Il pignoramento conto corrente può avvenire anche all’estero, è risaputo (per ulteriori informazioni ti invitiamo a leggere questo articolo): ciò può avvenire in tutti quei Paesi dove vige il libero scambio di informazioni fiscali, sostanzialmente in gran parte dei Paesi europei. Fuori dai confini del Vecchio Continente, invece, risulta più complesso procedere con il pignoramento e soprattutto più costoso. Costo che c’è anche se il conto corrente da pignorare si trova in un Paese europeo appartenente alla cosiddetta White List. Per semplificare la vita del creditore e non lasciare impunito il debitore, il governo sta attuando un provvedimento apposito che ha a che fare con il pignoramento del conto nei Paesi europei.
Pignoramento conto corrente in Europa: creditori più tutelati?
Come scrive Carlos Arija Garcia su laleggepertutti.it, “il Governo italiano sta per completare l’iter della normativa che disciplina il sequestro conservativo dei rapporti con gli istituti di credito a tutela di crediti transfrontalieri. Si tratta di un decreto legislativo che conterrà l’adeguamento alle disposizioni dell’Unione europea sui conti bancari al fine di facilitare il recupero di crediti in materia civile e commerciale in qualsiasi Paese dell’Ue”. Sostanzialmente il conto corrente sarà pignorabile anche se “trasferito” all’estero per tutelare le proprie somme, dovute invece al creditore.
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Si tratta di una novità molto importante sotto l’aspetto del recupero creditizio. Infatti, mettiamo il caso che tu sia un creditore che attende di essere saldato da un debitore. Quest’ultimo, però, afferma di non avere soldi nel nostro Paese. Però ha aperto un conto corrente in Belgio, o in un qualsiasi altro Paese europeo. Tu, creditore, potrai essere messo al corrente che il tuo debitore possiede un conto altrove. Dunque quel conto risulta pignorabile come se fosse in Italia. Ti sarà sufficiente compilare dei moduli online (reperibili qui) per far partire le operazioni di ricerca.
La normativa europea permette ai creditore di uno Stato dell’Ue di avere delle informazioni sui propri debitori pescando dai dati contenuti dall’Anagrafe dei conti correnti e richiedendo così il congelamento dei rapporti bancari del debitore, compresi quelli intrattenuti all’estero. “Lo schema del provvedimento”, scrive Garcia, “stabilisce che le formalità da rispettare per l’esecuzione sono quelle del sequestro conservativo. Si dovrà pagare il contributo unificato specificando gli importi e verranno fissate le azioni che permetteranno al creditore e al debitore di tutelarsi da provvedimenti del giudice”.
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L’iter riguarda i crediti pecuniari in materia civile e commerciale. Non sono inclusi invece i diritti patrimoniali relativi ai rapporti coniugali, le procedure di fallimento, i testamenti e le successioni, nonché gli argomenti di oggetto fiscale, doganale o amministrativo.