Il mercato italiano delle IPO sembrerebbe dare segnali incoraggianti. Mentre gli investitori restano focalizzato sulla possibile imminente IPO Lottomatica, altre società, non meno importanti, preparano le carte per la quotazione su Borsa Italiana.
Tra queste c’è Italian Design Brands (IDB) che, proprio in occasione della presentazione dei conti 2022, ha confermato la volontà di procedere con l’IPO a Piazza Affari. Non solo ma dal management dell’aspirante quotata sono anche arrivate indicazioni molto precise sulle tempistiche. Nel corso di una intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, il presidente e amministratore delegato del gruppo Andrea Sasso, ha affermato che il processo di quotazione dovrebbe concludersi entro il primo semestre dell’anno in corso. Tempi quindi stretti per l’IPO Italian Design Brands, la cui nuova “casa” in caso di riuscita dell’operazione sarà il segmento STAR di Borsa Italiana (Euronext Milan).
La formula con cui il numero uno della società attiva nell’arredo e nel design di alta qualità ha confermato le indiscrezioni sull’IPO è sempre la solita: se le condizioni di mercato lo permetteranno.
Tutto ruota attorno a questo punto. Lo scorso anno, a causa delle avverse condizioni, le IPO su Borsa Italiana (ma il discorso vale a livello globale) furono molto poche. Lunghissimo è invece l’elenco delle prossime IPO attese su Borsa Italiana per il 2023. Ci sono tantissimi nomi illustri da Plenitude a Prada fino a Only The Brave. Le prime a muoversi potrebbero però essere proprio le seconde linee come Italian Design Brands.
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IPO IDB: al lavoro già dallo scorso anno
Al management di Italian Design Brands va dato dalla costanza con cui, in tutti questi mesi, è stato perseguito l’obiettivo quotazione a Piazza Affari. L’IPO Italian Design Brands, infatti, si sarebbe potuta tranquillante tenere nel 2022 se le condizioni di mercato lo avessero consentito.
IDB è infatti una di quelle società che avevano preso in considerazione lo sbarco in borsa già lo scorso anno ma poi l’iter è rallentato a causa del contesto sfavorevole. Risultano infatti contatti con Citigroup e Equita durante la scorsa estate sempre con obiettivo quotazione sullo Star.
A luglio, in occasione della presentazione dei conti dell’esercizio 2021, i vertici avevano annunciato che i proventi dell’operazione di IPO avrebbero consentito di proseguire e anzi accelerare ulteriormente il percorso di crescita di IDB che si basa su un mix tra la organica delle attuali società del Gruppo e l’attività di M&A, quest’ultima perseguita mediante l’aggregazione di nuove società sempre attive nel settore dell’arredamento e del design di alta gamma e caratterizzate da una storia imprenditoriale di successo.
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Attuale organizzazione di Italian Design Brands
Attualmente Italian Design Brands ha oltre 500 dipendenti e ben 9 diverse società ciascuna con core diverso ma complementare:
- Gervasoni: realizzazioni di soluzioni di arredo commercializzate con l’omonimo marchio ed il marchio Very Wood;
- Modar: progettazione di arredamento in ambito contract;
- Cenacchi International: contract per il settore del lusso;
- Davide Groppi: produzione lampade e progetti di luce;
- Saba Italia: arredamento di design alta fascia;
- Meridiani: creazione di raffinati arredi contemporanei;
- Flexalighting: produzione di sistemi di illuminazione a LED per ambienti interni ed esterni;
- Axolight: produzione di lampade di design made in Italy;
- Cenacchi International: contract per il settore del lusso;
- Gamma Arredamenti: produzione di imbottiti e complementi di arredo prevalentemente in pelle.
Il primo brand della scuderia IDB è stato Gervasoni che venne inglobato nel 2015, l’ultimo proprio Gamma Arredamenti che è entrato nel perimetro nel 2022.
L’IPO di IDB, come affermato da Sasso, sarebbe un punto di partenza che consentirà di avere i capitali per riuscire a mantenere tassi di crescita e continuare ad attrarre talenti e manager per le aziende del gruppo.