Migliori megatrend 2024 è il tema di questo post. Un argomento inevitabile se non altro per ovvie ragioni temporali. Ma al tempo stesso anche una tematica spinosa visto che i temi previsti dai gestori patrimoniali per l’anno appena concluso sono rimasti quasi tutti sulla carta travolti da inflazione e rialzo dei tassi da parte delle banche centrali.
Pur ammettendo tutto questo, ci riproviamo ad individuare quelli che potrebbero essere i megetrend 2024 migliori. Cambiamo però criterio e questa volta evitiamo di correre troppo con l’ottimismo verso il futuro preferendo avere i piedi ben ancorati nella realtà del contesto di riferimento.
Premesso questo, passiamo subito alla lista per poi approfondire quello che sono le grandi tematiche portanti che potrebbero condizionare i mercati in modo marcato nel nuovo anno.
Indice
Megatrend 2024 migliori: la lista
Il 2024 potrebbe essere un anno di passaggio per i mercati finanziari globali. Temi complessi a partire dall’inflazione, dalle politiche monetarie delle banche centrali fino ad arrivare alla crisi energetica e al rischio recessione condizioneranno tutto il settore degli investimenti. Impressionante notare come quelli che erano i megatrend di appena un anno fa, ad esempio il metaverso, giusto per citarne uno, siano del tutto spariti dall’agenda del futuro.
E allora, visto che il nuovo anno sarà una fase di passaggio, quali sono i migliori megatrend 2024? Eccone alcuni rigorosamente in ordine di importanza:
- intelligenza artificiale
- sicurezza e transizione energetica
- commercio e consumi
- cybersecurity
- biodiversità
- food economy
- inclusione sociale
Il secondo megatrend potrebbe lasciare stupiti alcuni lettori: come si fa a ritenere che i consumi possano essere un megatrend del nuovo anno in una situazione caratterizzata da inflazione e recessione? In realtà una spiegazione c’è e riguarda la tanto chiacchierata globalizzazione che alcuni danno per morta da mesi. Ne parleremo nel relativo paragrafo.
Primo megatrend 2024: l’intelligenza artificiale AI
Una tematica di cui si parlerà sempre più spesso nei prossimi anni è quella dell’intelligenza artificiale. Sull’argomento è stato scritto e detto di tutto. Senza dilungarci troppo è assodato che in un futuro non troppo lontano tutti i settori entreranno in contatto, in un modo o nell’altro, con questa tecnologia che offrirà potenzialità illimitate. E’ un megatrend trasversale quello dell’intelligenza artificiale visto che entra a contatto con altre tematiche forti come la biodiversità, la sicurezza informatica, la food economy, la transizione energetica e molto altro.
Oggi non esiste un criterio universalmente riconosciuto per individuare le migliori società di AI a livello mondiale. E’ però certo, come evidenziato da un’analisi condotta dalla Accenture Institute for High Performance, in collaborazione con Frontier Economics, che l’impatto dell’intelligenza artificiale da oggi al 2035 sulle 12 economie super sviluppate che insieme fanno il 50% della produzione economica globale sia destinato a fare la differenza sui PIL di questi paesi. A livello geografico sono Usa, Regno Uniti e Giappone ad essere in pole position. Da non trascurare la posizione dei giganti asiatici e della dinamicissima Israele.
Come già accennato manco un metro per cercare le società di Intelligenza Artificiale migliori. E allora piuttosto che farsi carico di rischi enormi puntando sulle singole società che in qualche modo possono lambire la tematica dell’AI, meglio guardare ai tanti ETF su robotica e intelligenza artificiale presenti sul mercato.
Tra i più interessanti ci sono:
- ROBO Global Robotics & Automation ETF: investe in aziende growth che sono impegnate nell’introduzione di innovazioni nella robotica, automazione e intelligenza artificiale (RAAI). L’ETF comprende anche società che realizzano tecnologie e intelligenze artificiali e le stesse aziende che applicano queste tecnologie.
- Global X Robotics & Artificial Intelligence ETF: investe in aziende attive nel segmento della robotica industriale, dell’automazione e della costruzione di robot non industriali e veicoli autonomi. Paniere di riferimento è l’Indxx Global Robotics & Artificial Intelligence Thematic Index
- First Trust Nasdaq Artificial Intelligence and Robotics: fa riferimento al Nasdaq Artificial Intelligence and Robotics (ROBT) che replica le performance delle aziende del settore intelligenza artificiale (AI), robotica e automazione. Per entrare nell’indice non sono richiesti grandi requisiti di market cap e quindi sono presenti anche numerose small cap. Un punto di forza visto che proprio le piccole sono spesso le più dinamiche sul fronte della ricerca.
Secondo megatrend 2024: sicurezza e transizione energetica
Quello della sicurezza e della transizione energetica degli Stati è un tema che si è imposto sulla scena a seguito della guerra tra Russia e Ucraina e della conseguente tensione geopolitica internazionale che ne è derivata. Fino al 2021 la sicurezza energetica era una tematica di supporto al solo e unico grande megatrend del settore energia: quello della transazione. Nel 2022 i due temi diventano complementari nel senso che senza transizione non può esistere la sicurezza. Secondo François Millet, head of Climate and Thematic Business Development di Amundi ETF, Indexing and Smart Beta, il legame tra energia pulita e sicurezza energetica è oramai diventano molto stretto.
Il megatrend sicurezza e transizione energetica riguarda la garanzia degli stati di avere a loro disposizione un flusso stabile e affidabile nel tempo di energia, adatto a sostenere la domanda e al tempo stesso a garantire un adeguato ed equo livello di benessere ai cittadini.
Il megatrend della sicurezza e transizione energetica è destinato ad esercitare una forte influenza nelle società globali contemporanee.
Lo scorso maggio l’Unione Europea ha varato il programma RePowerEU che prevede investimenti per 300 miliardi di euro con l’obiettivo di accelerare il passaggio verso le rinnovabili.
Ad agosto è quindi arrivata la risposta degli Stati Uniti con un pacchetto da 370 miliardi di euro (Inflaction Reduction Act) e altri incentivi sottoforma di crediti di imposta.
Infine durante la COP27 sono stati promessi consistenti aiuti ai paesi in via di sviluppo per favorire la loro transizione verso l’energia pulita.
Per cogliere il megatrend sicurezza e transizione energetica è fondamentale esporti lungo tutta la catena del valore. Di conseguenza più che alle singole azioni è preferibile guardare:
Terzo megatrend 2024: la globalizzazione
La globalizzazione non affatto finita nel cassetto della storia. Secondo una recente analisi del World Economic Forum il processo di de-globalizzazione da tanti ritenuto inesorabile si sarebbe in realtà inceppato tanto che negli ultimi mesi del 2022 si è assistito ad una sorta di ri-globalizzazione il cui epicentro non sono gli Stati Uniti ma l’Europa e l’area Euro.
Tre indizi a riguardo: l’incremento del numero di aziende europee che si sono affidate ai sistemi di approvvigionamento globali; l’aumento dell’importanza del settore dei servizi; l’incremento dell’e-commerce globale (nel 2021 ben il 12% dei consumatori europei ha comprato da siti non europei).
Il primo indizio è quello più importante poichè le catene globali di approvvigionamento sono alla base della globalizzazione.
E allora se la globalizzazione non è morta ma è destinata a rilanciarsi, come posizionarsi sul mercato? Le grandi società di commercio e consumi sono il settore a cui guardare per sfruttare questo megatrend di lungo termine.
L’investimento in singole azioni implica però un profilo di rischio e per questo è preferibile orientarsi sui fondi comuni. Ce ne sono tantissimi che investono sulle società di commercio e consumo globale. Alcuni esempi sono:
- FF – Global Consumer Industries Fund – A – EUR: azionario internazionale che investe nei brand più attenti alla sostenibilità. Nei 3 anni di vita ha generato un rendimento di quasi il 5% che non è affatto male se si considera l’andamento medio dei fondi nel 2022. Netta l’esposizione sull’America (48%) e sull’Europa (28%).
- GAM Multistock – Luxury Brands Equity Eur Classe B: azionario internazionale che investe in brand che offrono prodotti e servizi nel comparto beni di lusso puntando sull’innovazione continua. Nato nel 2008, il fondo ha un rendimento del 7,9% a 3 anni. Netta l’esposizione sull’Europa (44%) e sugli Usa (38%).
Quarto megatrend 2024: la cyber security
Nel corso del 2023 si è rafforzata la consapevolezza che gli attacchi informatici, sotto alcuni punti di vista, potrebbero generare danni ancora più gravi di una guerra convenzionale ad esempio bloccando le forniture di luce e gas oppure danneggiando le grandi infrastrutture di trasporto. In questo contesto sono cresciuti gli investimenti sia pubblici che privati sulla sicurezza informativa. Obiettivo è quello di alzare sempre di più l’asta di protezione offrendo sistemi sempre più sofisticati.
Secondo Gartner per Icon Corporate Finance, nel 2021 il settore della sicurezza informativa valeva 124 miliardi di dollari. Una cifra immensa ma a destare impressione è soprattutto il dato sul trend di crescita: +10% in un anno.
Le prospettive per i prossimi anni sono solide e per avere conferma di questo basta guardare ai finanziamenti che stati e enti sovranazionali hanno stanziato e continueranno a stanziare. Da non trascurare il fatto che sempre più spesso quello della cyber security è un tema che compare anche nelle leggi.
Giusto per restare alla cronaca più recente, il 22 novembre scorso il Parlamento europeo ha approvato l’accordo provvisorio con il Consiglio dell’UE sulla bozza del Digital Operational Resilience Act. Il DORA ha come obiettivo quello di garantire al settore finanziario europeo la resilienza che sarebbe necessaria per fronteggiare una grave interruzione operativa dei sistemi e quindi per contenere le minacce all’infrastruttura delle reti. Questa legge dimostra come quello della cyber security sia un tema che interessa più settori. Il DORA riguarda gli istituti finanziari ma si pensi anche alla crescente correlazione tra sanità (anche essa diventata centrale con il covid19) e sicurezza informatica.
Per cavalcare questo megatrend una buona idea potrebbero essere i migliori ETF cyber security.
Secondo Walter Price di Allianz Global Investors il margine di crescita sicurezza informatica è decisamente elevato. Price ritiene che il ritmo di aumento possa salire anche tra il 15 e il 20% annuo.
Quinto megetrend 2024: la biodiversità
Quello della biodiversità è un tema che è emerso in modo preponderante soprattutto negli ultimi anni. Una tematica tutta proiettata al futuro che è pronta a beneficiare di massicci investimenti da parte di stati ed enti sovranazionali.
A inizio dicembre 2022 a Montreal 188 governi di tutto il mondo hanno sottoscritto il Global Biodiversity Framework, un accordo, definito dai media storico, che impegna i sottoscrittori a raggiungere entro il 2050 ben 23 obiettivi in meta di biodiversità.
L’orizzonte dell’intesa è ampio, tuttavia la prospettiva cambia se si considera che molti di questi target saranno soggetti a verifica già nel 2030. Tra i punti di breve termine dell’intesa ci sono la protezione del 30% di terre emerse e oceani, il risanamento del 30% degli ecosistemi degradati e il dimezzamento dei rischio connessi all’utilizzo dei pesticidi.
I target sono ambiziosi, tuttavia il loro raggiungimento viene ritenuto indispensabile per il futuro del pianeta. A parole tutto molto bello ma come verranno raggiunti, concretamente, gli obiettivi della biodiversità. Stando ai più recenti report sul tema saranno le tecnologie che sono basate sulla natura la strada maestra per proteggere la biodiversità.
Lato operativo, investire nelle tecnologie della natura significa guardare all’agritech e alla tecnologia climatica due settori in cui il peso dell’intelligenza artificiale (altre megatrend del 2023 di cui parleremo tra poco) è notevole.
Per cavalcare il megatrend della biodiversità si possono usare i portafogli incentrati sul modello climatico come ad esempio il Portafoglio Bilanciato ESG disponibile su Fundstore che investe soprattutto in fondi azionari e monetari con focus sulle società che operano nei settori legati alla produzione di energia pulita e che si sono contraddistinte per un migliore uso delle risorse naturali e per la riduzione degli sprechi.
Sesto megatrend 2024: la food economy
Nella classifica dei migliori megatrend 2024 non può mancare la food economy. Si tratta di una tematica che, per ora, non può essere inserita nelle parti alti della classifica, tuttavia è assodato che questo tema è destinato a pesare sempre di più negli anni futuri.
Secondo una recente analisi condotta da Pictet Asset Management, l’emergenza covid ha fatto emergere lo stretto legame tra regimi alimentari non corretti e la vulnerabilità alle malattie infettive. Molti governi hanno già lanciato compagne per una migliore alimentazione dei loro cittadini ma gli stessi consumatori stanno cambiando approccio puntando su cibi e integratori che sono in grado di rafforzare il sistema immunitario. Di conseguenza anche i colossi industriali dell’alimentazione cambiano le loro produzioni.
Il megatrend della food economy si interseca con quello del cambiamento climatico e della biodiversità. Tutte queste tematiche prese nel loro insieme rappresentano la più grande sfida della modernità. Quando la tensione geopolitica internazionale tornerà ad essere sotto controllo, questi temi torneranno ai primi posti della classifica sui megatrend.
Per investire sulla food economy ci sono tantissimi fondi azionari specializzati che si possono trovare nel catalogo Morningstar come ad esempio DPAM INVEST B Equities Sustainable Food Trends.
Settimo metagrend 2024: smart city e inclusione sociale
Concludiamo la classifica dei migliori megatrend 2024 con l’inclusione sociale e la trasformazione delle città in senso green e sostenibile.
Secondo Global Future Council on Cities of Tomorrow per trasformare le città in senso inclusivo è necessario un cambio di visione che tenga conto del cambiamento demografico in atto. Le città vanno ripensate per tenere conto dell’invecchiamento globale e del calo demografico. Gli anziani e le minoranze più sensibili diventano, assieme ai meno abbienti, le nuove categorie da assimilare in una città destinata ad essere sempre più transgenerazionale.
Praticamente vanno creati spazi sociali differenti che riescano a rispondere alle esigenze delle varie generazioni. Fondamentale la riqualificazione e la riprogettazione green ma anche la conversione degli edifici esistenti. In questo contesto il ruolo della tecnologia è destinato ad essere sempre più centrale. Il tema dell’inclusione sociale e dello sviluppo delle smart city non può che incontrarsi con quello del cambiamento climatico.
Per investire sul megatrend dell’inclusione sociale e delle smart city si può ricorrere ad ETF calibrati come ad esempio:
- Amundi Smart City UCITS ETF: ETF legatop all’indice Solactive Smart City che replica l’andamento di società che sono direttamente coinvolte nello sviluppo di città intelligenti
- iShares Smart City Infrastructure UCITS ETF: replica un indice formato da società di mercati sviluppati ed emergenti che propongono servizi per lo sviluppo e il funzionamento efficiente di infrastrutture Smart City
Un non megatrend del 2024: il metaverso
Concludiamo questa guida con un riferimento ad un “megatrend mancato” ossia ad una tematica che sarebbe dovuta finire sulla cresta dell’onda nel 2022 e nel 2023 ma che, in entrambi gli anni, ha deluso le attese. Risultato questo tema non fa più parte della classifica dei migliori megatrend aggiornata al 2024.
Parliamo del metaverso. Stretto tra il rialzo dei tassi da parte delle banche centrali e il boom dell’intelligenza artificiale, il potenziale di investimento del metaverso del tutto inespresso.
Possiamo quindi dire che il contesto non abbia aiutato il potenziale megatrend metaverso. Cosa succederà nel 2024? E’ difficile pensare che ci possa essere una rivincita di questa tematica se il contesto dei mercati resta in linea con quello dell’anno scorso. Tuttavia non è da escludere che nei prossimi anno il settore possa tornare in qualche modo ad avere il suo spazio magari in accoppiata con l’intelligenza artificiale.
Scrisse in tempi non sospetti il D’Acunti, Country Head di Invesco Italia, il metaverso è oggi un mercato in espansione che a sua volta può dare una forte spinta a diversi settori. I numeri sono incoraggianti. Stando ad alcune recenti stime il metaverso dovrebbe generare 286 miliardi di dollari per il settore del gaming nel 2025, 750 miliardi per quello dei social media, 415 miliardi per quello dell’e-learning, 276 miliardi per quello della telemedicina, 447 miliardi per comporto dell’intrattenimento online e soprattutto oltre 20.000 miliardi per quello dell’e-commerce.
Staremo e vedere.
Su RisparmiOggi è presente una guida su come investire nel metaverso. Per quello che riguarda il lato operativo, gli strumenti non mancano:
- ETF metaverso come Roundhill Ball Metaverse
- Fondi comuni sul metaverso come Invesco Metaverse Fund