Bisognerà attendere la chiusura di della borsa di Milano per conoscere l’ammontare delle due nuove obbligazioni Eni annunciate dal Cane a Sei Zampe in mattinata. Il dettaglio sull’importo dei due bond è il solo a non essere stato ancora annunciato perchè tutte le altre caratteristiche sono invece state già comunicate dall’emittente. Non che questo genere di informazioni possa interessare agli investitori retail visto che si tratta comunque di una emissione rivolta ai soli istituzionali, tuttavia restare aggiornati anche su questo argomento permette di avere un metro valutativo sullo stato di salute di Eni.
C’è poi anche un motivo ancora più pratico perchè accanto all’annuncio sull’emissione di due nuovi bond, Eni ha anche reso noto che procederà al riacquisito del bond ibrido da 1,5 miliardi e cedola annua del 2,625% per poi cancellarlo. Insomma cambiano gli attorni ma lo schema è sempre lo stesso: ricomprare obbligazioni per emetterne di altre con l’obiettivo di migliorare il rendimento dell’emittente.
Caratteristiche delle due nuove obbligazioni Eni in emissione
Le due nuove obbligazioni annunciate dal Cane a Sei Zampe sono di tipo subordinato, ibrido e perpetuo. Non hanno quindi data di scadenza. Denominate in Euro, sono a tasso fisso e fanno riferimento al programma Euro Medium Term Note del colosso petrolifero. Caratteristica peculiare di entrambi i bond è che possono essere rimborsati in ogni momento a discrezione dell’emittente a partire dai tre mesi precedenti alla relativa prima data reset e, nella fase successiva, ad ogni data di pagamento degli interessi.
La data reset è quindi il perno di questi nuovi bond. Per la prima emissione è prevista a 6,25 anni dalla data di collocamento e quindi il 21 aprile 2031 mentre per la seconda emissione è prevista a 9,25 anni dalla data di collocamento ossia l’1 aprile 2034.
Ad occuparsi del collocamento delle due nuove obbligazioni Eni agendo da joint lead managers è un pool di banche formato da Banca Akros, BBVA, Barclays, Goldman Sachs International, Mediobanca, HSBC, Mufg, Unicredit, Deutsche Bank, Mediobanca e Société Générale.
Eni ha precisato che i due bond verranno collocati alla luce di quelle che sono le “condizioni di mercato“. Tale formula he gli emittenti sono soliti usare in questi casi, in realtà significa che l’emissione è già in corso.
I nuovi bond dovrebbero avere i seguenti rating:
- BBB per S&P
- BBB per Fitch
- Baa3 per Moody’s)
Dopo il collocamento, le due obbligazioni ibride di Eni (equity content atteso del 50%) verranno listate sulla borsa del Lussemburgo.
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Riacquisto bond ibrido Eni cedola 2,625%
Accanto al collocamento delle due nuove obbligazioni, Eni ha annunciato che lancerà anche un’offerta volontaria di riacquisto avente ad oggetto il bond ibrido in circolazione da 1,5 miliardi di euro con prima call date a ottobre del 2025 e cedola annua del 2,625%. L’operazione si rivolge ai possessori del titolo e riguarderà un ammontare nominale complessivo pari a quello dei due nuovi prestiti obbligazionari ibridi. Questo “legame” è significativo della correlazione esistente tra le due operazioni, con da un lato il lancio delle nuove obbligazioni ibride e dell’altro l’annullamento di pari bond dello stesso tipo confermando il fatto che i bond ibridi sono oramai una componente essenziale e permanente della struttura del capitale di Eni.
In merito all’operazione di riacquisto, il periodo della tender offer terminerà il 21 gennaio 2025. Il Cane a Sei Zampe ha specificato che tutto l’importo sarà regolato per cassa.