Fondi di investimento alternativi
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Se sei finito su questa guida è perchè sei alla ricerca di informazioni sui fondi di investimento alternativi spesso noti anche anche con la sigla FIA. Diciamo subito che non sei ovviamente il solo a ricercare informazioni sui FIA visto che l’interesse verso questa particolare categoria di fondi di investimento è in costante aumento.

Essi, in effetti, rappresentano un’ottima possibilità d’investimento poichè offrono ai risparmiatori interessati un gran ventaglio di strumenti e accessori utili per fare degli investimenti precisi e mirati. In questo post presenteremo anzitutto cosa sono i fondi di investimento alternativi (FIA), indicando le caratteristiche di questa tipologia di fondo comune.

Successivamente elencheremo i vari tipi di fondo di investimento alternativo (FIA) e quindi segnaleremo quelle che sono le migliori piattaforme per investire in questi strumenti, tra le quali, un riferimento particolare merita Fundstore (qui la pagine ufficiale per aprire un conto senza commissioni di sottoscrizione). Infine faremo un riferimento alla normativa vigente analizzando brevemente la direttiva AIFM.

Fondi di investimento alternativi: cosa sono

Il portafoglio di un fondo d’investimento alternativo non comprende molti degli strumenti tradizionali, come obbligazioni, azioni e liquidità. Tali fondi possono comprendere un numero variabile di potenziali investitori che s’impegnano a garantire degli investimenti corretti. Vi sono anche delle caratteristiche molto precise che tali fondi devono avere per poter rientrare nella categoria degli alternativi.

Tra le più importanti ci sono: l’assenza di legame con un benchmark particolare, la presenza di un potenziale di rendimento abbastanza alto e un profilo di rischio medio-alto a fronte a un guadagno elevato.

Tutti i fondi di questo genere sono caratterizzati da una grande volatilità dei ritorni. In genere questi fondi vengono ampiamente usati dagli investitori privati e quelli istituzionali che dispongono di molta liquidità riuscendo a garantire ai clienti la possibilità di fare degli investimenti molto mirati, ma anche importanti.

Infine, tali fondi sono sempre caratterizzati dalla presenza di un elevato grado di eterogeneità. I fondi alternativi restano comunque molto legati al potenziale economico e anche all’abilità d’investimento del gestore. In generale, tali fondi offrono comunque la possibilità di costruire dei portafoglio molto diversificati, minimizzando così i rischi (per quanto questo sia possibile).

In effetti, questi fondi sono sempre caratterizzati da una bassissima correlazione con i vari mercati azionari e con quelli obbligazionari: in questo modo agli investitori viene offerta la possibilità di ottenere degli ottimi guadagni anche quando il trend dei mercati si trova in una fase negativa.

Fondi di investimento alternativi: le tipologie

Le tipologie di fondi d’investimento alternativi sono principalmente 3:

  • Hedge Fund;
  • Private Equity Fund;
  • Venture Capital Fund.

Gli Hedge Fund sono dei fondi che adottano delle particolari strategie di copertura e non presentano alcun tipo di vincolo relativo agli investimenti che si possono svolgere. Tale tipologia può generare dei redditi ben superiori persino ai quelli dei fondi tradizionali. Gli Hedge Fund offrono comunque anche dei rischi molto più elevati rispetto al normale, il che talvolta porta persino a perdere una gran parte del denaro. Per questo tali fondi vengono affidati unicamente a coloro che si possono a tutti gli effetti considerare come dei veri e propri professionisti del settore.

Seguono i Private Equity Fund: sono dei fondi comuni che si occupano di investimenti nelle piccole e medie imprese. Il loro compito è quello di offrire degli ottimi finanziamenti durante alcuni dei punti critici dell’esistenza di queste imprese. Si tratta di fondi dal medio livello di rischio e di guadagno.

Infine, i Venture Capital Fund sono quei fondi che investono nelle PMI che hanno un alto potenziale di sviluppo e anche i rischi sono piuttosto elevati.

Fondi di investimento alternativi: dove sono negoziati

I Fondi di Investimento Alternativi sono negoziati sul Mercato Telematico dei Fondi MTF. Per poter analizzare performance e rendimenti in tempo reale, può essere utile consultare il catalogo Morningstar presente sul sito di Fundstore (qui la pagina per accedere subito).

Per trovare i fondi di investimento alternativi su questo catalogo ordinandoli in base alle performance, è sufficiente aprire il menu a tendina Categoria Morningstar (immagine in basso)

Catalogo Morninstar

e quindi scegliere tra:

  • Alternativi altro
  • Alternativi azionario Market Neutral Altro
  • Alternativi azionario Market Neutral EUR
  • Alternativi azionario Market Neutral USD
  • Alternativi Event Driven
  • Alternativi Macro Trading EUR
  • Alternativi Macro Trading USD
  • Alternativi Macro Trading GBP
  • Alternativi MultiStrategy Altro
  • Alternativi MultiStrategy EUR
  • Alternativi MultiStrategy GBP
  • Alternativi MultiStrategy USD
  • Alternativi Relative Value Arbitrage
  • Alternatici Systematic Trend Altro
  • Alternatici Systematic Trend EUR
  • Alternatici Systematic Trend USD
  • Alternativi Value

Dopo aver individuato i fondi alternativi che vuoi negoziare, non devi far altro che affidarti a Fundstore (leggi qui la recensione della piattaforma). Hai a disposizione due strade: o investire in totale indipendenza nei fondi alternativi oppure affiancarti agli esperti di Fundstore. Troverai un pool di analisti che conoscono molto da vicino il mercato dei fondi di investimento alternativi e che possono aiutarti a sviluppare una gestione puntale dei tuoi risparmi.

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FIA riservati: le caratteristiche

Oltre ai Fondi d’investimento alternativi pubblici, ci sono anche quelli riservati. A questi non possono partecipare tutti e tali fondi vengono riservati unicamente a una ristretta cerchia di potenziali investitori che partecipano al fondo in questione immettendoci un’elevata quantità di liquidità.

Generalmente tali fondi hanno anche uno statuto che stabilisce chi e come può partecipare alle operazioni finanziarie svolte dal fondo in questione.

Fondi d’investimento aperti

I fondi d’investimento alternativi aperti sono, invece, quelli a cui tutti possono partecipare. Anche in questo caso ci sono comunque dei requisiti da rispettare, ma in genere sono pochi e non molto esigenti. Per questo possono prendere parte alle operazioni svolte dai fondi in questione praticamente tutti coloro che lo vogliono, previo un accordo stipulato con gli altri membri del fondo stesso.

Partecipando a un fondo d’investimento aperto o riservato bisogna comunque seguire le direttive che ne regolano l’attività. Quali sono? Scopriamolo insieme.

Fondi di investimento alternativi: vantaggi

Ad inizio guida abbiamo segnalato che l’appeal dei fondi di investimento alternativi è in costante aumento a prescindere all’origine del prodotto (nazionale o estera). Ci sono dei motivi alla base del successo dei FIA. In primo luogo essi sono visti come fondi di investimento privati e quindi non sono disponibili le tradizionali offerte pubbliche iniziali che si applicano agli organismi di investimento collettivo.

C’è poi un secondo vantaggio. In quanto investimenti non tradizionali, i FIA consentono agli investitori di accedere ad asset che non solo collegati al mercato azionario garantendo un buon margine di diversificazione e rendimenti che possono essere più alti rispetto a fondi comuni, azioni e obbligazioni.

Attenzione, però, perchè questo vantaggio ha anche un rovescio della medaglia: i fondi di investimento alternativi sono complessi e presentano un livello di rischio più alto rispetto a quello dei fondi comuni tradizionali.

Direttiva fondi d’investimento alternativi

La direttiva che regolamenta l’attività dei fondi d’investimento alternativi si chiama AIFM e stabilisce l’impianto normative che tutti i fondi devono obbligatoriamente rispettare per poter operare in Italia senza correre alcun rischio o problema. In modo particolare, tale direttiva regola il lavoro:

  • dei gestori di più fondi d’investimento alternativi, sia comunitari che non;
  • di gestori extracomunitari che regolano i fondi d’investimento alternativi comunitari oppure non;
  • di gestori che semplicemente commercializzano i fondi comunitari oppure quelli extracomunitari.