L’analisi delle banche meno rischiose in Italia nel 2024, basata sulla classificazione della Banca Centrale Europea (BCE), rivela importanti informazioni per chi è alla ricerca di un istituto di credito affidabile sia per la gestione del proprio conto corrente sia per gli investimenti. La BCE utilizza il parametro Pillar 2 Requirement (P2R) per valutare la solidità delle banche, con un focus particolare sulla richiesta di capitale supplementare. Ecco quali sono le banche più sicure del 2024 in Italia.
Le banche italiane meno rischiose del 2024: la classifica BCE
Andiamo a vedere quali sono le banche italiane più sicure secondo i parametri della BCE:
BANCA | P2R |
Credem | 1% |
Banca Mediolanum | 1,5% |
Intesa Sanpaolo | 1,5% |
Mediobanca | 1,82% |
FinecoBank | 2% |
Unicredit | 2% |
BPER | 2,45% |
Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano | 2,5% |
Banco BPM | 2,52% |
Iccrea Banca – Banche di Credito Cooperativo | 2,53% |
Monte dei Paschi di Siena | 2,75% |
Banca Popolare di Sondrio | 2,79% |
Cos’è il P2R
Il Pillar 2 Requirement (P2R) è un indicatore cruciale per la sicurezza bancaria, che integra il requisito patrimoniale minimo (Pillar 1). È un parametro giuridicamente vincolante e le banche che non rispettano questi requisiti possono affrontare misure di vigilanza e sanzioni.
Le banche meno rischiose del 2024 in Italia: come scegliere una banca sicura
Per determinare la sicurezza di una banca, diversi fattori dovrebbero essere presi in considerazione:
- Preferire le grandi dimensioni: le banche più grandi tendono ad essere sottoposte a maggiori controlli da parte della BCE e di Bankitalia, offrendo un livello di sicurezza aggiuntivo.
- La reperibilità di informazioni: le banche di grandi dimensioni sono generalmente più trasparenti, facilitando l’accesso alle informazioni finanziarie per i risparmiatori.
- La quotazione in Borsa: monitorare l’andamento del titolo azionario in Borsa può fornire insight sulla situazione finanziaria della banca.
- Analisi di bilancio e CET1 Ratio: Valutare la salute economica della banca attraverso l’analisi di bilancio e il Common Equity Tier 1 (CET1) ratio, che esprime la solidità finanziaria.
Cosa minaccia la sicurezza delle banche
I risparmiatori che hanno investito in obbligazioni o azioni di banche dovrebbero esaminare attentamente i ratio patrimoniali come il CET1 ratio e il Total capital ratio. Questi indicatori, disponibili nelle relazioni finanziarie, riflettono la solidità patrimoniale dell’istituto.
Tuttavia, è importante notare che questi indicatori sono basati su dati storici e possono non riflettere accuratamente la situazione attuale. Inoltre, ci sono stati casi in cui questi indicatori sono stati manipolati, come evidenziato dalle situazioni di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Un altro aspetto cruciale è il livello di sofferenze e il grado di copertura dei crediti deteriorati. La vigilanza bancaria gioca un ruolo essenziale nell’assicurare una valutazione corretta di questi elementi, con una regola generale che afferma: minori sono gli accantonamenti, maggiori sono i rischi.
LEGGI ANCHE: Migliori banche 2023: le classifiche definitive (CET1 BCE, Altroconsumo e The Banker)
La tendenza verso l’aggregazione nel settore bancario mira a consolidare il sistema per aumentare la sicurezza e la fiducia. Queste aggregazioni possono avere impatti diversi sugli azionisti e sugli obbligazionisti, a seconda della durata delle obbligazioni e della dimensione delle banche coinvolte.
È importante riconoscere che una banca più grande non è necessariamente sinonimo di maggior sicurezza, come dimostrato dal caso Lehman Brothers.
Per una maggiore sicurezza, i titoli di Stato e i buoni fruttiferi postali possono essere un’opzione più sicura, sebbene offrano rendimenti più bassi rispetto ad altri investimenti più rischiosi.