I buoni fruttiferi postali sono una forma di investimento ben radicata tra gli italiani, grazie alle garanzie che offrono e alla versatilità che propongono. Una delle caratteristiche che li rende unici è la possibilità di cointestazione. Ma cosa significa esattamente? Quali sono le regole per i buoni fruttiferi cointestati? E come si fa a sapere se si è cointestatari di un buono? Vediamolo insieme.
Caratteristiche e regole dei buoni fruttiferi cointestati
Un buono postale cointestato, come suggerisce il nome, è un titolo sottoscritto da più soggetti, fino a un limite di quattro. Ogni cointestatario deve necessariamente essere maggiorenne.
I punti salienti dei buoni postali cointestati includono:
- Costi zero: non ci sono spese di sottoscrizione o rimborso, tranne gli oneri fiscali applicabili.
- Rimborso semplificato: è possibile chiedere il rimborso del capitale in qualsiasi momento.
- Tassazione ridotta: beneficiano di una tassazione agevolata al 12,50%.
I sottoscrittori hanno l’opzione tra buoni fisici o dematerializzati, disponibili sia negli uffici postali sia online attraverso portali ufficiali.
Modalità di rimborso e clausola PRF
Con l’aggiunta di una clausola specifica denominata CPRF, ogni cointestatario ha la possibilità di richiedere il rimborso totale dell’investimento, anche senza la presenza degli altri cointestatari. Questa è una decisione strategica da prendere al momento della sottoscrizione, poiché non è modificabile successivamente.
Buoni fruttiferi postali cointestati: quali scegliere a fine 2023
Nell’attuale scenario di mercato, gli investitori hanno diverse opzioni per sottoscrivere un buono cointestato. Andiamo a elencarle tutte:
- Buono 4 anni Plus: ha una durata massima di 4 anni e offre un rendimento annuo lordo del 3%;
- Buono 3×2: ha una durata di 6 anni e offre un rendimento annuo lordo del 3%;
- Buono Rinnova: ha una durata di 6 anni, ma possono sottoscriverlo solo chi rimborsa uno o più buoni scaduti, purché rimborsati a partire dal 1° agosto 2023 ed entro il periodo di collocamento del Buono Rinnova. Il rendimento annuo lordo a scadenza è del 3,25%;
- Buono Risparmio Sostenibile: questo buono ha una durata di 7 anni e rende il 2,5%, ma a scadenza si ha la possibilità di conseguire un eventuale premio legato all’andamento dell’indice STOXX® Europe 600 ESG-X;
- Buono 3×4: ideale per chi vuole risparmiare fino a 12 anni e generare un rendimento annuo lordo a scadenza del 3,25% sulle somme depositate;
- Buono ordinario: ha una durata ventennale e a scadenza rende il 3,5%;
- Buono 4 anni risparmiosemplice: dedicato a chi ha attivo un Piano di risparmio risparmiosemplice, offre un rendimento annuo lordo a scadenza dell’1,5%;
- Buono dedicato ai minori: ottimo per genitori e nonni che vogliono regalare una somma fruttifera a un minore. A scadenza il rendimento è del 4,5%.
Riscattare i buoni fruttiferi: fisici o dematerializzati?
I buoni fisici necessitano di un ritiro presso un ufficio postale prima della prescrizione, che è di dieci anni. Invece, per i buoni dematerializzati, il rimborso avviene automaticamente, rendendo il processo più fluido.
Come verificare se si è cointestatario di un buono?
Può capitare di scoprire di essere titolari di buoni postali senza esserne consapevoli. Poste Italiane offre la possibilità di verificare se ci sono buoni intestati o cointestati attraverso una richiesta presso un ufficio postale. La ricerca comporta il pagamento di una commissione, il cui importo varia dal numero di uffici postali coinvolti nell’indagine. Quindi, è preferibile arrivare in ufficio con la maggiore quantità di informazioni che si hanno a disposizione.