In molti li chiamano micropagamenti ma in realtà altro non sono che i pagamenti con Pos inferiori a 10€. Tanto piccoli ma tanto contestati visto che, a seguito dell’introduzione dell’obbligo del POS, non possono più essere rifiutati pena l’applicazione di sanzioni a carico dell’esercente. Il problema è che anche sui pagamenti Pos inferiori a 10€ vengono applicate commissioni e questo erode il margine di guadagno del commerciante.
Il fatto che si tratta di cifre così basse (da cui appunto l’espressione micro-pagamenti) ha reso particolarmente invisa almeno questa parte del provvedimento sull’obbligatorietà del Pos. Il governo Meloni ha provato ad alzare il limite (si parlava di 60€) ma concretamente tutto è rimasto come prima. Tuttavia l’esecutivo non è rimasto fermo e ha avviato un tavolo di confronto con gli operatori in modo tale da arrivare ad una soluzione mediata e concordata.
L’ipotesi cui si starebbe lavorando è quella dello stop alle commissioni sui pagamenti inferiori ai 10€.
Per adesso si tratta di indiscrezioni ma voci ben informate affermano che il taglio dei costi per le spese fino a 10€ pagate con il Pos potrebbe essere la soluzione ideale per mettere tutti d’accordo.
Ma ci sarà davvero?
Taglio commissioni POS per micropagamenti: trattative al via
L’ipotesi sulla cancellazione delle commissioni per i pagamenti fino a 10€ effettuati con il Pos è stata riportata da Il Sole 24 Ore. La stessa fonte afferma che sul tavolo dell’esecutivo di sarebbe anche la riduzione delle commissioni per i pagamenti fino a 30€. Questa seconda misura, però, sarebbe una sperimentazione. L’intenzione è quella di tagliare le commissioni per un anno e poi vedere quale è stato il risultato.
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Stando al quotidiano di Confindustria, è molto probabile che sia la cancellazione delle commissioni per i pagamenti fino a 10€ che la riduzione per i pagamenti fino a 30€, possano essere portate sul tavolo permanente tra le categorie interessate (ABI più tutte le aziende che offrono servizi per pagamenti digitali) e il Governo che il Ministero dell’Economia dovrà convocare con apposito decreto da pubblicare entro il primo marzo 2023.
Questa è la data in cui si potrà sapere qualcosa di più preciso in merito all’ipotesi di cancellazione delle commissioni Pos sui micro-pagamenti.
Ma da dove sbuca fuori questo primo marzo 2023? Nei commi 386 e 387 dell’articolo 1 della Manovra finanziaria 2023, si afferma che entro 60 giorni dall’entrata in vigore del testo (ovvero l’1 marzo) dovrà essere pubblicato il decreto di convocazione del tavolo.
La speranza e l’auspicio dell’esecutivo è che il tavolo tra le parti possa portare ad un accordo. Ancora meglio se l’intesa dovesse riflettere la cancellazione delle commissioni per i pagamenti sotto i 10€ e la riduzione per quelli sotto ai 30€.
Se il tavolo dovesse fallire, sarebbe già pronta la spada di Damocle: un contributo straordinario a carico dei prestatori di servizi di pagamento e dei gestori di circuiti pari al 50% degli utili che sono derivati dalle commissioni per le transazioni inferiori a 30 euro.
Insomma, considerando che sanzione che scatterebbe in automatico, le parti hanno tutto l’interesse a trovare un’intesa.
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Soluzioni alternative per abbassare le commissioni sui Pos
Considerando l’agenda è probabile che per tutto il mese di febbraio, non ci siano novità. In realtà, però molte società di pagamenti elettronici si son già mosse proponendo condizioni vantaggiose per i pagamenti di piccoli importi. Ad esempio Axerve ha lanciato Easy senza commissioni, un prodotto zero commissioni solo a canone che è l’ideale nel caso in cui gli incassi siano più bassi di 30.000€ all’anno.
Ma si è mosso anche il circuito Pagobancomat che ha azzerato tutte le commissioni per pagamenti al di sotto dei 5 euro€. C’è poi Intesa Sanpaolo che ha lanciato, a fine 2022, l’iniziativa CresciBusiness che prevede l’azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite Pos in negozio fino a 15 euro e la gratuità per un anno del canone dei Pos e delle carte di credito commercial.