Quanto rende il Buono Soluzione Futuro? La simulazione

Di seguito proponiamo un’analisi dettagliata del Buono Soluzione Futuro, un prodotto finanziario emesso da Cassa Depositi e Prestiti e collocato da Poste Italiane. L’obiettivo è fornire una panoramica approfondita sulle modalità di sottoscrizione, sulla struttura a doppia fase (accumulo e rendita) e sulle prospettive di erogazione mensile per un periodo pari a 15 anni, dalla soglia dei 65 anni fino all’80° compleanno. Andremo inoltre a esaminare tre simulazioni esemplificative, con importi e date di nascita differenti, per comprendere al meglio come il montante finale e la possibile rata mensile varino in base alla cifra iniziale e all’età del sottoscrittore. Questa formula di risparmio si rivolge a chi ha un’età compresa tra i 40 e i 54 anni e desidera pianificare un flusso di reddito supplementare, contando su una garanzia statale e su un regime fiscale agevolato applicato ai rendimenti.

Cos’è il Buono Soluzione Futuro

Il Buono Soluzione Futuro è uno strumento di risparmio postale che si propone di erogare una rendita mensile costante tra i 65 e gli 80 anni di età del titolare. Può essere sottoscritto esclusivamente da persone di età compresa fra 40 e 54 anni, con l’obiettivo di accumulare gradualmente il capitale fino al compimento del 65° anno. La durata complessiva si articola in due fasi: una fase di accumulo, che copre tutto il periodo dalla sottoscrizione fino ai 65 anni, e una fase di rendita, che inizia subito dopo e dura al massimo 15 anni, per un totale di 180 rate mensili.

Durante la fase di accumulo, i versamenti effettuati maturano interessi con capitalizzazione semestrale, purché si superino almeno i primi tre anni di possesso per beneficiare della quota interessi in caso di rimborso anticipato. Nel momento in cui il sottoscrittore raggiunge i 65 anni, il capitale viene rivalutato in base al tasso minimo garantito oppure, se più vantaggiosa, all’inflazione europea (indice HICP) applicando un coefficiente di partecipazione del 100%. Questa rivalutazione stabilisce l’importo finale su cui viene calcolata la rendita mensile, erogata successivamente mediante un piano di ammortamento che comprende sia il capitale sia gli interessi maturati residui.

Grazie alla garanzia dello Stato italiano, non sono previsti costi di apertura né di gestione, a eccezione dell’imposta di bollo, che scatta sulle giacenze superiori a 5.000 euro in base alla normativa vigente. I rendimenti sono tassati al 12,50%, un’aliquota ridotta rispetto a molte altre forme di investimento. Inoltre, la natura dematerializzata del buono consente una sottoscrizione sia online, tramite Libretto Smart o conto BancoPosta, sia in ufficio postale, semplicemente esibendo un documento d’identità e il proprio codice fiscale.

Al compimento dell’80° anno, o in caso di decesso prima di tale scadenza, il prodotto si estingue e i fondi non ancora corrisposti vengono rimborsati all’avente diritto o agli eredi. È anche possibile richiedere il rimborso in qualsiasi momento, seguendo le condizioni contrattuali che variano tra fase di accumulo e fase di rendita.

Buono Soluzione Futuro: tre simulazioni di investimento, rata mensile e valore di rimborso

Chi desidera una stima su come si evolva il Buono Soluzione Futuro può valutare tre esempi concreti. Le differenze riguardano principalmente l’età del sottoscrittore e l’importo iniziale investito, due fattori che influenzano significativamente la rendita mensile erogata tra i 65 e gli 80 anni, così come l’eventuale rimborso totale al compimento dei 65 anni.

Prima simulazione

Un capitale di 25.000 euro viene sottoscritto da una persona nata il 24 marzo 1985. L’inizio della fase di rendita è previsto il 24 aprile 2050, cioè subito dopo il 65° compleanno avvenuto il 24 marzo 2050. Se si sceglie di ricevere la rendita mensile, la rata complessiva netta stimata ammonta a 386,58 euro, per un totale di 180 erogazioni. L’importo mensile è già al netto della ritenuta fiscale del 12,50% sugli interessi.

In alternativa, al posto della rendita, è possibile riscattare l’intero capitale maturato al compimento dei 65 anni: la stima fornita indica un rimborso totale di 54.820,98 euro, non considerando l’imposta di bollo che verrebbe calcolata a parte secondo la normativa vigente. È prevista anche la possibilità di recuperare il capitale in anticipo, purché si rispettino le condizioni contrattuali relative ai rendimenti e agli eventuali interessi maturati.

Seconda simulazione

Investendo 50.000 euro alla stessa data di nascita (24 marzo 1985), la data di inizio della rendita rimane fissata al 24 aprile 2050, sempre dopo i 65 anni compiuti. In questo scenario, la rata complessiva netta mensile si stima in 773,17 euro per 180 mensilità. Se invece il titolare preferisce ricevere in un’unica soluzione il capitale maturato al 65° anno d’età, la simulazione restituisce un valore di 109.641,97 euro, nuovamente al netto dell’aliquota fiscale sugli interessi, escludendo l’imposta di bollo.

Anche in questo caso, durante il periodo di accumulo, gli interessi maturano con cadenza semestrale a partire dal terzo anno di sottoscrizione, mentre la protezione dall’inflazione europea viene applicata al compimento dei 65 anni nel caso in cui l’indicizzazione risulti superiore al tasso minimo garantito.

Terza simulazione

Una persona nata il 24 marzo 1979 e con un importo sottoscritto di 50.000 euro, vede iniziare la rendita il 24 aprile 2044, quindi in linea con il 65° compleanno del 24 marzo 2044. In questa ipotesi, la rata complessiva mensile netta risulta pari a 608,32 euro, pagata per 180 mensilità. Se il sottoscrittore desidera invece ritirare il capitale in un’unica soluzione, il rimborso stimato ammonta a 86.582,11 euro, anche qui al netto della tassazione agevolata, senza tener conto dell’eventuale imposta di bollo.

L’aderenza alla formula di risparmio postale offre la garanzia del capitale iniziale da parte dello Stato, pur consentendo il recesso anticipato nei limiti stabiliti dalle condizioni contrattuali.