Torniamo a parlare di obbligazioni Intesa Sanpaolo perchè la banca guidata da Messina ha messo a segno una complessa operazione di riacquisto legata ad una seconda operazione questa volta di emissione. Le obbligazioni Intesa Sanpaolo oggetto del riacquisto sono state quelle At1 con cedola del 6,25% mentre quelle emesse sono sempre di tipo At1 perpetue ma hanno un rendimento pari ad oltre il 9%. Come di può vedere da questa intro, i numeri dello “scambio” sono numerosi.
Giustamente gli amici risparmiatori vorrebbero vederci il più chiaramente possibile su questo uno-due rimborso-nuova emissione che la banca guidata da Messina ha brillantemente condotto. Ecco perchè abbiamo pensato ad un articolo che ricostruisce la vicenda.
Non solo ma smentiremo anche l’interpretazione data da alcuni amici sul fatto che il rimborso sia avvenuto perchè la cedola era troppo alta e quindi per la banca di Messina sarebbe stato meglio riacquistare quasi al nominale per pagare meno interessi, quasi “beffando” chi all’epoca le comprò. In realtà, secondo noi, chi ha comprato le obbligazioni At1 con 6,25% di cedola ci ha guadagnato altrochè.
Riacquisto obbligazioni Intesa Sanpaolo At1 cedola 6,25% in dettaglio
Ad alcuni amici lettori non è affatto sfuggito che neppure 10 giorni fa ci eravamo occupati delle nuove obbligazioni Intesa Sanpaolo (la banca aveva emesso un bond due tranche da 4 e 8 anni). A distanza di poco tempo, quindi, nuovo segnale di iperattivismo della banca con il riacquisto di obbligazioni At1 con cedola 6,25%.
Ecco cosa è successo. In pratica, al centro del riacquisto ci sono le obbligazioni perpetue da 750 milioni di euro additional tier 1 e cedola 6,25% che prevedevano la prima call alla data del 16 maggio 2024. Può aderire al riacquisto ovviamente chi ha comprato il bond e non è previsto un importo minimo. Il riacquisto si chiuderà alle 17:00 del 7 settembre. La banca ha fissato come prezzo riacquisto 100,25, appena sopra il valore nominale. Il riacquisto ha già ottenuto il via libera da parte della BCE e della Banca d’Italia come previsto dalla normativa vigente.
Chi vende può poi comprare il nuovo bond perpetuo At1 che ha strappato un rendimento di oltre il 9%.
Leggi anche >>> Bond At1 Credit Suisse annullati. Cosa sono e cosa significa in pratica
Nuove obbligazioni At1 Intesa Sanpaolo con rendimento 9,125%
E veniamo alla seconda parte dell’operazione, l’emissione di un nuovo bond perpetuo At1. Anche il nuovo titolo è denominato in Euro. L’ammontare di emissione è stato pari a 1,25 miliardi di euro ed è inutile dire che il bond è registrato il tutto esaurito con ordini pari ad oltre 6,4 miliardi di euro. Ovviamente a far leva sugli acquirenti è stato l’alto rendimento di queste nuove obbligazioni.
Alla fine è stato esitato un 9,125% di rendimento. E attenzione perchè poteva andare ancora meglio ai compratori visto che, in prima battuta, si era parlato di un rendimento di addirittura il 9,625% poi ridimensionato sul livello finale grazie proprio alla valanga di richieste che sono arrivate.
Da ricordare che le nuove obbligazioni At1 di Intesa SP prevedono la prima call per il 7 settembre del 2029.
L’emissione delle nuove obbligazioni è stata curata da BofA, Imi e Morgan Stanley in qualità di global coordinator e da Barclays, BofA, Citi, Goldman Sachs International, Banca Imi, Morgan Stanley, Deutsche Bank e UBS in qualità di joint lead manager.
Riacquisto vecchie obbligazioni At1 e emissione di nuove: i vantaggi dell’operazione
Che vantaggio ha questo scambio tra vecchie obbligazioni At1 e nuove? A spiegarlo è stata la stessa banca guidata da Messina secondo la quale il riacquisto è in linea con la gestione proattiva da parte dell’offerente del proprio capitale.
Tra l’altra attraverso l’operazione di scambio, Intesa Sanpaolo offre liquidità agli investitori che aderiranno dando loro la possibilità di reinvestire i fondi smobilitati dalle vecchie obbligazioni At1 nei nuovi titoli perpetui con rendimento di oltre il 9%.
I vantaggi di chi aveva comprato le obbligazioni Intesa Sanpaolo At1 cedola 6,25%
Come abbiamo anticipato ad inizio post, per molti amici investitori Intesa Sanpaolo sta rimborsando le vecchie obbligazioni At1 perchè la cedola era troppo alta e quindi meglio ricomprare prima dell’arrivo della call anche per pagare meno interessi.
Non la pensiamo in questo modo. Tanto per iniziare a sottoscrivere le vecchie obbligazioni At1 non sono stati investitori medi ma gente che poteva mettere sul piatto almeno 200.000 euro (ammontare del taglio minimo). Inoltre i sottoscrittori delle vecchie obbligazioni lo hanno fatto a 100 e in tutti questi anni si sono messi in tasca il 6,25%. Adesso gli sessi verranno rimborsati a 100,25. E per finire un argomento di ordine più generale: nella quasi totalità dei casi, obbligazioni simili vengono sempre rimborsate alla data di call. In pratica non c’è nessuno “scandalo” nell’operazione condotta da Intesa Sanpaolo.