L’Arbitro Bancario Finanziario (ABF), l’autorità di risoluzione delle controversie finanziarie, ha stabilito un nuovo criterio relativo al rimborso dei buoni postali fruttiferi. Questa misura riguarda coloro che detengono titoli emessi sotto il regolamento del Decreto Ministeriale datato 13 giugno 1986. Il cambiamento recentemente introdotto getta luce su come dovrebbero essere calcolati i rimborsi, stabilendo che si applicheranno le condizioni di una serie più recente di buoni postali, anche se i buoni in questione appartengono a una serie anteriore.
Rimborso buoni postali serie Q/P: nuova interpretazione ABF
La decisione n. 9321 dell’ABF del 26 settembre 2023 ha evidenziato la necessità di uniformare il metodo di calcolo del rimborso dei buoni fruttiferi postali. Nel passato, l’ABF e la giurisprudenza si sono trovati in disaccordo sulle condizioni applicabili ai buoni della serie Q/P, specialmente per il rendimento degli ultimi dieci anni di validità del titolo.
La nuova direzione dell’ABF pone fine a questa incertezza interpretativa. Precedentemente, in caso di variazione delle condizioni successivamente alla sottoscrizione di un buono, si faceva affidamento sulle informazioni scritte sul retro del titolo, che garantivano al sottoscrittore un rendimento più elevato rispetto a quanto previsto dal decreto. In questo modo, l’istituto ha dato priorità alla volontà espressa dell’emittente di fornire un rendimento maggiore, creando un affidamento per l’investitore.
La decisione influente della Corte di Cassazione
Il ripensamento dell’ABF segue il consolidamento di un orientamento opposto stabilito dalla Corte di Cassazione. Il massimo tribunale ha dato maggiore peso alle determinazioni normative, a prescindere dalle informazioni stampate sui buoni postali. In virtù di ciò, l’ABF ha adottato il principio secondo cui il rimborso deve essere calcolato basandosi sulle condizioni fissate nella tabella allegata al Decreto Ministeriale del 1986 per la serie di buoni emessa successivamente.
Rimborso buoni postali Q/P: cosa significa per i detentori di BFP la nuova decisione dell’ABF
Questa decisione ha implicazioni dirette sui possessori dei buoni postali della vecchia serie. Invece di basarsi sui tassi di rendimento potenzialmente più elevati indicati sui titoli, il rimborso sarà determinato secondo le tariffe previste dalla serie ordinaria nuova, in linea con il decreto del 1986. Ciò può comportare un adeguamento dei tassi di interesse utilizzati nel calcolo del rimborso per i buoni postali fruttiferi trentennali.
La rilevanza della data di emissione
Il nodo cruciale di questa nuova interpretazione sta nella data di emissione dei buoni. Se i buoni sono stati emessi durante la validità del Decreto del 1986, indipendentemente dal fatto che siano della serie P o Q, verranno rimborsati in base alle condizioni aggiornate. Tale direttiva stabilisce che non sono più rilevanti i timbri che non riportano i rendimenti per il periodo successivo al ventesimo anno, come previsto per i nuovi buoni ordinari.