Il BOT semestrale emesso nell’asta di ieri ha fatto…il botto. Il rendimento si è infatti spinto a pochissimi decimi dal 4% che è tantissimo tenendo anche conto della durata molto contratta (solo 6 mesi) e del fatto che quando si parla di Buoni Ordinari del Tesoro si fa riferimento ad un livello di rischio nullo. Già le previsioni sull’esito del collocamento del 27 settembre 2023 erano molto generose e quindi non c’è da stupirsi se in tantissimi si sono messi in fila comprarlo in asta (ovvero con lo Stato come venditore). Precisamente le domande totali sono state pari a 8,84 miliardi di euro.
A chi ha partecipato all’asta è andata benissimo e chi invece non vi ha preso parte? Per 100 ragioni diverse, infatti, ci possono essere degli investitori che non hanno potuto o voluto comprare il BOT a 6 mesi che rende il 4%. Magari non hanno potuto perchè non avevano un conto deposito titoli attivo oppure non hanno voluto perchè hanno preferito attendere un possibile ulteriore rialzo dei rendimenti nelle aste BOT dei mesi prossimi. Per tutti costoro occasione di inserire un asset che rende il 4% per 6 mesi bella e andata?
Assolutamente no perchè lo stesso BOT emesso ieri in asta da oggi può essere comprato sul secondario. Le condizioni sono le stesse ad eccezione dell’identità del venditore (non più lo Stato ma chi ieri ha acquistato il titolo in asta) e del prezzo (che già da oggi non sarà più quello esitato dall’emissione ma verrà determinato da domanda e offerta).
BOT che rende il 4% avvia da oggi la quotazione sul secondario
Il meccanismo di emissione di un BOT prevede che il giorno successivo al collocamento parta la quotazione sul mercato secondario. Questo principio vale solo per i BOT di nuova emissione e non per le nuove tranche che logicamente sono già quotate sul Mercato Obbligazionario Telematico organizzato e gestito da Borsa Italiana.
Il BOT che rende il 4% (questo è il modo con cui il titolo è stato ribattezzato a seguito dell’esito dell’asta) è in realtà il BOT ISIN IT0005566184. Il codice identificativo è stato assegnato solo ieri e non al momento dell’annuncio dell’emissione (infatti nella scheda alla pagina sulle prossime aste BOT, l’ISIN è dato da assegnare). Il titolo scade il 28 marzo 2024 e ha una durata pari a 181 giorni. Chi lo ha comprato in asta incasserà un rendimento del 3,997%. Chi non lo ha comprato lo può fare da oggi ricorrendo ai tradizionali canali di acquisto sul MOT.
La data di regolamento del BOT semestrale ISIN IT0005566184 (qui i risultati completi dell’asta) è il 29 settembre 2023.
Come comprare il BOT che rende il 4% sul secondario
Sul Mercato Obbligazionario Telematico l’acquisto avviene da altri soggetti privati che detengono lo strumento, in questo caso il BOT scadenza marzo 2024, avendolo comprato sul mercato primario.
Il taglio minimo di acquisto resta sempre di 1.000 e per calcolare il rendimento netto che si può ottenere comprando sul MOT è necessario tenere conto della tassazione del 12,5%, delle commissioni applicate dall’intermediario e ovviamente prezzo di vendita e prezzo di acquisto. Non è invece presente alcuna cedola (a differenza di quello che avviene con i BTP). I BOT, infatti, sono zero coupon e quindi il profitto è dato dalla differenza tra prezzo di vendita (a scadenza o anche prima perchè tutti i BOT si possono vendere prima della scadenza con pro e contro del caso e il prezzo di acquisto sul mercato secondario).
Il Bot Zc Mar24 S Eur (questa la sua denominazione) nel suo primo giorno di quotazione prezza a 98,05 e quindi al risparmiatore servono 98,05 euro per comprare 1.000 euro di taglio minimo. Il guadagno è di quasi 2 euro per ogni 1.000.
Comprare il BOT che rende il 4% sul secondario può essere una delle ultimissime occasioni per mettere in portafoglio titoli a zero rischi (emittente è lo Stato) con alto rendimento. La svolta sui tassi da parte della BCE è infatti sempre più vicina e i rendimenti delle obbligazioni potrebbero essere vicini al picco (l’attendismo di alcuni amici investitori potrebbe rivelarsi un boomerang)