Chi ipotizzava che il rendimento del BTP a 10 anni avrebbe avuto un corso tranquillo fino a fine anno è stato costretto a ricredersi: ieri pomeriggio il fondamentale parametro è tornato nuovamente sopra al 4% raggiungendo i massimi da oltre un mese. Risultato: per la prima volta nelle ultime 4 settimane i segnali che arrivano dall’obbligazionario sovrano non sono più di raffreddamento dei rendimenti ma al contrario di ripresa della curva.
Rendimento BTP a 10 anni ai massimi da 30 giorni e di conseguenza spread Btp Bund che è tornato alla allargarsi. Questa mattina siamo a 206 punti, il 6,14% in più rispetto a ieri.
L’accelerazione del rendimento del BTP decennale è scattata ad un’ora ben precisa: le 14,15 di ieri. Prima di quel momento il parametro era attestato al 3,9%, dopo ad oltre il 4%.
Questo si è dinanzi a simultaneità così nette, è evidente che ci sono fattori che hanno contribuiti al rally. E infatti dietro al ritorno del rendimento del BTP a 10 anni ad oltre il 4% ci sono le indicazioni arrivate dal meeting BCE di ieri.
Come noto la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi di 50 punti base, 25 pb in meno rispetto agli ultimi interventi. Fantastica notizia per l’obbligazionario sovrano (e per le borse)…e invece no. Perchè in realtà gli investitori avevano già scontato una riduzione dell’aggressività mentre sono rimasti gelati dal segnale chiarissimo che l’EuroTower ha lanciato su quello che avverrà nelle prossime riunioni. Il messaggio è fin troppo chiaro: non ci sarà alcuna tregua e il costo del denaro continuerà ad essere al centro di rialzi significativi perchè l’inflazione nell’area Euro resta ancora troppo alta.
I segnali inequivocabili arrivati dal board di ieri hanno ridato luce alle previsioni più aggressive che sulle politiche monetarie BCE che, grazie alla distensione delle ultime settimane, avevano perso appeal. Ora lo scenario più probabile torna ad essere quello di un picco a metà 2023 con il costo del denaro al 3,25%. Una prospettiva che non può non sostenere i rendimenti dei BTP.
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Rendimento BTP a 10 anni oltre il 4%: quale evoluzione per fine anno?
Alla luce dell’impennata che il rendimento del BTP decennale ha registrato, cosa attendersi a questo punto? Per la fine dell’anno mancano due settimane ed è davvero difficile ipotizzare che ci possa essere un ritracciamento significativo della curva anche perchè ieri la BCE ha anche annunciato che i reinvestimenti dei bond acquistati attraverso il quantitative easing e che andranno in scadenza dal mese di marzo 2023 subiranno una riduzione di 15 miliardi di euro al mese fino a giugno e poi si vedrà come procedere alla luce delle condizioni di mercato/economia.
Ipotizzando che tutto resti invariato dopo quella data (lo scenario migliore) si tratterebbe comunque di 150 miliardi di euro di minori acquisti in un lasso di tempo di un anno. Questo l’ammontare riferito a tutta l’area Euro. Si può ipotizzare che la quota di competenza dell’Italia sia di 20 miliardi di euro. Un livello non indifferente e infatti gli investitori lo hanno subito capito e da qui il rialzo del rendimento del BTP a 10 anni sopra al 4%.
A fine dicembre è prevista la pubblicazione di un dato macro che pesa tantissimo sulle decisioni di politica monetaria: l’inflazione di dicembre. Se questo market mover dovesse segnare un assestamento, allora i mercati potrebbero tornare a sperare in una BCE più dolce per i primi mesi del 2023 e quindi il rendimento del decennale potrebbe tornare sotto il 4%. Se invece dal market mover dovessero arrivare delle conferme, difficilmente ci potrebbe essere un rientro dei rendimenti del benchmark italiano.