Per investire sui titoli del settore bancario europeo c’è una nuova strada: il certificato di investimento Barclays ISIN XS2881370485. Il titolo ha come sottostante proprio alcune azioni delle banche europee di primissimo piano ma soprattutto potrebbe arrivare ad offrire un rendimento fino al 12,5% annuo. Come sempre alto rendimento potenziale significa elevato rischio e infatti in questa sede ci limiteremo a tracciare le caratteristiche senza dare alcun consiglio operativo.
L’emissione sulle banche europee targata Barclays è freschissima. Il prezzo strike, infatti, è quello vantato dai titoli sottostante (tra poco vedremo di quali si tratta) il 4 novembre. La data emissione del certificato è il successivo 5 novembre.
Indice
Certificato Barclays ISIN XS2881370485: le caratteristiche basilari
La prima caratteristica non può che riguardare l’identità del sottostante. Nel titolo abbiamo fatto rifermento al settore bancario europeo ma, i sottostanti, a conti fatti, sono essenzialmente quattro titoli:
- Unicredit (Italia)
- UBS (Svizzera)
- Banco BPM (Italia)
- BBVA (Spagna)
Si tratta di 4 quotate di peso del comparto bancario europeo che, oramai da tempo, registrano performance molto forti sulle rispettive borsa. Il 50% del sottostante parla italiano, il 25% svizzero e l’altro 25% spagnolo.
La scadenza del certificato è novembre 2027 per una durata pari a 3 anni.
Il valore nominale è di 100€, in linea con prodotti simili.
I premi sono trimestrali e ammontano al 3,13% lordo. Considerando la durata, ci sono quindi 12 finestre cedolari, una ogni tre mesi. La remunerazione non è però automatica ma scatta solo nel momento in cui i prezzi di tutte e 4 le banche, alla data di rilevazione, stazionano sopra le rispettive barriere poste al 60% del prezzo di partenza. Ciò significa che è necessario che nessuno dei 4 sottostanti sia sceso di oltre 40 punti percentuali dal prezzo iniziale. Se il premio di un determinato trimestre non dovesse essere staccato, grazie all’effetto memoria, potrebbe comunque essere recuperato nella successiva finestra ma solo se le 4 azioni in quella successiva rilevazione dovessero trovarsi sopra al livello barriera. In caso contrario no.
Il meccanismo è quello tipico dei certificati cash collect con protezione del capitale non garantita ma condizionata sempre alla stessa barriera. La sottospecie potrebbe essere trovata nei worst of.
Il certificato è listato su EuroTLX di Borsa Italiana.
Indicatore di rischio 6 nella scala da 1 a 7, dove 1 è rischio più basso e il 7 quello più alto.
Nella tabella in basso sono riportate le date di osservazione della cedola e quelle di pagamento.
Osservazione cedola | Pagamento cedola |
---|---|
4 febbraio 2025 | 11 febbraio 2025 |
5 maggio 2025 | 12 maggio 2025 |
4 agosto 2025 | 11 agosto 2025 |
4 novembre 2025 | 11 novembre 2025 |
4 febbraio 2026 | 11 febbraio 2026 |
4 maggio 2026 | 11 maggio 2026 |
4 agosto 2026 | 11 agosto 2026 |
4 novembre 2026 | 11 novembre 2026 |
4 febbraio 2027 | 11 febbraio 2027 |
4 maggio 2027 | 11 maggio 2027 |
4 agosto 2027 | 11 agosto 2027 |
4 novembre 2027 | Data di rimborso |
Tabella certificato Barclays con strike e barriera cedola
Nella tabella in basso sono riportati per ogni sottostante il prezzo di rilevazione iniziale e il livello barriera.
Sottostante | Prezzo Iniziale | Barriera Cedola |
---|---|---|
Unicredit | 42,275€ | 25,365 |
Banco BPM | 6,402€ | 3,8413 |
UBS | 26,89€ | 16,134 |
BBVA | 9,552€ | 5,7313 |
Le due banche italiane che annoveriamo tra i sottostanti, proprio ieri hanno staccato il rispettivo acconto sul dividendo 2025. Quello di Banco BPM pari a 0,4€ mentre quello di Unicredit pari a 0,9261€. Yield del 5,7% circa nel primo caso e del 2,22% nel secondo.
La centralità della barriera capitale
L’elemento che più identifica i nuovi certificati Barclays sul comparto bancario europeo è la barriera capitale.
Il meccanismo è quello all’europea: se nel corso della vita del certificato, una o più azioni del sottostante dovessero scendere sotto al livello barriera, ma alla data di scadenza (novembre 2027) si dovessero trovare al di sopra, non ci sarebbe alcuna perdita. In più tenendo conto che c’è l’effetto memoria, il certificato potrebbe anche rimborsare il suo valore nominale e tutte le cedole saltate. La barriera capitale di ogni sottostante coincide con il livello barriera riportato nella tabella in alto.
Sul certificato c’è anche l’opzione autocall
Un aspetto che rende interessante il certificato è la presenza dell’opzione call. L’emittente potrà procedere con il richiamo già nell’ambito della prima finestra di osservazione quindi a febbraio 2025 ma solo nel caso in cui i prezzi delle azioni Unicredit, Banco BPM, UBS e BBVA dovessero essere più alti di quello strike. In poche parole se le quotazioni di tutte e 4 le banche dovessero crescere rispetto a quello alla data di osservazione iniziale, allora Barclays potrebbe esercitare il richiamo in anticipo.
Cosa avverrebbe in questo caso?
L’emittente pagherebbe il valore nominale di 100€ a certificato e in più tutte le cedole fino a quel momento dovute. Il certificato cesserebbe quindi di esistere. Tenendo conto che, laddove ci dovessero essere le condizioni, Barclays potrebbe esercitare fin da subito l’opzione call, ne consegue che la reale vita del Barclays ISIN XS2881370485 potrebbe essere molto più contenuta rispetto a quella originaria.
E se invece non ci dovesse essere alcun esercizio dell’autocallable?
Ovviamente in questo caso il certificato andrebbe alla sua scadenza naturale. Due allora le ipotesi possibili:
- Se una o più azioni sottostanti sono sotto al livello barriera: l’investitore riceverà un pagamento in denaro con importo collegato alla performance del sottostante con performance peggiore. Tale importo sarà così calcolato: ammontare nominale del prodotto per il prezzo di riferimento finale del sottostante con performance peggiore diviso per il relativo prezzo di esercizio
- Se tutte e 4 le azioni sottostanti sono sopra al livello barriera: il 100% del valore nominale sarà rimborsato e a ciò, nel caso, si sommerà anche l’ultima cedola alla luce dell’effetto memoria.
Ricordiamo che tutti i premi e le cedole citati in questo articolo sono al lordo. C’è quindi la tassazione sui certificati al 26% da scorporare.