L’emergenza sanitaria è ancora in atto, la crisi economica la segue a braccetto, il Paese s’indebita di più aiutando le categorie penalizzate con fondi e aiuti che pagheranno le future generazioni. L’unica via d’uscita da questo vicolo cieco risponde a un solo nome: patrimoniale. Con il conto corrente vittima preferita di questo taglio con l’accetta. E a guardare ai Paesi vicini il rischio patrimoniale non è più così azzardato, anche se va subito precisato che altrove non si respira quest’aria da incubo come alcuni titolo vogliono far credere.
Patrimoniale conto corrente: cosa succede in Spagna
Pensiamo alla Spagna, ad esempio: qui sarà prevista una patrimoniale per il prossimo anno, ma solo sui redditi superiori a 10 milioni. Tra l’altro la tassa sarà messa a disposizione delle Regioni: saranno loro ad avere il potere di attuarla o meno. Poi ci sono altre misure, come una tassa di almeno il 15% per le società immobiliari e una riduzione delle deduzioni per i piani di pensione privati. Prevista anche la sugar tax, l’implementazione della Tobin Tax, la plastic tax e una green tax. Insomma, la Manovra iberica non è lacrime e sangue ma comunque opera di forbice qua e là (e la patrimoniale non colpirà tutti indiscriminatamente, come originariamente si pensava).
Cosa accade in Belgio
Anche in Belgio si parla di un prelievo automatico. Il primo ministro attuale Alexander De Croo ha afferamto che “di fronte ai grandi sacrifici che ha fatto una larga parte della popolazione, a partire dal personale coinvolto direttamente nella gestione della crisi, è giusto chiedere un piccolo sforzo economico a chi può permettersi di farlo. Anche qui ci potrebbe essere una patrimoniale, quindi: si parla di un prelievo forzoso dello 0,15%, ma applicato solo sul conto corrente di persone fisiche e giuridiche con un valore che supera 1 milione di euro.
Conto corrente a rischio in Italia?
E in Italia? Si parla di ritorno dell’Imu, di prelievo forzoso dal conto corrente (dal giorno alla notte), ma se ne parla sempre quando siamo in momento di crisi. E se c’è chi è d’accordo, c’è chi rifiuta categoricamente questa opzione. Della questione ne sentirete parlare molto nelle prossime settimane: attendiamo aggiornamenti ufficiali e privi di semplici rumori.