caselle domino e vasetti con soldi
Sono tantissimi i tipi di ETF che si possono inserire in un PAC (www.risparmioggi.it)

Dopo mesi di analisi e confronti ti sei finalmente deciso da aprire il tuo primo piano di accumulo in ETF. Magari sei stato attratto dalla possibilità di investire piccole somme a rate oppure sono stati i rendimenti degli ETF a far leva, ma ad ogni modo hai deciso di compiere il grande passo. Scartate le opzioni alternative come il conto deposito (oramai i tassi di interesse offerti da questo strumento di risparmio hanno imboccato la strada del ribasso) o i PAC in fondi comuni di investimento (molto meno remunerativi e “controllati” banche), i piani di accumulo di capitale in ETF ti sono sembrati la soluzione migliore per far lavorare i tuoi risparmi nel lungo termine.

Saggia scelta ma adesso arriva la parte più complicata: trovare i migliori ETF da inserire nel tuo PAC. Il mercato degli exchange traded fund è immenso con migliaia di fondi che, potenzialmente, sono a tua disposizione per essere inserire nel tuo piano di accumulo. Ovviamente nessuno meglio di te può conoscere quali sono gli ETF più adatti ai tuoi obiettivi di investimento a lungo termine. Alcuni si presteranno di più e altri di meno fermo restando che il principio alla base di tutto è quello della diversificazione del portafoglio. Stai investendo in ETF (sia pure in modo automatico con i PAC) e non i singole azioni (anche esse, in teoria, inseribili in un piano di accumulo). Ti conviene, quindi, valorizzare la tua scelta e trarne il massimo beneficio.

Con questa guida imparerai a conoscere i vari tipi di ETF che puoi inserire nel tuo PAC. Passerò in rassegna i migliori ETF per settore provando a capire quanto essi si prestano ad essere inseriti un un PAC. Ti spiegherò anche come puoi trovare da solo gli ETF che più di addicono alle tue intenzioni di investimento tramite piano di accumulo e quali strategie seguire per aumentare le probabilità di avere un guadagno contenendo al tempo stesso il livello di rischio.

Come sempre ti ricordo che investire comporta dei rischi e che quelle esposte di seguito non sono da intendersi come consulenze visto che non tengono conto della tua specifica situazione finanziaria.

I 7 migliori ETF da inserire in un PAC

Lo sai quanti ETF sono a tua disposizione sulle varie piattaforme di investimento finanziario che propongono la modalità-PAC? Centinaia. Riuscirsi ad orientare non è semplice soprattutto se è la tua prima volta con i piani di accumulo.

Per semplificare le operazioni di scelta dei migliori ETF da inserire nel PAC potresti circoscrivere l’area a poche tipologie di fondi a gestione passiva. In realtà, così facendo, più che semplificare vai a limitare la tua libertà di scelta che poi è il grande vantaggio degli ETF. Se ti spaventa la scelta tra centinaia di ETF, puoi optare per una soluzione intermedia: scegliere una piattaforma che offre un numero adeguato di ETF rappresentativi, però, di ogni tipologia.

XTB con i suoi 350 ETF liberamente inseribili in un PAC, è una soluzione equilibrata poichè garantisce un’ottima diversificazione, costi di gestione contenuti e la possibilità di creare il tuo piano di accumulo con un deposito di soli 15€ (scopri di più sul sito ufficiale).

A titolo informativo, mi sono preso la briga di selezionare 7 ETF disponibili su XTB e pronti per essere inseriti in un PAC che mira a ottenere la migliore diversificazione, mantenere bassi i costi di gestione, fare leva sulla liquidità e conseguire una ottimale allocazione geografica e settoriale. Insomma quelle che sono le esigenze di ogni investitore al suo primo piano di accumulo in ETF.

Leggi anche >>> Gli 11 migliori ETF su cui investire nel 2024 (non solo in ottica rendimento)

Vanguard S&P 500 ETF (VOO):

  • Replica l’indice S&P 500, che include 500 delle più grandi aziende statunitensi.
  • Bassi costi di gestione.
  • Elevata liquidità.

iShares MSCI ACWI ETF (ACWI):

  • Replica l’indice MSCI All Country World, che copre sia i mercati sviluppati che quelli emergenti.
  • Offre una diversificazione globale.
  • Costi di gestione competitivi.

Vanguard FTSE All-World UCITS ETF (VWRL):

  • Replica l’indice FTSE All-World, con esposizione a mercati sviluppati ed emergenti.
  • Elevata diversificazione geografica.
  • Bassi costi di gestione.

iShares Core MSCI Emerging Markets ETF (IEMG):

  • Replica l’indice MSCI Emerging Markets, focalizzato sui mercati emergenti.
  • Buona diversificazione nei mercati emergenti.
  • Costi di gestione relativamente bassi.

SPDR MSCI World UCITS ETF (SWRD):

  • Replica l’indice MSCI World, concentrato sui mercati sviluppati.
  • Buona diversificazione tra le principali economie sviluppate.
  • Costi di gestione contenuti.

Invesco QQQ Trust (QQQ):

  • Replica l’indice NASDAQ-100, che comprende le 100 maggiori aziende non finanziarie quotate sul NASDAQ.
  • Forte esposizione al settore tecnologico.
  • Elevata liquidità.

Xtrackers MSCI Europe UCITS ETF (XEUD):

  • Replica l’indice MSCI Europe, che copre le principali economie europee.
  • Buona diversificazione nei mercati europei.
  • Costi di gestione competitivi.

Questi 7 ETF tutti molto popolari, sono una prima base per creare un piano di accumulo. La determinazione della somma periodica da investire (ci sono PAC da 100€ al mese) spetta a te come pure spetta a te l’integrazione del portafoglio con altri ETF.

Già, ma quali scegliere?

Per agevolarti ho pensato a questi paragrafetti focalizzati sulle più importanti tipologie di ETF. Per ogni tipo ho riportato gli ETF più interessanti. Anche questo non è un consiglio di investimento ma solo una classificazione.

ETF su ampio mercato ideali per i PAC?

La prima tipologia di ETF che ben si prestano ad essere inseriti in PAC sono quelli ad ampio mercato. Si tratta di fondi a gestione passiva che replicano la performance di indici che coprono un’ampia gamma di azioni all’interno di un determinato mercato o di più mercati. Il bello di questo tipo di ETF è che essi ti offrono l’esposizione più diversificata possibile visto che spesso rappresentano l’intero mercato azionario di un paese, di una regione o persino a livello globale.

Ben si prestano ad essere inseriti in un PAC per almeno 4 motivi:

  • la riduzione del rischio: questi ETF sono meno volatili rispetto agli ETF settoriali o tematici.
  • la semplicità: offrono un modo semplice per ottenere un’esposizione a un’intera economia o mercato con un solo investimento, evitando la necessità di selezionare singole azioni.
  • i costi più efficienti: visto che le commissioni di gestione sono generalmente basse, gli ETF su ampio mercato sono un’opzione di investimento più economica rispetto ad altri tipi di fondi a gestione passiva
  • la trasparenza: gli ETF su ampio mercato tendono a seguire indici noti e ampiamente pubblicizzati e per questo ti offrono una chiara comprensione di cosa si sta acquistando.

Tra gli ETF a ampio mercato che meglio si adattano ad essere inseriti in un PAC ci sono:

  • Vanguard Total Stock Market ETF (VTI): copre l’intero mercato azionario statunitense, incluse società di tutte le dimensioni.
  • iShares MSCI ACWI ETF (ACWI):replica l’indice MSCI All Country World, che include azioni di mercati sviluppati ed emergenti.
  • Vanguard FTSE All-World UCITS ETF (VWRL):replica l’indice FTSE All-World, con un’ampia esposizione ai mercati globali.
  • SPDR MSCI World UCITS ETF (SWRD):replica l’indice MSCI World, focalizzato sui mercati sviluppati a livello globale.

ETF settoriali

Anche gli ETF settoriali sono una buona alternativa per la creazione di un PAC poichè ti consentono di concentrarti su specifici segmenti del mercato, offrendo un’esposizione mirata a settori come ad esempio tecnologia, sanità, energia, beni di consumo, servizi finanziari e tanti altri. La diversificazione non è generale ma settoriale. Ammettiamo che tu voglia investire su un certo settore di tuo interesse beneficiando del trend positivo che caratterizza quel comparto. Gli ETF settoriali, anche se concentrati solo su quel settore (a differenza di quelli ad ampio mercato di cui ho parlato prima) ti offrono la diversificazione all’interno di quel settore, riducendo il rischio associato a singole aziende.

Spesso usati per strategie di investimento tattiche, per sovrappesare settori ritenuti promettenti o per coprire rischi specifici all’interno di un portafoglio, gli ETF settoriali dovrebbero avere sempre una quota nel portafoglio ETF anche perchè sono loro ad offrire quel tocca di volatilità che può rendere più profittevole l’investimento, diversamente dagli ETF a ampio mercato che invece sono molto meno volatili.

Ecco 4 esempi di ETF settoriali per il tuo piano di accumulo:

  • Technology Select Sector SPDR Fund (XLK): replica l’indice del settore tecnologico dello S&P 500, includendo aziende come Apple, Microsoft, e altre grandi società tecnologiche.
  • Health Care Select Sector SPDR Fund (XLV):replica l’indice del settore sanitario dello S&P 500, con esposizione a società come Johnson & Johnson, Pfizer, e altre aziende del settore sanitario.
  • Energy Select Sector SPDR Fund (XLE): replica l’indice del settore energetico dello S&P 500, con esposizione a società come ExxonMobil, Chevron, e altre aziende energetiche.
  • Consumer Discretionary Select Sector SPDR Fund (XLY):replica l’indice del settore dei beni di consumo discrezionali dello S&P 500, con esposizione a società come Amazon, Tesla, e altre aziende del settore.

ETF su azioni

Gli ETF su azioni replicano la performance di un indice composto da azioni di società quotate e permettono di ottenere un’esposizione a un portafoglio diversificato di azioni con un unico investimento, offrendo un modo efficiente e a basso costo per investire nei mercati azionari (diversamente da quello che accade con le singole azioni).

Possono essere utilizzati per una strategia di investimento passiva a lungo termine tramite PAC ma anche per tattiche di trading a breve termine o più semplicemente per bilanciare un portafoglio. L’eterogeneità degli usi strategici si spiega alla luce delle commissioni di gestione (TER) spesso più basse rispetto a quelle di altri tipi di ETF e con l’elevata liquidità che li caratterizza.

Gli ETF su azioni, a loro volta, si dividono in sotto-tipologie. Alcune di esse sono molto interessanti in ottica PAC:

  • ETF su indici generali come l’SPDR S&P 500 ETF Trust (SPY) che replica l’indice S&P 500.
  • ETF settoriali come il Technology Select Sector SPDR Fund (XLK), che replica l’indice del settore tecnologico dello S&P 500.
  • ETF regionali come Shares MSCI Emerging Markets ETF (EEM), che replica l’indice MSCI Emerging Markets.
  • ETF tematici come Global X Robotics & Artificial Intelligence ETF (BOTZ), che replica un indice di aziende nel settore della robotica e dell’intelligenza artificiale.
  • ETF alto dividendo come Vanguard High Dividend Yield ETF (VYM), che replica un indice di azioni con alto rendimento da dividendi.

ETF su obbligazioni e titoli di stato

bond esteri e soldi che crescono
Gli ETF obbligazionari riducono la volatilità nei PAC (www.risparmioggi.it)

Per bilanciare il profilo di rischio più alto che caratterizza gli ETF sulle azioni, puoi riservare una quota del portafoglio agli ETF obbligazionari che sono caratterizzati da rendimenti più bassi di quelli azionari ma da un rischio più contenuto. Gli ETF su obbligazioni seguono specifici indici obbligazionari, che possono rappresentare un insieme di obbligazioni con caratteristiche comuni, come tipo di emittente, durata o rating di credito.

Solitamente usati per diversificare un portafoglio di investimenti, bilanciando l’esposizione azionaria e riducendo la volatilità complessiva del portafoglio, gli ETF obbligazionari possono essere inseriti in un PAC con ottica lungo termine. Rispetto a quanto impongono gli ETF sulle azioni, quelli sui bond richiedono però un supplemento di attenzione e questo perchè ci sono differenze abissali tra i vari tipi di fondi ognuno dei quali presenta rendimenti, rischi e potenzialità molto diverse:

  • ETF su obbligazioni governative come iShares Treasury Bond ETF (GOVT), che replica un indice di obbligazioni del Tesoro degli Stati Uniti.
  • ETF su obbligazioni corporate come iShares iBoxx $ Investment Grade Corporate Bond ETF (LQD), che replica un indice di obbligazioni corporate investment grade.
  • ETF su obbligazioni municipali come iShares National Muni Bond ETF (MUB), che replica un indice di obbligazioni municipali statunitensi.
  • ETF su obbligazioni High Yield come SPDR Bloomberg Barclays High Yield Bond ETF (JNK), che replica un indice di obbligazioni high yield.
  • ETF su Obbligazioni Internazionali come Vanguard Total International Bond ETF (BNDX), che replica un indice di obbligazioni internazionali investment grade.

Vuoi qualcosa di più vicino e con la garanzia dello Stato? Dai un occhio ai migliori ETF sui titoli di stato italiani (ETF BTP).

EXTRA: Inserire ETF materie prime e ETF valutari nel PAC

Il PAC ideale che sto componendo è formato da ETF ad ampio mercato in quota prevalente e poi ETF azioni, ETF obbligazionari e ETF settoriali.

Volendo puntare alla massima diversificazione possibile, dovrebbero essere inseriti anche ETF sulle materie prime e ETF valutari. I primi per cavalcare eventuali trend in atto (ad esempio il rally del petrolio) i secondi anche come copertura.

Gli ETF materie prime seguono specifici indici che possono includere singole materie prime o panieri di diverse materie prime. La loro esposizione può essere fisica (in questo caso detengono fisicamente la materia prima sottostante, come lingotti d’oro ) oppure tramite Futures.

Inserire i migliori ETF materie prime nel piano di accumulo significa ridurre la volatilità del portafoglio garantendo un’ottima diversificazione questo perchè le commodity hanno una correlazione bassa o negativa con le azioni e le obbligazioni.

Tra gli ETF materie prime più popolari nei PAC ci sono:

  • SPDR Gold Shares (GLD): detiene fisicamente lingotti d’oro e replica il prezzo dell’oro.
  • iShares Silver Trust (SLV): detiene fisicamente lingotti d’argento e replica il prezzo dell’argento.
  • United States Oil Fund (USO): utilizza contratti futures per replicare il prezzo del petrolio.
  • Invesco DB Agriculture Fund (DBA): replica un indice di materie prime agricole, utilizzando contratti futures.

Gli ETF valutari, invece, seguono specifici indici che possono includere una singola valuta o un paniere di valute. Anche in questo caso c’è una doppia esposizione (fisica e futures) e anche in questo caso si tratta di attivi che riducono il livello di volatilità del portafoglio.

Gli ETF valutari, anche nell’ambito di un investimento singolo, ben si prestano a coprire il rischio di cambio in portafogli esposti a valute estere. Il loro rendimento è strettamente legato ai movimenti dei tassi di cambio e inoltre, nel caso degli ETF futures, c’è anche il rischio di Ccontango e backwardation (nel primo caso i rezzi dei futures sono più alti dei prezzi spot mentre nel secondo prezzi spot sono più alti dei prezzi dei futures). Per questo l’inserimento di ETF valutari nel PAC dovesti vagliarlo molto attentamente.

Ecco comunque alcuni degli ETF valutari più popolari:

  • Invesco DB US Dollar Index Bullish Fund (UUP):replica la performance del dollaro USA rispetto a un paniere di valute estere.
  • Invesco CurrencyShares Euro Trust (FXE): replica la performance dell’euro rispetto al dollaro USA.
  • WisdomTree Bloomberg U.S. Dollar Bullish Fund (USDU):offre esposizione al dollaro USA rispetto a una gamma diversificata di valute globali.
  • iShares Currency Hedged MSCI EAFE ETF (HEFA): replica la performance del mercato azionario dei paesi sviluppati esclusi gli Stati Uniti e il Canada, con copertura del rischio di cambio.

Come trovare da te i migliori ETF da inserire nel tuo PAC

schermata inserimento PAC con XTB
Confrontare gli ETF prima di scegliere quali inserire nel PAC (www.risparmioggi.it)

Nei precedenti paragrafi puoi trovare il mio parere sui migliori ETF da inserire nel tuo piano di accumulo. Ti ricordo che non si tratta di consigli finanziari (RisparmiOggi non offre alcuna consulenza). Ma se volessi trovare da te gli ETF da mettere nel tuo primo PAC cosa dovresti fare?

Questo è il vero tema della qui presente guida ossia metterti nella condizione di riuscire a selezionare in autonomia gli ETF da mettere nel piano di accumulo.

Bando alle ciance, quindi e vediamo cosa puoi fare per trovare i migliori ETF per il tuo PAC.

Tanto per iniziare devi determinare l’orizzonte temporale dell’investimento e definire quelli che sono i tuoi obiettivi. Dovrai stabilire se stai creando il tuo piano di accumulo per comprare una macchina da qui a pochi anni oppure per la pensione e ancora per l’acquisto di una cosa. Obiettivi e orizzonte temporale determinano la maggiore o minore corrispondenza dei vari ETF e condizionano il peso dei vari fondi nel tuo PAC.

In secondo luogo ti occorre una piattaforma che ci consenta di confrontare i vari ETF. Quando parlo di confronto tra ETF non intendo solo in base al rendimento ma anche la composizione, il rating e tutti gli altri parametri di performance. Più informazioni hai a tua disposizione, meglio è. La piattaforma XTB è tra le più attente alla fase di selezione che è di tua completa competenza (sei te a decidere gli ETF da inserire nel PAC) ma hai talmente tante informazioni da poter effettuare una valutazione attenta venendo in questo agevolato anche dall’interfaccia intuitiva (maggiori informazioni alla pagina ufficiale XTB).

In terzo luogo dovrai considerare il peso delle commissioni. Tutte le piattaforme applicano costi, tuttavia ce ne sono alcune più leggere di altre. Proprio con XTB tutti gli investimenti effettuati nell’ambito del PAC sono esenti da commissioni fino a 100.000€ di volume d’affari mensile. Le transazioni più alte di questo limite sono soggette ad una commissione dello 0,2% (minimo 10€). Inoltre se sono inseriti ETF esteri nel PAC potrebbe scattare la commissione di conversione dello 0,5% (maggiori informazioni sugli ETF senza commissioni di XTB).

E per finire nella scelta degli ETF da mettere nel PAC fai attenzione anche al metodo di pagamento. Per rendere l’operazione più semplice è preferibile optare per investimenti automatici con Auto Invest limitandoti a selezionare un importo, scegliere un periodo e definire il metodo di deposito. Sarà poi il sistema a fare tutto il resto fermi restando che tu potrai sempre modificare tutto, inserendo altri ETF nel tuo PAC, cambiando il peso di quelli già inseriti oppure eliminandoli del tutto.

Un chicca è poi la possibilità di ottenere una remunerazione magari mentre stai decidendo quali ETF inserire nel tuo PAC. Sono oramai pochissimi i broker con remunerazione delle somme non investite. La buona notizia è che XTB è uno di questi (maggiori informazioni sugli interessi XTB). Attenzione perchè la remunerazione sulla liquidità non investita, alla luce del trend di ribasso dei tassi BCE, non durerà ancora a lungo.

Esempio rapido di selezione di ETF per il PAC

L’ipotesi di partenza è che tu vuoi creare un PAC su ETF con un orizzonte temporale di 10 anni e una tolleranza al rischio moderata. Si tratta di una situazione comune tra gli investitori. Nel piano di accumulo potresti inserire 4 ETF di vario tipo:

  • Un ETF settoriale: come ad esempio un ETF sulle energie rinnovabili
  • Un ETF globale azionario: come MSCI World ETF che permette di esporti ai mercati sviluppati.
  • Un ETF obbligazionario: come ad esempio gli ETF su obbligazioni governative a medio termine che sono in grado di apportare stabilità al tuo portafoglio.
  • Un ETF sui mercati emergenti: per ottenere una più ampia diversificazione geografica e aumentare il potenziale di crescita.

Tutti gli strumenti finanziari citati nella guida sono rischiosi.

Altre guide correlate sul broker XTB e sui piani di accumulo:

Questo scritto è redatto a solo scopo informativo e non si può considerare in alcun modo un’indicazione operativa.
Il sito web non garantisce la correttezza e non si assume la responsabilità sull’uso delle informazioni riportate.