Il prossimo 19 aprile inizierà il collocamento della terza emissione del BTP Futura. In questi giorni di attesa è quasi spontaneo cercare di raccogliere quante più informazioni possibili suo nuovo titolo di stato riservato solo agli investitori retail.
Gli aspetti che vengono passati in rassegna sono tanti. In questo post ci occuperemo delle cedole che verranno fissate dal Tesoro e dei tassi riconosciuti. Quello dei tassi cedolari minimi garantiti è un argomento fondamentale che, spesso a torto, viene ritenuto come il solo parametro da considerare per capire se conviene o no investire parte dei proprio risparmi nel nuovo BTP Futura scadenza 2037.
Nei prossimi paragrafi ci occuperemo di una serie di aspetti che riguardano proprio cedole e tassi. Nello specifico analizzeremo il numero delle cedole, il meccanismo di funzionamento dei tassi e quale potrebbe essere il possibile tasso del nuovo BTP Futura.
Indice
Cedole BTP Futura 2037: quali saranno
Ancora prima di specificare l’ammontare delle cedole del nuovo BTP Futura, il Tesoro aveva già reso noto quante sarebbero le cedole in stacco nel corso dei 16 anni di durata del titolo (a proposito se vuoi conoscere le caratteristiche principali del BTP Futura aprile 2021 leggi qui).
Le cedole del BTP Futura scadenza 2037 saranno in tutto 4 e verranno staccate una ogni 4 anni. L’ammontare delle cedole è stato comunicato giorno 16 aprile, prima dell’avvio dell’operazione di collocamento. Eccolo nel dettaglio:
- 0,75% dal 1° al 4° anno
- 1,20% dal 5° all’8° anno
- 1,65% dal 9° al 12° anno
- 2% dal 13° al 16° anno
Al termine dell’asta, l’ammontare delle cedole potrà essere rivisto fermo restando che esso potrà solo aumentare e in nessun caso può essere più basso dell’ammontare minimo garantito comunicato giorno 16 aprile. Questo discorso vale per tutte le cedole ad eccezione della prima che invece resterà invariata.
Alle rendimento delle cedole va poi aggiunto quello extra riconosciuto dal doppio premio fedeltà che il titolo riconosce.
Cedole BTP Futura 2037: come funzionano
Il funzionamento delle cedole del BTP Futura scadenza 2037 è basato sul meccanismo step-up. Cosa significa questo termine inglese? Semplificando al massimo per aiutare i risparmiatori a capire il concetto, possiamo dire che la prima cedola sarà fissata per i primi 4 anni di durata del titolo, la seconda per l’arco di tempo che va dal quinto anno all’ottavo anno e ancora la terza per l’intervallo di tempo tra il nono e il dodicesimo anno di durata e per finire la quarta e ultima per il periodo che va dal tredicesimo al sedicesimo anno.
ATTENZIONE: Le cedole successive sono sempre maggiori rispetto a quella precedente. Il tasso riconosciuto dal BTP Futura 2037, quindi, aumenta nel corso del tempo e in più c’è anche il premio fedeltà in due tranche.
Tasso BTP Futura 2037: quale sarà?
Quale potrebbe essere il possibile tasso del BTP Futura 2037? Rispondendo a questa domanda abbandoniamo il terreno delle certezze per passare alle previsioni.
Per non rispondere a casaccio alla domanda, possiamo prendere come punto di riferimento un BTP di pari scadenza. Ad esempio il BTP 1 marzo 2037 e cedola dello 0,95%. Attualmente il rendimento di questo titolo di stato è nell’area 1,15%. Questo potrebbe essere il tasso medio della terza emissione del BTP Futura. E’ infatti difficile ipotizzare che il Tesoro possa scostarsi più di tanto da questo valore.
Essendo inoltre l’emissione alla pari, cedola media ponderata e rendimento del BTP Futura saranno coincidenti, perlomeno all’inizio.
Tassi cedolari minimi garantiti BTP Futura 2037 previsioni
Abbiamo quindi indicato quale potrebbe essere il tasso del nuovo BTP Futura. Questa in realtà è la parte più semplice mentre quella più difficile riguarda le ipotesi sui tassi cedolari minimi riferiti ai singoli blocchi di 4 anni alla luce del meccanismo step-up.
Il Tesoro potrebbe partire con un 1% per poi alzare l’asticella di 10 centesimi ogni 4 anni arrivando fino all’1,3%, un valore distante ma non troppo del BTP tradizionale scadenza 2037 che abbiamo preso come riferimento nel paragrafo precedente.
In pratica una possibile previsione sui tassi cedolari minimi garantiti è la seguente:
- 1% dal primo al quarto anno di durata quindi dal 2022 al 2024
- 1,1% dal quinto all’ottavo anno di durata quindi dal 2025 al 2029
- 1,2% dal nono al dodicesimo anno quindi dal 2029 al 2033
- 1,3% dal tredicesimo al sedicesimo anno quindi dal 2033 al 2037 data di scadenza.
Quella esposta è la previsione più realistica sull’ammontare di cedole e tassi minimi garantiti della terza emissione del BTP Futura.
Una super-cedola per il BTP Futura 2037?
E se invece il Tesoro volesse approfittare della situazione positiva che caratterizza i mercati offrendo una cedola e un tasso molto appetitoso? Nessuno può escludere che ciò possa avvenire. I precedenti ci sono. A maggio dello scorso anno, ad esempio, il BTP Italia 2025 fu collocato con un tasso reale minimo garantito dell’1,4% che non aveva corrispondenza nel rendimento del BTP tradizionale stessa scadenza.
Potrebbe avvenire le stessa cosa con al terza emissione del BTP Futura? Difficile dirlo anche alla luce della lunga scadenza del titolo. Inoltre tra BTP Italia e BTP Futura ci sono non poche differenze, e allora a dire l’ultima parola su questo punto saranno le scelte dei tecnici del MEF.
Cedole BTP Futura 2037 previsioni: opinioni finali
Dopo aver messo in evidenza quelle che sono le previsioni sui tassi del BTP Futura 2037 che il Tesoro stabilirà, possiamo ora tirare le conclusioni.
Poichè i tassi aumenteranno ogni 4 anni, la terza emissione del BTP Futura è l’ideale per i risparmiatori cassettisti ossia per chi compra il titolo e lo conserva in portafoglio fino alla scadenza. A rendere questa strategia ancora più interessante il fatto che sia previsto anche un doppio premio fedeltà.
Prima di comprare il nuovo BTP Futura è bene tenere in considerazione quali sono i prossimi obiettivi da qui agli anni a venire.