Sempre più risparmiatori guardano con interesse agli strumenti finanziari più profittevoli ed interessanti del mercato, tra cui spicca il piano di accumulo capitale PAC.
E’ infatti questo senza dubbio uno dei migliori sistemi per il risparmiatore medio per riuscire con semplicità ad investire oggi i propri risparmi.
Anche i piccoli risparmiatori che riescono ad accantonare soltanto poche centinaia di euro al mese possono investire in maniera non rischiosa sul mercato grazie al sistema a rate.
Con il piano di accumulo si può infatti investire in fondi comuni o ETF grazie al pagamento di comode rate che apriranno le porte del mondo degli investimenti anche a chi non ha immediate risorse da investire.
Indice
Piano Accumulo Capitale cosa è
I PAC, ovvero i piani di accumulo capitale, sono una metodologia di sottoscrizione di uno o più strumenti finanziari, ben disciplinata dalle leggi in materia grazie ad un OICR (Organismo di Investimento Collettivo del Risparmio).
La fortuna dei PAC è che chi sceglie di investire con questo strumento non deve essere in possesso di grandi somme: può comodamente andare a rimpinguare il capitale investito con versamenti periodici.
In un piano di accumulo capitali infatti il risparmiatore dovrà versare costantemente le quote, con regolarità e rispettando le scadenze, come per una normale rata.
La durata del piano è ovviamente stabilita nella fase precedente alla sottoscrizione del contratto tramite il quale il risparmiatore andrà a delegare al fondo a cui si è rivolo la possibilità di acquistare strumenti finanziari per proprio conto.
Con questo sistema di investimento, il PAC, il fondo con il quale si stipula il contratto potrà variare la quantità di acquisti di strumenti finanziari da un versamento all’altro.
L’accumulo che dà il nome al piano di investimento si riferisce al sommarsi dei versamenti che il risparmiatore andrà ad affidare al fondo.
E’ questo dunque un modo di investire in fondi comuni e/o ETF a rate. Senza un grosso sforzo immediato. Invece di accantonare lentamente dei risparmi per poi investirli, con i PAC si può iniziare a guadagnare fin da subito durante l’accantonamento stesso.
Ovviamente prima di sottoscrivere il piano di accumulo è possibile personalizzare al meglio, nel dettaglio, il piano in base alle proprie esigenze specifiche.
Si potrà andare a scegliere una determinata durata, ad esempio, come il numero delle rate da versare, l’importo delle stesse, così come il profilo di rischio a cui il risparmiatore è pronto a sottoporsi.
Piano Accumulo Capitale Come funziona
Il funzionamento base di un PAC è davvero molto semplice: grazie al versamento delle rate si andrà ad aumentare con costanza il capitale investito, senza bisogno di grandi sforzi iniziali.
Solitamente è però richiesto, al momento della sottoscrizione, di versare almeno 3 rate concordate (in casi particolari la richiesta può arrivare ad esigere almeno 12 rate).
Le rate possono partire anche da soltanto 25 euro ma questo limite minimo può variare di molto in base al fondo di investimento a cui si fa riferimento.
A questo punto è necessario svolgere un ragionamento al fine di comprendere al meglio i meccanismi di questo apprezzatissimo strumento di investimento.
Infatti è importante considerare che il valore dell’investimento, come è naturale, sarà dato dalla rata che si andrà a pagare moltiplicata per il numero di versamenti richiesti.
Se ad esempio l’investitore scegliesse di pagare 180 rate da 100 euro cadauna, impegnandosi così per 15 anni, ne conseguirebbe che alla fine del suo piano si troverà con un capitale investito di 18.000 Euro.
Questo è il ragionamento matematico ma bisogna però aggiungere a questa cifra tutti i guadagni avuti dall’investimento durante i 15 anni con le cedole e gli interessi.
Un piano di accumulo di capitale può avere una durata minima di 1 anno fino ad una durata massima di 40 anni. La cadenza delle rate è calcolata mensilmente, ma i versamenti delle stesse possono anche essere a scadenza bimestrale, trimestrale, semestrale e annuale.
PAC Costi e commissioni
Ovviamente come in ogni piano di investimento ci sono dei costi e delle commissioni che verranno applicate e a cui il risparmiatore deve prestare molta attenzione prima di sottoscrivere un PAC.
Il primo costo è quello di sottoscrizione appunto. Si tratta di una cifra che può variare in base al fondo che andremo a scegliere. Solitamente le commissioni totali richieste dal fondo vengono caricate per il 30% sulla sottoscrizione. Il rimanente 70% verrà ripartito all’interno delle successive rate per tutta la durata del impegno finanziario.
Sono da prendere in esame anche quelli che vengono chiamati diritti fissi, ovvero dei costi che vengono trattenuti sull’importo di ogni singola rata.
Prima della sottoscrizione è bene valutare la percentuale di diritto fisso di ogni rata e valutare la possibilità di ridurre il numero di rate per andare ad abbassare questi costi.
Le spese di gestione sono senza dubbio un costo da controllare attentamente quando ci si affida ad un fondo: ogni fondo di investimento ovviamente richiede dei costi che verranno specificati con precisione al momento della sottoscrizione.
E’ da considerare anche un costo di chiusura anticipata qualora si volesse riprendere in mano i propri investimenti prima della scadenza del piano di accumulo.
In questi casi le penalizzazioni sono piuttosto importanti e tendono a punire maggiormente nei primi anni di investimento: più si va avanti e ci si avvicina alla scadenza minori saranno i costi.
Ricorda: Costi e Commissioni sono elementi da valutare con attenzione prima di investire nei PAC.
Piani di accumulo migliori: come sceglierli
Stabilire quale sia il piano di accumulo capitale migliore non è sempre facile perché le variabili sono molte e, soprattutto, bisogna valutare attentamente le proprie disponibilità.
Nel valutare il fondo più adatto alle nostre esigenze bisogna senza dubbio prendere in considerazione il campo in cui questo andrà ad investire.
E’ preferibile un fondo che opera nel mercato azionario, un altro che invece preferisce l’obbligazionario o su un fondo che opera in maniera bilanciata?
Per dirimere questo problema è necessario valutare l’età dell’investitore, la sua propensione al rischio e, va aggiunta, la sicurezza economica dello stesso.
Bisogna infatti considerare che l’investimento su un fondo è da effettuare con disponibilità che non dovranno andare a pesare sulla quotidianità dell’investitore e nemmeno su un indispensabile somma messa da parte per le emergenze. Vero che nei PAC è possibile investire anche piccole somme ma è sempre bene considerare quella che è la propria capacità effettiva.
In ordine di massima possiamo definire un fondo obbligazionario come uno strumento più sicuro ma con un rendimento più basso. Solitamente si opta per questa soluzione nei piani di accumulo a breve termine.
Il fondo azionario invece offre rendimenti più alti ma anche i tassi di rischio aumentano. In questi casi è preferibile un investimento a lungo termine in modo da bilanciare perdite e guadagni.
Il fondo bilanciato, in ultimo, costituisce una sorta di via di mezzo: i rendimenti sono medi, così come i rischi, ed è adatto a piano di accumulo a medio termine.
Risorse per approfondire
Di seguito i link ad alcuni post che possono essere molto utili per scegliere i migliori PAC su cui investire.
Fondo pensione, PAC o assicurazione postale: come e cosa scegliere