Intesa Sanpaolo fa la storia sul mercato obbligazionario grazie all’emissione di nuove obbligazioni in dollari Usa capaci di riscuotere un successo senza precedenti tra gli investitori istituzionali cui erano rivolte. Non è un modo dire perchè i 10 miliardi di ordini pervenuti per accaparrarsi il Senior Preferred a 10 anni e il Senior Non Preferred a 31 anni emessi oggi, rappresentano il più grande book ordini per una tranche a 30 anni in dollari per una banca europea.
Il precedente primato risaliva al 2014 ma le nuove obbligazioni Intesa Sanpaolo sono state in grado di stracciarlo. Del resto quanto l’ammontare dell’emissione è di 1,25 + 1,5 miliardi di dollari, e arrivano ordini per 10 miliardi, c’è poco da dire se non togliersi il cappello.
E allora vediamo quali sono le caratteristiche delle nuove obbligazioni in dollari Usa, grazie alla quali la banca guidata da Messina ha scritto un pezzetto di storia.
Nuove obbligazioni Intesa Sanpaolo in dollari Usa emesse a giugno 2023: caratteristiche
La nuova emissione obbligazionaria di Intesa Sanpaolo è di tipo dual tranche ed è composta da un Bond Senior Preferred a 10 anni bullet per un valore nominale di 1,25 miliardi di dollari e da un Bond Senior Non Preferred a 31 anni con possibilità di richiamo (call) dopo il 30esimo anno, per un valore nominale di 1,5 miliardi di dollari.
La prima tranche grazie ad un boom della domanda ha strappato un pricing pari a US Treasury + 390 punti base, mentre la seconda un livello pari a pari a US Treasury + 390 punti base.
E che cedole in entrambi i casi con la prima tranche che offre una cedola a tasso fisso del 6,625% e la seconda una cedola sempre tasso fisso del 7,778%.
Grazie proprio al boom di ordini, è stato possibile restringimento di 25 punti base rispetto all’indicazione iniziale di spread (IPTs pari a UST+ 315 punti base) per la tranche a 10 anni Senior Preferred e un restringimento di 35 punti base (IPTs pari a UST+ 425 punti base) per la tranche 31NC30 Senior Non Preferred. La data di valuta di tutta l’emissione dual tranche nel suo complesso è il 20 giugno 2023.
Al collocamento hanno preso parte oltre 240 investitori tra cui anche europei ed asiatici.
Le banche che hanno preso parte all’emissione sono state: ovviamente la Divisione Imi Cib di Intesa Sanpaolo e poi Barclays, Bank of America, Goldman Sachs, Hsbc Securities, J.P. Morgan, Morgan Stanley, Td Securities, tutte agenti come Joint book runner.
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Per le nuove obbligazioni Intesa Sanpaolo in USD il destino era segnato
Già a novembre 2022, le obbligazioni Intesa Sanpaolo in dollari Usa andarono a ruba. Con il collocamento delle ultime ore, però, andiamo oltre. Del resto già a due ore dal lancio dell’operazione, erano arrivate richieste per oltre 4,5 miliardi di dollari. Quindi la strada è stata fin da subito in discesa.
Ma questa emissione ha avuto anche un altro primato: è stata la prima da parte di un emittente bancario non americano sulla linea senior a 30 anni dal lontano 2019. Ed è curioso constatare che anche allora era stata Intesa Sanpaolo ad emettere bond yankee.