La BCE sta per aumentare i tassi di mercato di almeno 0,5% a inizio febbraio, che dunque saliranno fino al 3% dall’attuale 2,5%. Ciò comporterà un aumento delle spese per chi ha un mutuo a tasso variabile o sta per stipulare un mutuo a tasso fisso. Per evitare questo aumento delle spese, conviene muoversi rapidamente e cercare offerte di mutuo a tassi interessanti prima del nuovo rialzo.
L’annuncio della BCE
La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha annunciato chiaramente l’intenzione di un nuovo aumento dei tassi di interesse dello 0,5% o forse anche di più a inizio febbraio.
Questo aumento avrà un impatto su chi ha un mutuo o sta per richiederne uno, poiché i tassi di interesse sono già saliti dello 0,5% a luglio, dello 0,75% a settembre, dello 0,75% a ottobre e infine dello 0,5% a dicembre del 2022.
La BCE ha iniziato un programma di politica monetaria restrittiva dal 1° luglio, che ha portato a una riduzione della liquidità di mercato e un aumento dei tassi di interesse.
Entrando più nel dettaglio, il tasso di riferimento è aumentato di 0,5 punti percentuali il 21 luglio, di 0,75 punti percentuali a settembre, di 0,75 punti percentuali a ottobre e ora sta per aumentare di altri 0,5 punti percentuali.
Gli effetti di questi aumenti sono già visibili, con un aumento dell’IRS (il parametro di riferimento per i mutui fissi) ed è prevista anche una crescita dell’Euribor (il parametro di riferimento per i mutui indicizzati).
Cosa cambia per i titolari di mutuo a tasso fisso o variabile
Il tasso applicato per un contratto di mutuo varia a seconda del tipo di tasso scelto. Un mutuo a tasso fisso utilizza l’IRS, mentre un mutuo a tasso variabile utilizza l’Euribor come tasso di mercato. Entrambi questi tassi sono soggetti a una percentuale aggiuntiva detta spread, decisa dalla banca che eroga il mutuo.
Per evitare ulteriori spese in futuro è importante agire rapidamente. Chi ha un mutuo a tasso variabile potrebbe valutare l’opzione di surrogare il proprio mutuo e passare a un tasso fisso, bloccando così il valore della rata nei prossimi mesi. Se i tassi fissi risultano troppo alti, un’altra opzione potrebbe essere quella di passare a un tasso misto, utilizzando un mutuo a rata protetta o un mutuo con cap per limitare i rischi del tasso variabile.
L’opzione della surroga del mutuo
La surroga del mutuo è un’operazione che permette di cambiare banca, tipologia, tasso e durata del finanziamento, mantenendo il capitale residuo. È possibile confrontare le offerte di surroga utilizzando un calcolatore, ma è importante considerare che se il finanziamento è stato iniziato da qualche anno, l’aumento della rata potrebbe essere contenuto e quindi la surroga verso un tasso fisso potrebbe non essere la scelta più conveniente.
In alternativa alla surroga, è possibile rinegoziare il mutuo con la banca attuale, passando da un tasso variabile a un tasso fisso, un tasso misto, una rata protetta o con un cap. Di solito, è più facile ottenere questa opzione dopo aver richiesto un’offerta di surroga da un’altra banca. Tuttavia, a partire dall’entrata in vigore della Finanziaria 2023, fino al 31 dicembre 2023, è stata ripristinata la rinegoziazione di Stato, che dà diritto ai clienti che soddisfano determinati requisiti di rinegoziare il tasso del mutuo variabile in un tasso fisso senza l’approvazione della banca, e a condizioni uguali per tutti.
Le operazioni non comportano spese supplementari: anche quelle previste per il notaio, infatti, sono a carico del nuovo istituto che prende il finanziamento.