uomo che confronta pac e fondo pensione
Pensioni non più sicure nel futuro. PAC o fondi pensioni per salvarle? (www.risparmioggi.it)

Lo stato di salute del sistema pensionistico italiano è sempre più precario e ogni lavoratore in attività è chiamato già oggi a porsi il dilemma su come integrare la sua pensione. Questo perchè, a causa dei forti squilibri del sistema pensionistico a ripartizione, chi nel 2024 è in età lavorativa corre il rischio di:

  • andare in pensione sempre più tardi: il trend sull’innalzamento dell’età pensionabile è chiaro
  • andare in pensione con un assegno molto leggero: i tempi d’oro in cui l’importo della pensione era quasi pari all’ultimo stipendio percepito sono preistoria.

La crisi del sistema pensionistico italiano e del modello a ripartizione è irreversibile. Sarebbe necessario un cambio di rotta delle condizioni-base (ad esempio una inversione demografica) per mettere in sicurezza le pensioni ma i tempi di questo cambio, ammesso che esso possa davvero esserci, sarebbero biblici.

Diciamolo quindi chiaramente: un lavoratore nato negli anni Ottanta-Novanta e Duemila non ha scampo e sarà chiamato a fare i conti con la crisi del modello pensionistico italiano.

E allora cosa potrebbe fare il lavoratore italiano che si troverà in questa situazione?

Di certo non attendere gli eventi.

In secondo luogo prendere atto che si è soli e che non ci sarà nessuno che verrà in aiuto quando sarà il momento. Quindi occorre agire in prima persona sulle finanze con l’obiettivo di andare a rimpolpare la pensione (o avvicinarla cronologicamente).

Gli strumenti che permettono di integrare la pensione sono due: il fondo pensione e il piano di accumulo in ETF.

Simili tra loro solo per la mission, fondo pensione e PAC sono in realtà molto diversi.

Sta al lavoratore rendersi conto quale scegliere tra i due alla luce della propria situazione personale.

Fondo pensione e PAC si basano sull’accantonamento dei risparmi

Ogni lavoratore è anche un risparmiatore. Dinanzi all’oramai fisiologica disfunzione del sistema pensionistico INPS, il lavoratore ha una sola strada da seguire per garantirsi una pensione di importo dignitoso ad un’età dignitosa: ricorrere al suo risparmio. Sia i fondi pensioni che i piani di accumulo sono basati sull’uso di una parte dei propri risparmi per integrare la propria pensione.

Tecnicamente si parla di previdenza pensionistica complementare anche se solo i fondi pensioni rientrano in questa fattispecie visto che i PAC, potendo avere altre finalità oltre alla pensione sicura e dignitosa, sono visti come un più generale strumento di risparmio.

Oltre alla mission cui accennavamo nel precedente paragrafo, anche la filosofia alla base di fondi pensione e PAC è quindi identica.

Accanto a questi aspetti, non ci sono altri elementi comuni tra i due strumenti di protezione della pensione. C’è qualche similitudine tecnica ma ad abbondare sono soprattutto le differenze.

Essendo il confronto tra PAC e fondo pensione dal punto di vista del risparmiatore, non faremo un elenco di analogie e differenze, ma analizzeremo tutto lato operativo.

E a cosa è interessato un risparmiatore che è chiamato a scegliere tra PAC e fondo pensione per salvare la sua pensione futura? Sicuramente ai vantaggi e svantaggi dell’uno e a pro e contro dell’altro.

Alla fine è solo questo a contare per davvero.

Vantaggi e svantaggi dei PAC in ottica pensionamento

Un Piano di Accumulo di Capitale è una modalità di investimento che permette di accumulare capitale in modo graduale e sistematico. Funziona attraverso versamenti periodici (mensili, trimestrali, ecc.) di una somma prefissata dal risparmiatore in un fondo comune di investimento (gestione attiva) o in uno o più ETF (gestione passiva). In ottica pensionamento sono i PAC su ETF a performare meglio e quindi in questo confronto ci concentreremo solo su di loro.

Premesso questo, andiamo subito al soldo e quindi ai vantaggi e agli svantaggi dei PAC che hanno come obiettivo sicurezza e integrazione della pensione.

Primo vantaggio è cost averaging grazie al quale il risparmiatore può ridurre la volatilità propria dei mercati. Acquistando ETF quote a prezzi differenti nel tempo, si media il costo delle stesse traendo beneficio da eventuali aumenti di valore nel lungo periodo.

Secondo vantaggio dei PAC in ottica pensionamento è la possibilità di investire a rate somme anche molto piccole. Questo aspetto è importantissimo se il capitale a disposizione del risparmiatore è limitato. Ora il punto è piccole…quanto? Tanto per iniziare ci sono oramai piattaforme che consentono di investire in PAC partendo da un deposito di appena poche decine di Euro. XTB, ad esempio, fa partire il deposito minimo per i PAC da 15€ come risulta dal sito ufficiale. Per generare un flusso costante nel lungo termine è però preferibile investire almeno 100€ al mese nel PAC.

Terzo vantaggio dei PAC come strumento di integrazione della pensione è la sempre presente possibilità di modificare i versamenti senza dover pagare oneri aggiuntivi. Le modifiche consentono di ottimizzare il potenziale rendimento nel medio lungo periodo.

Quarto vantaggio dei piani di accumulo di capitale è che essi non sono legati al lavoro del risparmiatore diversamente da quello che avviene con il fondo pensione. Ciò significa che il PAC resta operativo anche se non c’è un reddito da lavoro alla base. Infatti i PAC possono essere aperti da disoccupati, da casalinghe, da pensionati (per i nipoti). Soprattutto il PAC attivato resto in piedi anche nei momenti, sempre più frequenti per i nati dall’Ottanta al Duemila, in cui avviene il passaggio da un vecchio lavoro a uno nuovo.

😉 Il bello dei PAC su ETF è la possibilità di investire in ottica pensione con piccoli versamenti periodici, anche a partire da soli 100€ al mese. Goditi la tranquillità di un investimento diversificato, che riduce i rischi grazie all’acquisto regolare di quote. E la cosa migliore dei PAC? Puoi disinvestire in qualsiasi momento, mantenendo il controllo totale sui tuoi soldi.

Fin qui i vantaggi dei PAC come integrazione della pensione, e gli svantaggi?

I contro sono molti di meno.

Tanto per iniziare, trattandosi di una modalità di investimento, i rendimenti sono incerti. Se il mercato cala allora anche il PAC performa male. Questo svantaggi viene però neutralizzato dall’ottica di lungo termine. Nel lungo periodo (e l’obiettivo pensione è un lungo periodo per eccellenza) i mercati performano sempre bene.

Il secondo svantaggio riguarda la scelta degli ETF da inserire nel PAC. Il rendimento del PAC dipende molto da questo fattore. Questo contro è però oramai gestibile perchè banche, gestori e piattaforme offrono gratis strumenti molto avanzati per individuare i migliori ETF per il PAC.

Terzo svantaggio sono le commissioni. Trattandosi di un metodo di investimento, i PAC possono avere costi di gestione e commissioni di ingresso e uscita che riducono il potenziale rendimento. Il segreto sta nello scegliere PAC senza commissioni. Non ce ne sono tanti sul mercato e vengono richiesti dei requisiti per accedervi ma perchè non sfruttare questa possibilità)

Vantaggi e svantaggi del fondo pensione in ottica pensionamento

L’utilizzo del PAC in ottica pensionistica non è soddisfacente? L’alternativa è il classico fondo pensione della previdenza complementare.

Un fondo pensione è uno strumento finanziario vero e propria (a differenza del PAC) che consente di accumulare risparmi nel tempo, destinati a integrare la pensione pubblica quando si smette di lavorare. Nel fondo pensione è il lavoratore o l’azienda a versare periodicamente contributi che vengono poi investiti in vari strumenti finanziari. Al momento della pensione, il risparmiatore riceve un capitale o una rendita, che va ad aggiungersi alla pensione INPS.

Premesso questo cerchiamo di capire quali son i vantaggi e gli svantaggio del fondo pensione in ottica pensionamento. Tecnicamente, trattandosi di uno strumento finalizzato ad integrare la pensione dovrebbe avere solo vantaggi ma in realtà sono presenti non poche svantaggi che spiegano perchè tanti lavoratori preferiscono optare per i PAC.

Primo vantaggio del fondo pensione è la deducibilità: i contributi sono deducibili dal reddito imponibile ai fini del pagamento del Irpef. Fantastico se non ci fosse un limite di massimo 5.164 €.

Il secondo vantaggio riguarda la tassazione: sulle plusvalenze scatta quella agevolata al 20% e non è prevista imposta di bollo del 20% annuo.

Il terzo vantaggio riguarda la sicurezza: tutto l’operato del fondo pensione viene sottoposto alla vigilanza delle autorità competenti (in questo caso Consob, la Banca d’Italia e la Covip).

I vantaggi del fondo pensione in ottica pensionamento si fermano qui. Incredibilmente i conto sono più numerosi.

Tanto per iniziare c’è lo spesso odiatissimo vincolo di durata. I fondi pensione sono pensati per il lungo termine, quindi il capitale accumulato non è facilmente accessibile fino al momento del pensionamento, a meno di particolari condizioni previste dalla legge. In base alla normativa vigente nel 2024 in caso di spese mediche improvvise, acquisto di una nuova casa o spese per i figli si può chiedere un anticipo fino al 75% del capitale accumulato. Per tutte le altre esigenze, l’anticipo scende al 30%. Non è mai possibile richiedere il 100% (a differenza del PAC che può essere sempre liquidato su iniziativa diretta del sottoscrittore senza trafila burocratica.

Il secondo svantaggio riguarda i rendimenti. Vale sempre la regola che, trattandosi di un investimento, i rendimenti dei fondi pensione possono variare e non sono garantiti ma il reale limite è che i rendimenti di questi strumenti sono inferiori rispetto a quelli di altri strumenti.

C’è poi il problema dei costi e delle commissioni che gravano sul fondo e che possono ridurre i rendimenti netti. Le commissioni ci sono anche sui PAC ma, come evidenziato nel paragrafo precedente, esse possono essere azzerate sottoscrivendo alcuni PAC (tipo quelli di XTB) a precise condizioni. Con i fondi pensioni le commissioni sono strutturali.

Quarto e ultimo svantaggio: il legame diretto con la condizione lavorativa. Solo se il risparmiatore ha un lavoro può attivare un fondo pensione. In caso di vuoti lavorativi, la situazione diventa complessa da gestire.

🔍 Non dimenticare che i fondi pensione sono soggetti alle politiche fiscali e previdenziali dello Stato, che possono cambiare nel tempo, influenzando la convenienza dell’investimento.

Quando scegliere un fondo pensione e quando un PAC

Ci sono casi in cui scegliere un PAC e così in cui invece è meglio un fondo pensione. Tutto dipende dalla situazione e della posizione del risparmiatore.

Un giovane che si è da poco affacciato sul mercato del lavoro magari con un contratto atipico dovrebbe privilegiare i PAC su ETF. Questo discorso vale ancora di più nel caso di studenti o comunque di soggetti senza occupazione. Il PAC è oggi il modo più usato dai giovani per affacciarsi agli investimenti cosa che invece non è il fondo pensione.

Ma nel caso di un lavoratore, è meglio un PAC su ETF o un fondo pensione in vista del pensionamento?

A parità di condizioni di partenza, il piano di accumulo di capitale sembra proprio conservare il suo primato perchè in grado di calare un asso nella manica che nessun fondo pensione è in grado di garantire: l’adattabilità alla situazione generale dei mercati.

L’attuale contesto dei mercati è caratterizzato da una crescente incertezza. Si tratta di una situazione che può essere gestita solo garantendosi la massima flessibilità possibile ossia la possibilità di gestire in completa autonomia e con la più alta discrezionalità il proprio portafoglio. Il PAC è uno strumento flessibile per natura. Il fondo pensione no.

🔍 La flessibilità dei PAC non è solo possibilità di decidere la somma da investire e la periodicità ma anche il diritto di prelevare in ogni momento (fino al 100% del capitale e degli interessi) per affrontare ogni spesa improvvisa. Nei fondi pensioni, invece, ci sono regole molte precise e restrittive sulla riscossione anticipata.

E per quello che riguarda i rendimenti, cosa è meglio tra fondo pensione e PAC?

Anche in questo caso è il piano di accumulo ad imporsi. Per sua struttura, infatti, il PAC si plasma sul profilo del risparmiatore e lo fa attraverso la possibilità di scegliere uno per uno i vari ETF su cui investire. Piattaforme che consentono di creare PAC su ETF come XTB offrono da tempo strumenti di raffronto tra i vari fondi disponibili per rating, performance e dimensioni. E’ poi il risparmiatore a scegliere tra gli ETF obbligazionari, che sono meno rischiosi e quelli azionari che sono invece caratterizzati da un profilo di rischio più alto. Grazie a questa “autonomia” il risparmiatore può puntare a rendimenti interessanti in una logica di lungo termine come è quella del pensionamento.

Dove trovare i PAC per la pensione: la piattaforma XTB

I PAC per la pensione li puoi trovare sulla piattaforma XTB. Questo broker propone differenti soluzioni di investimento e, per quello che riguarda i Piani di Accumulo in ETF, li lega a quelli che sono gli obiettivi del risparmiatore.

PAC di XTB dedicati alla pensione dal sito ufficiale del broker
Ipotesi di rendimento per i PAC di XTB con obiettivo pensione (www.risparmioggi.it)

I PAC di XTB possono essere quindi orientati all’acquisto di nuovi prodotti elettronici, alla realizzazione, all’acquisto di una casa e appunto alla pensione.

Qualsiasi sia il proprio obiettivo, è sempre il risparmiatore a scegliere quanto investire e per quanto tempo.

Grazie ai PAC di XTB in ottica pensionamento chiunque può creare un un portafoglio diversificato a rischio relativamente basso, investendo in modo regolare per poter godere di una pensione serena in futuro.

Oltre 1 milione di investitori di tutto il mondo usano XTB e, come evidenziato da una recente ricerca, il modo di investimento scelto dai più giovani (quelli che per intendersi avranno problemi con le pensioni) è proprio il PAC.

I Piani di accumulo di XTB sono la soluzione ideale per gli investimenti passivi in ottica pensione e questo per 4 motivi che fanno la differenza:

  • massima flessibilità: il PAC può essere aperto e chiuso in ogni momento con deposito e prelievi eseguiti il giorno stesso della richiesta
  • costi sotto controllo: niente commissioni sugli ETF dei PAC se il volume d’affari mensile non supera i 100.00€ (poi scatta commissione dello 0,2%, minimo 10€)
  • accessibili garantita: investimento minimo parte da 15€, impossibile trovare una soglia più bassa
  • estrema semplicità e massima diversificazione: piattaforma facile da usare e oltre 350 ETF tra cui scegliere per il PAC

Queste 4 caratteristiche fanno dei PAC di XTB uno strumento molto interessante in ottica pensionamento.

Ecco alcune risorse per conoscere meglio i Piani di Accumulo:

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