Il crollo dei mercati finanziari causato dalla guerra commerciale innescata dai dazi di Trump ha acceso un faro su un settore poco considerato nelle fasi toro delle borse: quello delle utility. In effetti le azioni del comparto sono quelle che hanno dato l’impressione di reggere meglio al sell-off.
Fondamentalmente nulla di nuovo perchè da sempre quando il mercato azionario crolla, gli investitori si rifugiano nei settori difensivi come quello delle utilities. In questo contesto potrebbe essere interessante andare alla ricerca dei migliori ETF utility per inserirli nel proprio portafoglio di investimento nell’ambito di un’inevitabile rotazione settoriale.
❓ Tematica | ETF Utilities |
🛠Strumenti principali | iShares STOXX Europe 600 Utilities UCITS iShares S&P 500 Utilities Sector UCITS USD Xtrackers MSCI World Utilities UCITS 1C Vanguard Utilities Index Fund ETF Shares Fidelity MSCI Utilities Index ETF |
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In questo articolo ci focalizzeremo quindi sui migliori ETF utilities 2025 analizzandone caratteristiche e potenzialità. Per ogni fondo indicato analizzeremo il livello di diversificazione, i costi complessivi espressi nel TER e le masse gestite (maggior ampiezza uguale sempre maggior liquidità). Spiegheremo poi perchè quando le borse crollano, azioni e ETF utility tendono a diventare più popolari mentre lo sono molto di meno nei movimenti rialzisti.
Possiamo quindi iniziare.
Indice
Cosa sono utilities e ETF utility
Dici utility e, almeno in Italia, il pensiero va subito a Enel. Giustissimo ma il settore utilities, in realtà, ingloba tutte quelle società che offrono quei servizi che sono alla base di una nazione e quindi energia elettrica sicuramente ma anche gas naturale, acqua, gestione dei rifiuti, trasporto pubblico e anche telecomunicazioni. Lo spettro è quindi molto vasto ed eterogeneo. C’è un minimo comun denominatore che, da solo, spiega perchè durante le fasi ribassiste dei mercati, gli investitori tendano a ruotare verso questo comparto: si tratta di servizi imprescindibili senza i quali una società non può fare a meno.
C’è un secondo fattore che accomuna le società di questo comparto: nella quasi totalità dei casi si tratta di aziende in cui decisivo è il controllo pubblico sia esso diretto o indiretto. Questa caratteristica rappresenta un’ulteriore prova della “sicurezza” di questo comparto che non sarà speculativo come tanti altri ma in ottica lungo termine è sempre una garanzia.
Le utilities sono seguite da vari indici il più delle volte focalizzati su un criterio geografico. Senza andare troppo lontano da noi, c’è ad esempio l’indice STOXX Europe 600 Utilities che replica, con misure e pesi diversi, l’andamento delle utility quotate sulle varie borse europee. Per posizionarsi su questi indici settoriali ci sono tutta una serie di ETF. Visto che abbiamo citato l’indice europeo, esso è replicato in modo fedele dall’ETF iShares STOXX Europe 600 Utilities UCITS disponibile su molti mercati europei.
Rispetto alle singole azioni, gli ETF utility proprio perchè seguono tutto un indice, hanno un livello di rischio intrinseco più basso.
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Quali sono migliori ETF utilities 2025? Tutte le caratteristiche
Considerando che il settore utility è uno dei più folti sui mercati azionari, non deve stupire se ci sono tantissimi ETF utility tra cui scegliere. I criteri di selezione sono sempre gli stessi: dalla liquidità passando per i costi fino ad arrivare, ovviamente, ai rendimenti.
Ecco la lista dei migliori 5 del 2025:
- iShares STOXX Europe 600 Utilities UCITS ETF (Ticker EXH9)
- iShares S&P 500 Utilities Sector UCITS ETF USD (Ticker 2B7A)
- Xtrackers MSCI World Utilities UCITS ETF 1C (Ticker XDWU)
- Vanguard Utilities Index Fund ETF Shares (Ticker VPU)
- Fidelity MSCI Utilities Index ETF (Ticker FUTY)
5 diversi ETF, tutti ad alta market cap, che permettono tutti di posizionarsi su indici che seguono le utility. I primi tre li abbiamo inseriti perchè coprono aree geografiche diverse (Europa, Usa e mondo), il quarto perchè è un buon mix tra alto rendimento e spese ridotte e il quinto perchè presenta costi molto bassi.
✔ La lista dei migliori ETF utility viene aggiornata ogni trimestre (ultimo aggiornamento 13 aprile 2025).
iShares STOXX Europe 600 Utilities UCITS ETF (DE) – Ticker EXH9
E’ l’ETF sulle utility europee più rappresentativo in assoluto. Come abbiamo già accennato l’indice replicato è lo STOXX Europe 600 Utilities che ingloba le 600 azioni del settore utility con la maggiore market cap che sono quotate sulle borse europee. Inutile dire che l’ETF segue, con pesi diversi, tutte le big italiane del comparto. La performance dell’indice sottostante avviene con replica fisica totale, quindi sono acquistati tutti i titoli del paniere. iShares STOXX Europe 600 Utilities è un ETF a distribuzione dei dividendi con lo stacco della cedola che viene effettuato ogni anno.
Caratteristiche focus dell’ETF EXH9:
- Data di lancio: 8 luglio 2002
- Valuta di denominazione: EURO
- Costi: TER dello 0,47% annuo
- Rendimento ultimo anno: +18%
- Disponibile su: XTB
Con masse gestite totali pari a 254 milioni di euro, l’ETF iShares STOXX Europe 600 Utilities UCITS ETF (DE) è il più liquido tra quelli che seguono l’indice STOXX Europe 600 Utilities. Questo il suo primato che lo rende altamente appetibile agli occhio degli investitori.
iShares S&P 500 Utilities Sector UCITS ETF USD (Acc) – Ticker 2B7A
Dall’Europa ci spostiamo agli Stati Uniti. Per investire sul settore utility Usa con un ETF è all’iShares S&P 500 Utilities Sector UCITS USD (Acc) che è necessario guardare. L’indice replicato è l’S&P 500 Capped 35/20 Utilities. che comprende numerose società americane che operano nell’ambito dei servizi pubblici. C’è un motivo ben preciso che spiega la denominazione particolare di questo indici: 35% è il peso della più grande società dell’indice mentre 20% è quello di tutte le altre. La replica dell’indice sottostante è fissa totale. Non è prevista la distribuzione dei dividendi che invece vengono accumulati e reinvestiti.
Caratteristiche focus dell’ETF 2B7A
- Data di lancio: 20 marzo 2017
- Valuta di denominazione: USD
- Costi: TER dello 0,15% annuo
- Rendimento ultimo anno: +12,8%
- Disponibile su: XTB
Come balza subito all’occhio, i costi dell’ETF 2B7A sono molto inferiori a quelli dell’ETF che abbiamo citato in precedenza. Le masse gestite sono invece molto maggiori essendo il patrimonio pari a 465 mln di Euro.
Xtrackers MSCI World Utilities UCITS ETF 1C – Ticker XDWU
Dall’Europa agli Stati Uniti fino al settore utility globale con l’ETF Xtrackers MSCI World Utilities UCITS 1 CV. L’indice replicato è l’immenso MSCI World Utilities che segue il settore utility di tutti i più importanti paesi sviluppati del mondo. Con replica fissa totale, l’ETF non prvede la distribuzione dei dividendi ma il loro accumulo con successivo reinvestimento nel fondo stesso.
A livello geografico a pesare di più sono gli Stati Uniti con il 66,4% del totale. Seguono la Spagna con il 6,1% e il Regno Unito con il 5,8%. Su 74 partecipazioni complessive le prime 10 pesano per il 42,8%. La quotata più rappresentata ad inizio aprile 2025 è NextEra Energy, una società energetica americana con circa 67 GW di capacità di generazione. Con un pese in area 5% ci sono The Southern Co. e Duke Energy anche esse americane. Il quarto peso (4,96%) è della spagnola Iberdrola.
Caratteristiche focus dell’ETF XDWU:
- Data di lancio: 16 marzo 2016
- Valuta di denominazione: USD
- Costi: TER dello 0,25% annuo
- Rendimento ultimo anno: +12,4%
- Disponibile su: XTB
L’ETF Xtrackers MSCI World Utilities UCITS 1C gestisce un patrimonio pari a 395 mln di euro e ha domicilio fiscale in Irlanda.
Vanguard Utilities Index Fund ETF Shares – Ticker VPU
Fino ad ora abbiamo adottato un criterio misto geografico – market cap per determinare gli ETF da inserire nella lista dei migliori. Poichè RisparmiOggi non offre consulenza individuale ma è solo un portale informativo, ci sembra giusto anche adottare criteri “meno consuetudinari”. Essendo noi degli investitori, un parametro che ci sembra interessante è rappresentato dal mix alto rendimento e spese ridotte.
Adottando questo criterio ecco che balza nella lista dei migliori, l’ETF Vanguard Utilities Index Fund Shares. Il fondo segue il paniere MSCI US IMI Utilities che include, con pesi diversi, una 70ina di titoli di società di servizi pubblici statunitensi. Ad esempio ci sono NextEra Energy e Duke Energy che avevamo già trovato nell’ETF Xtrackers MSCI World Utilities UCITS 1 CV. La replica dell’ETF è fissa con distribuzione dei dividendi.
Caratteristiche focus dell’ETF VPU:
- Data di lancio: 26 gennaio 2004
- Valuta di denominazione: USD
- Costi: TER dello 0,1% annuo
- Rendimento ultimo anno: +2%
- Disponibile su: XTB
Per quello che riguarda i pesi, le 10 quotate più rappresentative coprono il 51% dell’ETF. Solo NextEra Energy ha un peso superiore al 10%. Eccezionale il TER dello 0,1%. In pratica ogni 1.000€ investiti il costo è di 1€.
Fidelity MSCI Utilities Index ETF – Ticker FUTY
Con l’ultimo ETF utility della lista cambiamo ancora criterio: niente focus sui dividendi ma solo sulle spese. Obiettivo è ridurre quanto più possibile i costi. Ecco che stravince a mani bassi l’ETF Fidelity MSCI Utilities Index con un TER di appena lo 0,08%. L’ETF FUTY segue l’indice MSCI USA IMI Utilities 25/50 che, a sua volta e secondo il criterio 25/50 ingloba circa 70 società del settore dei servizi di pubblica utilità nel mercato azionario statunitense. La politica dei dividendi è ad accumulazione.
Caratteristiche focus dell’ETF FUTY:
- Data di lancio: 21 ottobre 2013
- Valuta di denominazione: USD
- Costi: TER dello 0,08% annuo
- Rendimento ultimo anno: +2%
- Disponibile su: XTB
Del TER bassissimo abbiamo già detto. Tra i titoli con i maggiori pesi ci sono NextEra Energy, The Southern Company e Duke Energy Corporation. Tutti gli sono sotto al 5%.
Perchè guardare agli ETF utility quando i mercati crollano

Gli ETF sulle utilities non sono di certo la tipologia di fondi preponderate nel portafoglio nelle fasi toro del mercato. Ed è anche giusto così perchè questi ETF tendono si ad avere una crescita costante nel tempo ma sono incapaci di accelerale quando il sentiment è particolarmente ottimista. Questo svantaggio diventa un vantaggio quando il mercato diventa ribassista e il sentiment è molto incerto. In caso gli ETF sulle utilities sono l’ideale per rifugiarsi quando tutto sembra andare a picco. Il loro carattere difensivo diventa un asso nella manica.
Il punto è che anche durante recessioni o i crolli di mercato, la gente per forza continuerà ad:
- accendere la luce
- usare acqua e gas
- pagare internet o telefono
I ricavi delle utility quindi, tendono ad essere essere più stabili rispetto ad altri settori. Gli ETF che seguono i vari indici del settore ne traggono beneficio.
Ma non si tratta solo di questo. Le azioni utility sono generalmente meno volatili rispetto a settori ciclici come tecnologia o beni di consumo discrezionali. Quando le borse sono in preda al sell-off attirano investitori più prudenti e perdono meno valore rispetto alle quotate di altri settori. Gli ETF utility fanno altrettanto e in più, rispetto ai singoli titoli azionari, tagliano il carico del rischio.
Per finire, c’è poi la questione della remunerazione degli azionisti. Le utility sono famose per pagare dividendi regolari, spesso anche generosi. In tempi turbolenti diventano rifugi “difensivi” a cui gli investitori che cercano entrate prevedibili non possono che guardare. Gli ETF utility a dividendi fanno altrettanto.
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Come investire in ETF utilities
Per investire in ETF ci sono molte strade diverse. Alcune si adattano meglio ad un approccio speculativo altre ad una prospettiva più da investimento classico. Tutto dipende dal tipo di sottostante seguito.
Abbiamo detto che gli ETF utility tendono a crescere in modo costante nel corso del tempo. Quindi niente fiammate al rialzo o al ribasso ma al contrario una volatilità molto contenuta.
Tenendo presente tutto questo l’approccio non può che essere da investimento. Vale quindi la pena inserire in portafoglio ETF reali invece che strumenti derivati a leva oppure i CFD su ETF.
Il punto è che, spesso, il prezzo di ingresso di molti ETF utility è alto e in tal caso l’ingresso diventa un problema visto che parliamo di asset reali. L’ostacolo si può superare ricorrendo agli ETF frazionati che permettono di abbattere la soglia di accesso. Nella lista dei migliori ETF utilities 2025 che abbiamo stilato sono inseriti sono quei fondi con TER molto contenuti. C’è però il problema dei costi dell’investimento che può essere eliminato guardando agli ETF a zero commissioni. Non solo molti i broker ad offrirli e quelli che lo fanno lo permettono solo su fondi selezionati. Con XTB gli ETF reali sono sempre senza commissioni per un volume mensile fino a 100.000€ poi scatta lo 0,2%.
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I migliori ETF sulle utilities anche nei piani di accumulo?
Visto che gli ETF utility ben si prestano ad investimenti di lungo termine, vale la pena considerarli in ottica ancora più lungo ad esempio fino alla pensione? Assolutamente si. Il loro carattere difensivo, i dividendi stabili, i costi contenuti e la crescita costante nel tempo li rendono adatti per creare PAC in ETF.
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