Ci arrivano sempre più spesso richieste molto particolari da parte di amici lettori che sono alle prese con dubbi su dove spostare i soldi in modo tale da avere un minimo di rendimento invece di lasciarli in balia dell’inflazione sul conto corrente. Ad esempio Mattia (nome di fantasia) ci ha scritto di avere 20.000 euro “liberi” sul suo conto corrente e di essere disposto ad investirli purchè il rendimento sia al 100% sicuro e l’arco temporale non vada oltre fine 2023.
Richieste come questa ne arrivano tantissime alla nostra mail. Come abbiamo detto tante volte non offriamo consulenze né tantomeno idee individuali. Tuttavia prediamo spunto da queste mail per dei nostri articoli, generalizzando il discorso.
Detto questo, nella mail ci sono essenzialmente due richieste ben precise:
- l’investimento deve essere su asset sicuri
- l’arco temporale è di 5 mesi, quindi molto breve
Siamo sicuri che tanti lettori si trovano alle prese con queste esigenze. Magari non hanno 20.000 euro “liberi” da spostare dal loro conto, ma chi non vorrebbe mettere soldi solo su asset con rendimento sicuro e per giunta privandosi del capitale solo per periodi brevissimi come appunto 5 mesi?
La prima opzione è lasciare i soldi sui conto corrente
Considerando le richieste molto rigide verrebbe da pensare che sia inutile ogni ricerca. In pratica sarebbe meglio lasciare i soldi sul conto corrente.
Con la grana ognuno può fare cosa vuole, tuttavia se c’è una cosa sicura al 100% è che i soldi lasciati sul conto corrente perdono solo il loro potere di acquisto. Fino un pò di anni fa, i conti davano un minimo di remunerazione (da tempo evaporata) e soprattutto ridavano lo stesso valore depositato. Il rally dell’inflazione ha cambiato tutto e l’aumento dei tassi BCE ha poi fatto il resto.
Ma non c’è solo questo fattore da considerare. Ci sono anche delle spese vive che, tenendo conto di quello che è l’orizzonte temporale dell’investimento (da qui a fine anno), faranno sentire tutto il loro peso. C’è il canone di tenuta annua del conto (oramai sono pochissimi gli istituti che non lo prevedono) e poi c’è l’imposta di bollo dovuta per legge (si applica sulle giacenze superiori ai 5.000 euro ma l’ipotesi base è di 20.000 euro e quindi -ahimè- si fa i conti anche con questo balzello).
Tirando quindi le somme: a inizio anno nuovo i 20.000 hanno perso potere di acquisto a causa dell’inflazione devo subire il decurtamento del canone (se previsto) e del bollo (previsto).
Morale: in un mondo di incertezze, è sicuro che si lasciano 20.000 euro sul conto e non si trovano più.
La seconda opzione è scegliere BOT che scadono per fine anno
Tenendo conto delle richieste rigide (20.000 da qui a fine anno con rischio zero e rendimento certo) non si può non rivolgere l’attenzione ai titoli di stato italiani. L’altra faccia della medaglia dell’aumento dei tassi BCE, è infatti il rialzo dei rendimenti di BTP e BOT.
Ora i Buoni Poliennali del Tesoro sono da scartare per il requisito dell’orizzonte temporale stretto. Vero è che si possono vendere BTP prima della scadenza, ma questo presume un certo approccio speculativo.
Se l’obiettivo è la semplicità di gestione è ai BOT semestrale che è necessario guardare per avere rendimenti sicuri da qui a fine anno investendo 20.000 euro.
Sul mercato secondario ci sono 2 BOT che scadono giusto giusto nel periodo di fine anno. Per la verità è solo uno che scade entro dicembre mentre l’altro ha scadenza gennaio 2024 e quindi andiamo un pò oltre. Lo citiamo uguale perchè è sempre bene avere due alternative.
20.000 dal conto a 2 BOT in scadenza per fine anno: ecco il loro rendimento
Sul mercato secondario di Borsa Italiana ci sono tantissimi BOT da comprare. L’acquisto avviene da altri soggetti privati e non dallo stato come invece succede in asta (qui tutte le prossime emissioni BOT).
Detto questo è sufficiente impostare come filtro la data di scadenza ed ecco subito un BOT che rispetta il requisito temporale (fine anno) e che offre anche un rendimento certo. Si tratta del BOT ISIN IT0005523854 che scade proprio il 14/12/2023 quindi a metà dicembre. La denominazione completa del titolo Bot Zc Dc23 A Eur, non ci sta cedola (ma questa non c’è mai nei BOT) e quindi il rendimento è dato dalla differenza di prezzo tra vendita e acquisto.
Si compra sul secondario sotto la pari a 98,73 mentre il rendimento effettivo a scadenza lordo è del 3,53 che corrisponde ad un valore reale del’1,3% circa. Il taglio minimo di acquisto è di 1.000 euro e quindi con 20.000 euro si può avere una buona esposizione.
Per comprare BOT ci sono commissioni da pagare all’intermediario con cui si effettua l’operazione.
Alternative a questo titolo ce ne sono? Si ma con la scadenza andiamo un pò oltre fine anno. Restiamo sempre su un titolo a 6 mesi: il BOT ISIN IT0005557365 che, come si deduce dalle denominazione completa Bot Zc Ge24 S Eur, va in scadenza a gennaio 2024. In questo caso il rendimento effettivo a scadenza lordo è del 3,82%, considerando il prezzo di 98,14, il rialzi che si prospetta fino alla scadenza è di circa l’1,9%.
Strumenti operativi >>> Rendimento BOT calcolo: esempio metodo capitalizzazione semplice/composta
Intendiamoci: non è che con questi 2 BOT si diventa ricchi, tuttavia si tratta si di soluzioni per far fruttare i risparmi senza lasciarli sul conto corrente (a ridursi). E in più il livello di rischio è pari a zero essendo emessi dallo Stato. Il capitale investito a scadenza torna tutto e in più c’è anche il rendimento.