanno vita molto più recente essendo stati lanciati dai rispettivi gestori solo a maggio proprio in scia al boom dell’appeal verso i titoli di stato italiani. Tuttavia tutti e tre presentano rendimenti molto interessanti.
ETF sui BTP alternativa all’investimento in titoli di stato italiani? Conclusioni
Gli ETF sui titoli di stato non solo la stessa cosa dei BTP. Le differenze ci sono eccome. Tuttavia si possono considerare una alternativa molto più pratica rispetto ai singoli Buoni del Tesoro Poliennali.
Più pratica sia per quello che riguarda la modalità di acquisto che per quanto riguarda la gestione. I BTP possono essere acquistati solo con un conto deposito titoli presso una banca mentre i fondi sui titoli di stato si possono trovare sui migliori broker ETF. Il profilo di rischio è molto simile ma visto che gli ETF investono in un indice esso è più diluito rispetto a quello implicato nell’acquisto di un singolo titolo di stato.
I rendimenti non possono che essere in connessione tra di loro. Anche in questo caso ci sono però dei vantaggi a favore degli ETF che derivano dall’effetto diluizione in un indice. Se si decide di comprare alcuni BTP singoli si è dipendenti dai rendimenti dei quei titoli. Nel caso degli ETF il fatto che l’investimento sia su un indice che ingloba titoli di diversa durata può essere un punto a favore.
A proposito di rendimenti, comunque, sia in un caso che nell’altro essi sono molto condizionati da fattori come le decisioni di politica monetaria delle banche centrali e i trend dei tassi. Tematiche ora più che mai di attualità.
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