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Segnali di ribasso per i rendimenti dei BTP (www.risparmioggi.it)

Agosto segna da sempre una spartiacque nelle emissioni di titoli di stato a medio e lungo termine e anche nella direzione della curva dei rendimenti BTP. Pur non essendo il mese centrale che divide in due l’anno, agosto ha un primato: è il mese più caratterizzato dalla cancellazione di aste da parte del MEF a causa dell’assenza di necessità di cassa da parte dello Stato.

In quest’ottica nel mese scorso sono state annullate la prima asta medio e lungo termine e anche il collocamento dei BTP€i (ne abbiamo parlato in questo articolo). Le cancellazioni sono scattate perchè il Tesoro aveva già collocato una quota molto consistente delle emissioni previste per l’anno in corso e non c’era bisogno di forzare anche perchè è risaputo che la domanda ad agosto è fiacca essendo molti investitori in ferie.

Visto che è agosto è tempo di bilanci, quale è l’ammontare residuale di titoli di stato che il Tesoro dovrà ancora collocare negli ultimi mesi dell’anno attraverso il meccanismo dell’asta competitiva? E cosa attendersi sul fronte dei rendimenti?

Due domande molto semplici a cui risponderemo in moto altrettanto chiaro nei prossimi paragrafi.

Già collocato il 70% delle emissioni BTP previste per il 2024

Il Tesoro da anni segue oramai un disegno molto preciso: collocare le emissioni previste dal calendario annuale il più rapidamente possibile in modo tale da soddisfare quanto prima il fabbisogno statale. Questa scelta strategia affonda le sue radici nell‘andamento della curva dei rendimenti. Se il suo trend è impostato al rialzo allora l’emittente (MEF) ha la certezza che le varie aste saranno sempre un successo. Viceversa segnali di rallentamento dei rendimenti BTP possono portare ad un raffreddamento della domanda da parte degli investitori.

Ora è un dato di fatto che in tutta la prima parte dell’anno i rendimenti dei titoli di stato siano rimasti alti perchè i tassi BCE sono rimasti su livelli record. La decisione dell’EuroTower di tagliare di 25 punti base il costo del denaro nel board di giugno, ha determinato un primo raffreddamento dei rendimenti dei BTP. Il segnale è chiaro ma il Tesoro non si fatto trovare impreparato visto che negli ultimi mesi del 2024 dovrà essere collocata una quota di appena il 30% delle emissioni a lungo termine indicate nel calendario BTP 2024. Un ammontare molto contenuto che potrà essere piazzato senza particolari problemi dal MEF nel periodo da settembre a dicembre.

Rendimenti BTP in inesorabile calo nell’ultima parte del 2024

Capitolo rendimenti previsti per gli ultimi mesi dell’anno dalla carta a medio e lungo termine. Le prospettive sono per forza ribassiste e l’asta BTP del 29 agosto 2024 lo ha fatto capire in modo chiarissimo. I BTP decennali in emissione per un ammontare pari a 3,25 miliardi di euro hanno esitato un rendimento del 3,68%, più basso di circa 8 cent rispetto al rendimento scaturito dall’ultima asta medio e lungo termine di luglio.

Il motivo del ripiegamento è palese: il mercato sta iniziato a fiutare il prossimo intervento BCE. Il consensus sul taglio dei tassi di 25 punti base è infatti unanime. Qualcuno azzarda anche un’azione più robusta (50 punti base) ma questo scenario è per adesso poco probabile. La vera “scommessa” è provare ad intuire quello che l’EuroTower potrebbe fare negli ultimi mesi del 2024. Se dalla conferenza stampa della Lagarde dovessero arrivare segnali di ulteriori tagli nei board successivi, allora il calo dei rendimenti BTP nei mesi successivi sarebbe ancora più marcato. Staremo a vedere.

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