Le ultime ore sono state molto incandescenti sul mercato delle nuove emissioni obbligazionarie italiane. A scendere in campo, tra le altre, è asta anche Generali Assicurazioni che ha proceduto con il collocamento di nuove obbligazioni Tier 2 di tipo green. Più precisamente per il Leone di Trieste si è trattato del quinto green bond collocato ai sensi del Sustainability Bond Framework.
Le nuove obbligazioni hanno durata pari a 10 anni (scadenza settembre 2033) e sono state collocate per complessivi 500 milioni di euro. Un ammontare importante (si tratta sempre di obbligazioni sostenibili e questo non va dimenticato) ma allo stesso non eccessivamente consistente che logicamente è stato ampiamente bypassato in fase di ordinativi. La domanda totale, infatti, è ammontata a 1,1 miliardi di euro, oltre il doppio del quantitativo offerto.
A stimolare gli investitori a scendere in campo per accaparrarsi il quindi green bond del colosso assicurativo italiano è stata anche la cedola del 5,27% che l’emittente riconosce ai sottoscrittori (pagamento annuale).
A questo punto molti amici lettori si potrebbero attendere un nostro riferimento proprio al rendimento dell’emissione. Ne parleremo ma solo dopo aver tracciato le caratteristiche generali delle nuove obbligazioni del Leone di Trieste.
Nuove obbligazioni Generali green a 10 anni: i dettagli dell’emissione
La nuova emissione obbligazionaria di Generali va inquadrata nel programma ETM della quotata friulana da 15 miliardi di euro varato lo scorso 30 maggio e oggetto di aggiornamento proprio nei giorni scorsi.
Come specificato dal Leone di Trieste, una parte dei proventi netti derivati dall’emissione sarà usata per finanziare/rifinanziare gli Eligible Green Projects. Il finanziamento dei progetti green è una caratteristica peculiare delle obbligazioni sostenibili.
Ad occuparsi del collocamento in qualità di Sole Global Coordinator è stata HSBC mentre Credit Agricole, HSBC (B&D), Morgan Stanley, Unicredit e Mediobanca hanno agito in qualità di Joint Lead Managers.
Molto interessante la geografia dell’emissione visto che oltre il 90% degli ordini è arrivato dagli investitori esteri. Più nello specifico, il 39% delle nuove emissioni è stato collocato presso investitori francesi, a seguire c’è un 14% allocato ad investitori in Germania e Austria e quindi un 13% nell’area Gran Bretagna/Irlanda. La quota residua è quella italiana.
Complessivamente a comprare le nuove obbligazioni Generali sono stati circa 180 investitori e tra di essi c’è da annoverare una presenza importante di fondi che possono vantare mandati sostenibili/SRI.
Nuove obbligazioni Generali settembre 2033: il rendimento strappato e la valutazione
E adesso affrontiamo la parte che più interessa sempre i lettori: quella relativa al rendimento. Grazie proprio al boom di ordini, il rendimento finale è stato fissato a 210 punti base sulla curva midswap. E’ andata bene o no? Dal punto di vista del Leone di Trieste è andata benissimo visto che il rendimento previsto in aavvio di collocamento era pari a 250 punti base sul tasso midswap.
Per quello che riguarda il rischio poi, il rating sull’emittente è Baa2 per gli analisti di Moody’s.
Il fatto che tanti investitori abbiano sottoscritto il quinto bond green di Generali è la dimostrazione che verso il piano strategico Lifetime Partner 24: Driving Growth del Leone di Trieste c’è molta fiducia. Le nuove obbligazioni Generali prolungheranno la scadenza del debito della quotata triestina e anche questo è un segnale importante.
Ricordiamo che proprio nelle ore precedenti all’emissione di Generali, era stata BPER Banca a collocare nuove obbligazioni. Simultaneamente all’operazione del Leone di Trieste, invece, Banco Desio e Brianza ha emesso un bond dalla durata di 4,5 anni. Insomma, dopo la pausa estiva, sul mercato delle nuove emissioni obbligazionarie è tornata l’effervescenza.