Per chi è appassionato di fondi a gestione passiva e di primati, quella di ieri non è stata una giornata come tutto le altre. Uno dei più importanti ETF Chip, parliamo del VanEck Semiconductor UCITS ETF (ISIN IE00BMC38736 e Ticker Borsa Italiana SMK), ha infatti raggiunto e abbattuto il muro del miliardo di dollari di capitalizzazione.
Complimenti doppi anche perchè tutto si può dire tranne che questo strumento lanciato da VanEck fosse longevo visto che il suo sbarco sul mercato europeo (fu il primo ETF Chip quotato in Europa) Vanè datato solo dicembre 2020. Un ETF dalla vita giovane, quindi, che è stato premiato per il suo sottostante molto settoriale: quell’industria dei semiconduttori che è oramai diventata un perno fondamentale per il futuro dell’economia globale.
Se il VanEck Semiconductor UCITS ETF ha raggiunto quota 1 miliardo di capitalizzazione è perchè il settore dei chip è e continuerà ad essere in grande spolvero. Pensiamo ad esempio al nascente settore dell’intelligenza artificiale che sicuramente avrà un impatto positivo sul comparto chip oppure alla robotica, al cloud computing e alla guida autonoma dei veicoli.
Vi va di conoscere meglio questo ETF Chip che, nel suo piccolo, ha raggiunto un traguardo così importante? Ecco la nostra scheda.
VanEck Semiconductor UCITS ETF caratteristiche
Come si deduce dalla stessa denominazione, l’ETF in questione ha come antenato (vincente vivente) l’americano Semiconductor ETF. Si tratta quindi di un fondo discendente di tipo UCITS.
Il sottostante è rappresentato da una serie di società che sono attive nel segmento semiconduttori. L’inclusione però non è generalizzata, nel senso che non basta far parte di questo settore per essere inclusi. Il criterio di inserimento fa perno sull’alta liquidità e quindi forte market cap e consistente volume di scambi.
L’indice replicato è il MVIS US Listed Semiconductor 10% Capped ESG. Si tratta di un paniere basato su un approccio di replica fissa. Concretamente questo significa che fanno parte del paniere solo quelle società che sono in grado di generare almeno il 50% dei loro ricavi attraverso semiconduttori e accessori per semiconduttori. Il divario con la composizione attuale dell’indice è enorme visto che il limite che viene considerato è del 25%. Per quello che riguarda il peso ponderato esso è pari al 10% per ogni società. La destinazione dei proventi è ad accumulazione, non è previsto prestito titoli mentre viene effettuato un ribilanciamento ogni 6 mesi.
Vista la sua importanza è certamente incluso nell’offerta dei migliori broker ETF, compreso quello che che utilizzate normalmente.
ETF Chip: un successo crescente
Come detto in precedenza gli ETF sono parte integrante del futuro. Non serve essere dei grandi esperti per capire che tutta la tecnologia è oramai basata sui semiconduttori. Pensiamo ad esempio alle telecomunicazioni, all’informatica, alla sanità, alla tecnologia dei trasporti e anche alle energie pulite. In tutti questi comparti i chip sono fondamentali.
Ricerca e sviluppo saranno i capisaldi dell’industria mondiale dei semiconduttori. E questo non può che essere un elemento di grande visibilità per gli ETF Chip.
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VanEck protagonista anche sugli ETF petrolio
La società di gestione VanEck è stata protagonista anche sul fronte degli ETF petrolio. Risale a pochi giorni fa, infatti, la quotazione di VanEck Oil Services UCITS ETF, un nuovo fondo per investire sulle principali società del settore dell’estrazione petrolifera quotate a Wall Street.
Il nuovo ETF vi offre la possibilità di accedere a questo nevralgico settore industriale, grazie alla bassa correlazione con il mercato azionario in genere e all’alta correlazione con le quotazioni petrolifere. L’ETF replica il MarketVector US Listed Oil Services 10% Capped Index, che a sua volte comprende le 25 più importanti società del segmento quotate in Usa.