Telecom Italia si gode il successo dell’operazione di riapertura del bond scadenza 15 febbraio 2028 (call) e cedola 6,87% che era stato emesso per la prima volta a gennaio.
La decisione di riaprire il collocamento è stata data dall’ex monopolista nella giornata di ieri e sempre ieri è arrivata poi la notizia del successo dell’operazione.
L’ammontare della riapertura (Tap Issue) è stato pari a 400 milioni di euro. I bond hanno strappato un prezzo di emissione di 100,75%, valore che implica un rendimento del 6,69%. Cosa significano questi numeri? Tenendo conto che il rendimento emerso al termine della riapertura è stato inferiore rispetto alla cedola, si può tranquillamente dire che c’è stato un netto miglioramento dei termini dell’emissione originaria.
Come nel caso delle obbligazioni Telecom Italia che vennero emesse a gennaio, anche i proventi della riapertura verranno finalizzati da TIM al finanziamento delle prossime scadenze sul debito.
Le obbligazioni Telecom Italia hanno un taglio unitario minimo di 100.000 euro e un prezzo di rimborso pari al 100%. L’operazione di riapertura è stata curata dalla Goldman Sachs che ha agito in qualità di Global Coordinator.
La data di data di regolamento è stata fissata per il giorno 12 aprile 2023. A partire da quel giorno, titoli obbligazionari verranno quotati presso il mercato Euro MTF della Borsa di Lussemburgo. Per quello che riguarda il rating dell’obbligazione, ci sono pochi dubbi sul fatto che le principali agenzie procederanno ad una conferma della valutazione assegnata al bond TIM che venne emesso a gennaio e quindi:
- B1 per Moody’s,
- B+ per S&P
- BB- per Fitch
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Ricordiamo che il regolamento dell’emissione prevede a carico dell’emittente (quindi di Telecom Italia) una serie di prescrizioni tipiche per operazione che presentano queste caratteristiche a partire dai limiti alla concessione di garanzie sui propri beni ovvero ad effettuare operazioni societarie straordinarie e al rispetto di taluni parametri.
Riapertura bond Telecom Italia 2028 per finanziare il debito
Come detto in precedenza la decisione del management di TIM di riaprire le obbligazioni Telecom Italia 2028 è stata adottata per esigenze di rifinanziamento delle scadenze del debito. E in effetti proprio il debito è centrale nelle strategie dell’ex monopolista. A tal riguardo un articolo apparso sull’edizione di oggi de Il Sole 24 Ore ha posto l’accento sul fatto che la società avrebbe allo studio una serie di interventi per ridurre il debito proprio in vista delle scadenze di fine 2023, che ammonterebbero a circa 3,4 miliardi di euro.
Considerando la riapertura del bond 2028 a cui si aggiunge l’emissione di gennaio (850 milioni di euro) resterebbero fuori solo 2,15 miliardi di euro che potrebbero essere o rifinanziati o rimborsati. Nel secondo caso in cui il management dovesse optare per la seconda soluzione le disponibilità liquide ci sarebbero già.