Siamo davvero sicuri che investire in fondi comuni non sia più conveniente? Quanto questa convinzione dipende da fattori reali e quanto invece è legata al sentito dire? Per alcuni risparmiatori non ci sono dubbi: tutto va a picco e la sola cosa da fare è disinvestire dai fondi in perdita.
Una visione riduttiva anche perchè tutto non è affatto vero che le performance dei fondi siano così terribili come si può pensare. E si perchè contrariamente a quanto pensano i disfattisti, dati alla mano, e nonostante un quadro estremamente incerto, per i fondi comuni il 2022 non è fin qui stato un anno negativo. Un dato su tutti: oltre il 50% dei fondi comuni ha battuto il rispettivo benchmark di riferimento.
Insomma più della meta dei fondi sta performando bene dando soddisfazione a quei risparmiatori che non hanno disinvestito ma hanno tenuto aperte le loro quote. A rivelare questo aspetto che manda in tilt i teoremi dei catastrofisti è stato un report redatto da Cormac Conners della banca d’affari americana Goldman Sachs.
A questo punto siamo certi che, svelata la reale tendenza in atto, i nostri lettori vorrebbero conoscere quali sono i fondi comuni in cui conviene tornare ad investire. Una buona notizia per loro: l’analisi di Goldman Sachs fa il punto anche su questo aspetto.
Perchè investire in fondi comuni torna a convenire: i risultati dell’indagine
Tornando al report di Goldman Sachs ha sorpresa è tutta in questo dato: da gennaio ad agosto 2022 oltre il 50% dei fondi comuni ha fatto meglio del mercato, un dato che si posiziona nettamente sopra la media del 34% degli ultimi 10 anni. Questi numeri sono la migliore risposta a chi potrebbe pensare di rispondere al risultati dell’indagine di GS evidenziando che, comunque, quasi la metà dei fondi sta andando male da inizio anno ad oggi. Vero ma nei 10 anni passati era quasi il 70% dei fondi ad essere in perdita nei primi 8 mesi dell’anno.
Come è possibile tutto questo? Come ha fatto la metà dei fondi a battere il mercato nonostante guerra, tensioni geopolitiche e politiche monetarie sempre più restrittive. A spiegare tutto è la stessa Goldman Sachs secondo cui la buona performance di oltre metà dei fondi comuni è stata possibile grazie alla più “veloce rotazione verso il cash dai tempi dell’ultima crisi finanziaria“. Ad oggi, infatti, 2,4% dei portafogli dei fondi comuni che sono gestiti da professionisti ha un’allocazione sul cash contro l’1,5% di inizio anno.
La diversificazione e il riposizionamento operati dai gestori sono state le strade grazie alle quali oltre la metà dei fondi comuni ha battuto il benchmark di riferimento.
Su quali fondi comuni investire? I titoli più gettonati
E vediamo adesso su quali fondi investire alla luce della loro esposizione. Secondo Goldman Sachs, i fondi che hanno battuto il mercato sono quelli con esposizione su titoli come ad esempio Apple, Tesla, Amazon, Nvidia, Alphabet (Google). In particolare, i fondi che hanno sovrappesato Apple hanno garantito ai risparmiatori ritorni interessanti visto che proprio le azioni Apple da inizio anno ad oggi hanno sovraperformato l’S&P 500 del 7%.
Da evidenziare che su molti fondi sia cresciuto il peso della Berkshire Hathaway, la holding di Warren Buffett.
Insomma l’analisi di Goldman Sachs conferma quello che negli ambienti che hanno il polso del mercato già si sapeva: passata la paura iniziale, investire in fondi comuni torna ad essere conveniente solo che, rispetto al passato, è ora necessario essere più selettivi. Per questo motivo può essere utile usare un market place di fondi come Fundstore per scegliere i fondi su cui investire. Tra l’altro scegliendo questa piattaforma puoi operare in modo semplice, autonomo veloce e a costo zero.
Ci sono anche fondi su cui non investire….
Ovviamente non tutto è rose e fiori (e ci mancherebbe). L’analisi di Goldman Sachs ha confermato che molti fondi stanno registrando performance molto negative. Particolarmente drammatica la situazione dei fondi esposti ai titoli growth che rischiano di fare del 2022 l’anno peggiore di sempre.
Ad impattare negativamente su questi fondi è stata una gestione errata del settore tech. Non c’è quindi nulla di cui meravigliarsi se il titolo che abbia registrato il più marcato ridimensionamento nel portafoglio sia stato Saleforce (cloud computing). E a proposito di titoli ridimensionati, l’analisi di GS ha rivelato una sorpresa nella sorpresa: energia, industria e finance sono i settori che hanno visto calare il loro peso nei fondi.