Nella riunione di politica monetaria di giugno, la BCE ha deliberato un rialzo del costo del denaro di 25 punti base lasciando altresì intendere che lo stop al rialzo dei tassi, oramai giunti al massimo storico, non è dietro l’angolo. A questo punto ci chiediamo se, in ottica investimento, sia il caso di comprare i BOT sul mercato secondario oppure sia meglio privilegiare le aste del MEF (mercato primario).
Porsi questo interrogativo è quasi naturale tenendo conto che le previsioni BOT 2023 continuano ad essere improntate al rialzo e non potrebbe essere diversamente visto quello che è emerso nell’ultimo summit dell’EuroTower.
Se la BCE alzerà ancora i tassi, i rendimenti BOT continueranno a salire
Amici risparmiatori convinti che il board BCE possa agire replicando, sia pure in differita, l’approccio FED sul costo del denaro, da mesi ipotizzano che la curva dei rendimenti dei Buoni Ordinari del Tesoro sia destinata ad invertire la rotta.
Noi stessi, che siamo in primo luogo degli investitori e solo dopo dei redattori, stiamo segnalando da alcune settimane come le aste BOT che si sono seguite nell’ultimo periodo (orientativamente da inizio maggio ad ora, quindi 3 collocamenti in tutto) poteva essere le ultime occasioni per ottenere alti rendimenti. Così non è stato nè poteva essere visto l’approccio monetario della Lagarde & C.
E in effetti quando il costo del denaro sale, emettere carta di debito per gli Stati diventa più oneroso. Ciò impatta sul costo del debito pubblico (le vera zavorra dell’Italia), in quanto per riuscire a far comprare titoli (BOT ma soprattutto BTP) i rendimenti offerti devono essere più golosi.
E’ questo che da mesi si sta verificando sul mercato dei bond sovrani italiani. E’ questo che continuerà a verificarsi nel caso in cui, come trapelato dal board di giugno, i tassi BCE dovessero salire ancora. Se al contrario l’EuroTower dovesse decidere di invertire la rotta, allora questo trend si interromperebbe.
Sul mercato secondario il processo in atto è evidentissimo: le quotazioni scendono e i rendimenti salgono. Ed è molto significativo notare come proprio dopo l’ultimo meeting della BCE ci sia stato un ribasso dei prezzi che ha determinato un aumento dei rendimenti offerti.
Focus sui concetti chiave >>> Quotazione obbligazioni: perchè prezzi e rendimenti salgono e scendono?
Con il rialzo dei tassi BCE, meglio comprare BOT nelle nuove aste
Ed eccoci alla questione cardine del nostro approfondimento: preso atto di questa situazione, ai fini di una migliore monetizzazione i BOT è meglio comprarli in asta o sul mercato secondario?
L’asta (se ne tengono due ogni mese di cui una di Buoni Ordinari a un anno) è il terreno dell’incerto (ma solo apparentemente), il secondario è il dominio della certezza.
Noi non conosciamo quali saranno i rendimenti precisi che emergeranno dalle prossime aste BOT (ma possiamo fare delle stime molto attendibili alla luce del trend in atto sul secondario e tenendo conto del contesto macro/monetario) ma conosciamo invece quali sono i migliori BOT da comprare oggi. Ad esempio sul secondario è davvero interessante quanto fa guadagnare il BOT giugno 2024 (ISIN IT0005549388) che propone un rendimento effettivo a scadenza del 3,1% (netto).
Tuttavia, essendo i BOT titoli zero coupon in cui il rendimento è dato dalla differenza tra prezzo alla vendita e prezzo all’acquisto, sul secondario non ci sarà alcun reale impatto dal rialzo dei tassi. Viceversa l’impatto c’è sui BOT che andranno in emissione (qui il calendario aste BOT 2023).
Quindi con in rialzo dei tassi BCE e le prospettive di altri aumenti, è meglio privilegiare le aste al secondario (a meno che non si acquista per vendere BOT prima della scadenza ma in tal caso entrano in gioco altri fattori e soprattutto serve un approccio speculativo da parte di chi opera).
Per la cronaca, come si può vedere dal programma aste BTP/BOT di giugno 2023, la prossima finestra utile sarà il 28 giugno. A luglio, poi, finestra con le nuove emissioni di Buoni Ordinari del Tesoro giorno 12 e giorno 26.