Punti salienti:
- L’emissione del bond Carraro era in programma dal 25 al 31 ottobre ma si è chiusa in pochi minuti
- Domanda record da parte dei retail attratti dall’ottimo rendimento offerto
- Il bond verrà ora quotato sul mercato secondario dove potrà essere acquistato
C’era tanta attesa tra gli investitori per il collocamento delle obbligazioni Carraro tasso fisso 7,75% in programma da ieri 25 ottobre fino al 31. La cedola molto consistente, l’ammontare di emissione decisamente stretto (120mila euro l’importo) e il fatto che fossero sottoscrivili anche dai retail (taglio minimo classico di 1.000 euro) lasciavano immaginare un’accoglienza positiva da parte del mercato con la possibilità che il collocamento venisse interrotto alcun giorni prima del termine ultimo fissato dall’emittente.
Questo che nessuno poteva francamente immaginare è che l’emissione potesse durare appena pochi minuti. Forse neppure il management della stessa società si attendeva un’accoglienza simile da parte del mercato. E invece, tra lo stupore generale, anche chi si è presentato dopo un’ora dall’avvio del collocamento è rimasto a bocca asciutta: per lui niente obbligazioni Carraro tasso fisso 7,75%. Dinanzi ad una domanda così ampia e in grado di stracciare subito l’ammontare massimo offerto, all’emittente non è rimasto altro da fare che chiudere quello che alcuni nostri amici risparmiatori hanno definito essere uno dei collocamenti più rapidi degli ultimi tempi. I numeri erano quelli che erano ma è un dato di fatto che la società abbia potuto beneficiare del grande appeal che le obbligazioni retail possono vantare.
Perchè le obbligazioni Carraro sono andate a ruba
Tutti i siti di finanza hanno usato espressioni molto colorite per rendere l’idea del successo delle nuove obbligazioni Carraro. E non hanno sbagliato perchè il bond, come prevedibile, è andato a ruba.
Questo è successo perchè il rendimento offerto batte addirittura quello di uno dei titoli obbligazionari che nelle ultime settimane ha registrato un hype da record. Parliamo del BTP Valore 2028 che offre alla scadenza un rendimento netto di poco più del 3,8%. Ebbene le obbligazioni Carraro saranno differenti ma offrono un rendimento netto a scadenza del 5,7% decisamente superiore rispetto a quello del secondo BTP Valore della Repubblica. Questo è un motivo praticissimo che spiega il motivo per cui le obbligazioni Carraro sono diventata introvabili dopo pochi minuti dall’avvio dell’emissione. Possiamo stare a parlare quanto vogliamo dei differenti profilo di rischio tra lo Stato e una società privata come Carraro, del fatto che le obbligazioni siano tassate al 26% e i BTP al 12,5% e del rischio volatilità, ma questo non cambia la sostanza dei fatti: le obbligazioni Carraro rendono più del BTP Valore.
I punti di forza delle obbligazioni Carraro
Sono stati tutta una serie di elementi a rendere il bond Carraro molto ambito tra gli obbligazionisti e a farlo andare a ruba tra gli investitori. E in effetti non poteva andare diversamente visto che esso offre una combinazione di reddito e potenziale apprezzamento del capitale molto significativa.
Ecco i punti di forza dell’emissione obbligazionaria:
- Un attraente rendimento annuale: La cedola lorda annuale del 7,75% ha reso questo bond estremamente attraente per gli investitori alla ricerca di rendimenti superiori rispetto alle opzioni più conservative.
- I pagamenti Semestrali: Il fatto che la cedola sia corrisposta su base semestrale a partire dal 6 maggio 2024 offre agli investitori la possibilità di ricevere flussi costanti di reddito nel corso della durata del bond.
- La scadenza a 5 anni: Con una scadenza fissata per il 6 novembre 2028, il bond offre agli investitori una prospettiva di investimento a medio termine
- La natura Unsecured: Nonostante sia un bond ordinario e non garantito, questo non ha scoraggiato gli investitori. La sua attraente cedola e altre caratteristiche hanno compensato questo punto di debolezza
- L’opzione Callable: la possibilità di procedere al rimborso anticipato del capitale con interessi è interessante per gli investitori, poiché offre la possibilità di ottenere guadagni in conto capitale in determinati momenti.
- I guadagni in conto capitale: Con un rimborso previsto a 103 dopo 18 mesi e 101,50 dopo 30 mesi dalla data di emissione, gli investitori possono ottenere guadagni in conto capitale significativi, rispettivamente del 3% e dell’1,50%.
- I rendimenti complessivi interessanti: Considerando sia la cedola che i potenziali guadagni in conto capitale, il rendimento complessivo stimato del 6,70% tra 18 mesi e del 7,04% tra 30 mesi rende questo bond un’opzione allettante per gli investitori.