La Suprema Corte di Cassazione ha recentemente emesso la sentenza 12007 del 3 maggio 2024, frenando gli entusiasmi di chi sperava in un rimborso automatico per i mutui agganciati all’Euribor. La Cassazione ha sottolineato che è necessaria la prova dell’esistenza di una pratica di manipolazione volta ad alterare il parametro, e che tale pratica abbia effettivamente raggiunto il suo obiettivo, rendendo così il parametro inapplicabile nei rapporti contrattuali.
Manipolazione mutui Euribor: la consapevolezza dell’istituto di credito
La sentenza esclude qualsiasi automatismo nella nullità delle clausole contrattuali dei mutui Euribor, dichiarando che queste possono essere considerate nulle solo se l’istituto di credito era coinvolto o consapevole della manipolazione. Inoltre, deve essere dimostrato che l’alterazione abbia influito concretamente sul contratto specifico. In caso contrario, la clausola non sarà nulla. Tuttavia, nel caso in cui non sia possibile ricostruire il valore genuino del tasso, le conseguenze saranno valutate secondo i principi generali.
Mutui a tasso Euribor: prove richieste
Chi desidera dichiarare la nullità degli interessi di un mutuo Euribor deve fornire prove concrete dell’esistenza di un’intesa volta ad alterare il parametro e del suo effettivo raggiungimento. La citata sentenza 12007 indica che solo con prove tangibili si può considerare il parametro alterato e inutilizzabile nel contratto. Inoltre, se l’istituto di credito non è consapevole o coinvolto, la clausola non sarà nulla.
Verifiche e prove da fornire
La Corte di Cassazione stabilisce la necessità di verificare:
- Se le pratiche manipolative fossero tentativi isolati o abbiano prodotto effetti concreti.
- Per quanto tempo e in che misura l’alterazione abbia influenzato i tassi.
- Le conseguenze di una nullità parziale delle clausole e la loro sostituzione con le previsioni di legge.
La decisione della Commissione Europea del 4 dicembre 2013, che ha evidenziato una pratica restrittiva della concorrenza fra otto banche europee, è una prova privilegiata ma non sufficiente. Serve fornire prove specifiche del danno per considerare la clausola inefficace.
Il caso della manipolazione Euribor e le conseguenze sui mutui
Il caso Euribor manipolato è esploso con la decisione del 2013 della Commissione Europea, evidenziando attività manipolative di otto grandi banche per alterare il tasso Euribor. In precedenza, la Cassazione aveva stabilito il diritto al rimborso degli interessi dei mutui Euribor manipolati tra il 2005 e il 2008. Tuttavia, alcuni tribunali hanno negato il rimborso ai clienti.
Per esercitare i propri diritti, il cittadino deve dimostrare la manipolazione consapevole della banca e gli effetti tangibili sugli interessi del mutuo, violando così il contratto.
Cos’è l’Euribor e come viene calcolato
L’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) è il tasso medio degli scambi di denaro tra i principali istituti di credito dell’Eurozona. Viene calcolato quotidianamente per diverse scadenze e funge da riferimento per tassi di interesse su prestiti, mutui e derivati. Un’eventuale manipolazione ha conseguenze su vari prodotti finanziari.
Il Precedente della Suprema Corte
La Cassazione torna sul tema dopo l’ordinanza 34889, in cui aveva dichiarato la nullità delle clausole legate all’Euribor a causa dell’intesa restrittiva. La sentenza 12007 fornisce nuove direttive.
Riepilogando, la sentenza n. 12007 della Cassazione stabilisce che:
- I contratti con clausole Euribor stipulati da parti estranee a pratiche illecite non possono essere considerati nulli senza prove della consapevolezza.
- Le clausole Euribor possono essere dichiarate parzialmente nulle se si prova che l’Euribor è stato alterato.
- Le conseguenze della nullità parziale andranno valutate secondo i principi generali se il valore “genuino” non può essere ricostruito.
La sentenza evidenzia quindi l’importanza di prove concrete, stabilendo un nuovo standard per l’applicazione delle clausole nei mutui Euribor.
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