I buoni fruttiferi postali sono da sempre un prodotto di risparmio amato dagli italiani per la loro semplicità e facilità di acquisto, nonché per i vantaggi fiscali e la vasta gamma di scadenze disponibili. Negli ultimi tempi, questi strumenti di investimento hanno iniziato a offrire rendimenti più interessanti rispetto agli anni precedenti e ciò ha senza dubbio suscitato e incrementato l’interesse di molti risparmiatori.
I Bfp rappresentano ancora oggi un’opzione di investimento affidabile, soprattutto per coloro che cercano un prodotto semplice e sicuro. Inoltre, grazie alle diverse tipologie disponibili, è possibile scegliere quella più adatta alle proprie esigenze di risparmio.
Ma quali sono le prospettive future dei buoni fruttiferi postali? La risposta a questa domanda è strettamente correlata alla situazione attuale del mercato finanziario e delle politiche monetarie della Banca Centrale Europea.
Rendimento buoni Fruttiferi Postali: investimenti sicuri garantiti dallo Stato
I Buoni Fruttiferi Postali sono strumenti di investimento emessi da Cassa Depositi e Prestiti e garantiti dallo Stato. Si tratta di prodotti di risparmio sicuri e redditizi, che consentono di ottenere interessi sui capitali investiti, con diverse opzioni in base alle esigenze.
I Buoni Fruttiferi Postali non hanno costi di sottoscrizione o rimborso e offrono rendimenti fissi, con una tassazione agevolata al 12,50%. È possibile richiedere il rimborso del capitale investito in qualsiasi momento, senza penali. Inoltre, sono esenti da imposte di successione e, per importi inferiori a 5.000 euro, da imposta di bollo.
Tipologie di Buoni Fruttiferi Postali
I Buoni Fruttiferi Postali si dividono in diverse categorie per soddisfare le più svariate esigenze di investimento del risparmiatore. Le opzioni disponibili hanno durate che vanno da 3 a 20 anni, con rendimenti annui lordi che possono arrivare fino al 4,5% (attualmente).
Tra i prodotti al momento disponibili troviamo:
- Buono 3×2: investimento fino a 6 anni con rendimenti fissi crescenti fino al 2% annuo. Si può chiedere il rimborso dopo 3 anni, ottenendo gli interessi maturati.
- Buono 3×4: investimento fino a 12 anni con rendimenti fissi crescenti fino al 2,50% annuo lordo a scadenza. È possibile chiedere il rimborso dopo 3, 6 o 9 anni, ottenendo gli interessi maturati.
- Buono 4×4: investimento fino a 16 anni, con rendimenti fissi crescenti fino al 3%. Si può chiedere il rimborso dopo 4, 8 o 12 anni ottenendo gli interessi maturati fino a quel momento. Prima dei 4 anni verrebbe restituita solo la quota capitale.
- Buono ordinario: investimento fino a 20 anni con rendimenti fissi crescenti fino al 2,5% annuo. Gli interessi sono riconosciuti ogni bimestri e corrisposti al rimborso del buono.
- Buono dedicato ai minori: rendimenti crescenti fino al 4,5% annuo, che maturano fino al compimento dei 18 anni del minore.
- Buono 3 Anni Plus: investimento fino a 3 anni, con rendimento annuo lordo fino all’1,5%.
- Buono Rinnova: rinnovo dell’investimento su questo buono fino a 6 anni, con rendimento annuo lordo a scadenza del 3,5% e possibilità di rimborso e riconoscimento degli interessi anche dopo 3 anni.
- Buono Risparmio Sostenibile: investimento fino a 7 anni con rendimento fisso crescente fino all’1,5% a scadenza e premio legato all’andamento dell’indice STOXX Europe 600 ESG-X.
- Buono 4 anni Risparmiosemplice: investimento fino a 4 anni, eseguibile solo tramite l’attivazione di un Piano risparmiosemplice, con rendimento annuo lordo a scadenza dell’1,5% e Premio se vengono raggiunte 24 sottoscrizioni periodiche.
- Buono Soluzione Eredità: investimento fino a 4 anni con rendimento annuo lordo al 3%, ma esercitabile solo per i beneficiari di un procedimento successorio concluso con Poste Italiane.
I Buoni Fruttiferi Postali possono essere sottoscritti presso gli uffici postali, in forma cartacea o dematerializzata. Questi ultimi sono disponibili anche tramite i canali online di Poste Italiane, come il sito poste.it e l’App BancoPosta.
Rendimento buoni fruttiferi postali in aumento? Le prospettive
Il rendimento dei buoni fruttiferi postali ha registrato un progressivo aumento nell’ultimo anno, in risposta allo scenario macroeconomico. Il confronto dei rendimenti attuali rispetto a quelli di inizio 2022, ad esempio, rischia di essere impietoso, come altrettanto impietoso rischia di essere il confronto tra i rendimenti di oggi e quelli di 20-30 anni fa.
Sorvoliamo, ma meglio non parlare di rendimenti pazzeschi e stellari, riferendosi a quelli di oggi. L’inflazione che ha galoppato in Italia raggiungendo il picco dell’11,8%, intanto, ha spinto la BCE ad alzare i tassi di interesse di riferimento: quello principale è stato portato al 3,75%, mentre quello sui depositi al 3,25%.
Tale mossa ha causato un rialzo generalizzato dei rendimenti dei titoli di Stato e per garantire la competitività dei Bfp, Cassa Depositi e Prestiti ha deciso di incrementare i relativi tassi di interesse.
Ma il rendimento è destinato comunque a salire anche adesso, che è attesa una piccola svolta da parte della BCE?
Stando alle previsioni, l’inflazione continuerà a scendere in modo graduale, ma la BCE ha annunciato che proseguirà con l’inasprimento della politica monetaria.
È plausibile che ci siano ulteriori 1-2 rialzi, anche se modesti, e visto che gli ultimi aggiornamenti dei Bfp sono abbastanza lontani, è altrettanto plausibile, ma non assolutamente certo, che i buoni fruttiferi subiscano almeno un ritocco prima di una futura inversione di tendenza.