Investire in buoni fruttiferi postali può essere una scelta sicura per molti risparmiatori, ma è importante conoscere i rischi associati a questa forma di investimento. Uno dei problemi più comuni è la prescrizione buoni fruttiferi, che si verifica dieci anni dopo la scadenza dei titoli. In pratica, se i titoli non vengono rimborsati entro questo periodo, i risparmiatori perdono la cifra investita e gli interessi maturati.
Prescrizione buoni fruttiferi postali: nuova sentenza a favore dei risparmiatori
Recentemente, la Confconsumatori ha affrontato un caso di prescrizione che riguardava tre risparmiatori di Minturno. Nel 2002, avevano sottoscritto tre buoni fruttiferi postali cointestati da 500 euro ciascuno, ma non avevano alcuna informazione sulla scadenza dei titoli. Nel 2021, quando si sono recati all’ufficio postale per richiederne il rimborso, hanno ricevuto un diniego per prescrizione. Si sono rivolti all’associazione che li ha aiutati a inoltrare un reclamo all’intermediario, ma senza successo. Hanno deciso di citare l’intermediario davanti al giudice di Pace di Cassino e lo scorso luglio 2022 hanno ottenuto una sentenza favorevole. Nonostante ciò, il risarcimento non è stato pagato e l’ufficiale giudiziario ha disposto il pignoramento del denaro presso gli uffici della sede centrale delle Poste di Cassino.
Scadenza buoni fruttiferi: deve essere chiara
Il giudice di Pace ha dato ragione ai risparmiatori in quanto sui buoni in loro possesso non c’era alcun elemento dal quale si potesse dedurre la scadenza, violando così i loro diritti di informazione e trasparenza. Per evitare di dover agire per vie legali, è importante controllare sempre la scadenza dei propri buoni fruttiferi postali, sia sul sito ufficiale di Poste Italiane che su quello di Cassa Depositi e Prestiti, o chiedere informazioni presso gli uffici postali o chiamando il numero 800003322. In questo modo, si può evitare di perdere la cifra investita e gli interessi maturati a causa della prescrizione.