Quali sono le previsioni sul mercato obbligazionario per il secondo semestre 2022? Cosa attendersi dai titoli di stato e dai bond corporate nella seconda parte dell’anno? Rispondere a queste domande è diventa sempre più complesso poichè sono tanti gli elementi di incertezza che vanno ad influenzare il sentiment.
Per agevolare gli investitori abbiamo raccolto in un solo articolo le previsioni su titoli di stato e bond societari che sono state espresse recentemente da varie banche d’affari e vari broker. Come si può vedere leggendo queste stime, i giudizi non sono convergenti e questo è il segnale concreto del persistere di una situazione di forte incertezza sui mercati.
Obbligazioni previsioni secondo semestre 2022: il contesto di riferimento
Come già accaduto nella prima parte dell’anno, anche nel secondo semestre 2022 sarà l’inflazione a condizionare i mercati obbligazionari. La corsa dei prezzi al consumo, nonostante le politiche aggressive delle banche centrali (prima la FED poi anche la BCE) non sembra arrestarsi.
Il target del 2% fissato dall’EuroTower per i prossimi anni è del tutto irrealizzabile anche perchè la crisi energetica, responsabile numero 1 del rally dei prezzi, non potrà certamente essere risolta in pochi mesi.
L’inflazione continuerà a condizionare il mercato obbligazionario nel secondo semestre 2022 ma in più c’è anche un secondo elemento destabilizzatore: la recessione. Con due cali consecutivi del Pil, gli States sono già in recessione tecnica. L’Europa di appresta a seguire la stessa strada.
In questo contesto, cosa attenersi dal mercato obbligazionario? Ecco cosa pensano alcuni analisti specializzati.
Mercato obbligazionario previsioni secondo semestre 2022: le opinioni
Secondo Jim Cielinski, Global Head of Fixed Income presso Janus Henderson Investors, l’aumento dei rendimenti obbligazionari sta dividendo più gestibile anche perchè, sia pur in un contesto profondamente debole, si possono intravedere i primi segnali di un rallentamento della corsa dell’inflazione. Questa dinamica, dal punto di vista dell’esperto, è la conferma che le banche centrali non si stanno muovendo male.
Nulla di cui meravigliarsi visto che già un mese fa è apparso chiaro che investire in obbligazioni, grazie al rialzo dei tassi di riferimento, sarebbe tornato ad essere conveniente.
Il punto di vista di Cielinski non è però condiviso da altri analisti. Secondo Banca Generali, infatti, le prospettive dei mercati obbligazionari per il secondo semestre 2022 restano negative. Da qui la decisione di sottopesare le obbligazioni rispetto ad altre asset class. Gli esperti della società del risparmi gestito, suggeriscono a chi intende comprare obbligazioni (qui la guida per iniziare) di inserire in portafoglio bond high yield e obbligazioni con una duration più ridotta. Già in tempi non sospetti, Banca Generali aveva anticipato che, con tutta probabilità, le banche centrali avrebbero chiuso con i rispettivi quantitative easing anticipando il rialzo dei tassi rispetto agli iniziali programmi a causa della pressione dell’inflazione. I fatti hanno dato poi ragione agli esperti italiani visto che oramai FED e BCE procedono con aumenti anche forti del costo del denaro.
Titoli di stato e obbligazioni corporate previsioni secondo semestre 2022
Nell’universo del mercato obbligazionario, i titoli di stato e le obbligazioni corporate sono le sotto asset class da tenere d’occhio. In particolare i bond statali sono citati in un recente report di J.P. Morgan Asset Management. Secondo il team Global Fixed Income, Currency & Commodities della banca d’affari Usa, è consigliabile inserire in portafoglio obbligazioni di valore e con durata limitata. In particolare i titoli di stato si possono usare per incrementare la duration.
La necessità di optare per questa strategia è frutto dell’aggravamento delle prospettive economiche nel secondo semestre 2022. Secondo gli esperti, non solo la crescita globale è più contenuta rispetto alle passate stime ma il rischio che il mix composto da tassi di riferimento più alti e rally dell’inflazione, possa causare un calo del Pil, è sempre più preponderante. Non c’è quindi da stupirsi se recentemente JP Morgan aveva rivisto al rialzo le probabilità di recessione.
Secondo Matteo Astolfi, Martyn Hole e Flavio Carpenzano di Capital Group, le obbligazioni corporate investment grade hanno iniziato l’anno con difficoltà evidenziando un rendimento pari al -12,3%. La decisione delle banche centrali di alzare i tassi di interesse ha determinato forti vendite sulle obbligazioni più sensibili ai tassi di interesse, come i bond corporate investment grade. A causa della rivalutazione, adesso investire in questo tipo di obbligazioni, può essere più interessante anche perfchè i rendimenti hanno raggiunto livelli che mancavano da oltre 10 anni. La morale del discorso, è che con i rendimenti più alti adesso gli investitori possono guadagnare più reddito dalle obbligazioni. Una prospettiva niente male per il secondo semestre 2022.