Il 2020 è stato (ed è ancora visto che non è ancora finito) un anno piuttosto particolare, dove la parola risparmio familiare ha avuto una connotazione importante. Secondo una indagine condotta da Acri-Ipsos avente come oggetto “Risparmio: futuro e presente” e risalente al mese di settembre, i nuclei familiari che riescono ad accumulare i risparmi senza facendo sacrifici continua ad aumentare, mentre calano i nuclei familiari in difficoltà. Il lockdown e la situazione sanitaria, almeno per il momento, non sembra aver cambiato l’ago della bilancia per le famiglie benestanti e per quelle in difficoltà economica. Le prime hanno mantenuto stabile il proprio status quo, se non quando lo hanno migliorato, mentre per le seconde non è cambiato nulla in meglio.
Risparmio familiare in aumento: italiani preparati a un nuovo lockdown?
Entrando più nel dettaglio dello studio, a fronte di un eventuale nuovo lockdown il 61% del campione intervistato ha affermato che sarebbe pronto, economicamente parlando, ad affrontare un nuovo isolamento. Il 30%, invece, ha risposto che non riuscirebbe a gestire un nuovo stop. Per la situazione individuale, insomma, c’è maggiore ottimismo, mentre per la situazione economica generale è diffuso pessimismo: le prospettive non risultano affatto rosee per i prossimi tre anni.
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Risparmiare senza sacrifici: chi ci riesce e chi no
Il 58% riesce a risparmiare senza fare sacrifici (+3% rispetto al 2019), mentre il 30% è costretto a fare sacrifici per risparmiare (-4% rispetto all’anno precedente). Cresce la percentuale dei nuclei familiari che nell’ultimo anno è riuscita a risparmiare, attestandosi al 47% (+5%), mentre resta invariata la condizione dei nuclei familiari con saldo negativo (16%). Le famiglie che stavano bene continuano a esserlo, se non quando hanno migliorato la propria condizione; quelle che invece stavano economicamente a disagio sono lontani dalla ripresa, anche se scende al 18% (-3%) i nuclei che si trovano in difficoltà. Questo sistema sta attualmente reggendo un po’ per l’erogazione del reddito di cittadinanza, un po’ per lo stop ai licenziamenti introdotto dal governo, come riflette giustamente anche Il Sole 24 Ore.
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Risparmio familiare e investimenti in crescita
Il lockdown ha registrato un calo dei consumi e un conseguente aumento dei risparmi. Le famiglie però preferiscono parcheggiare i propri soldi sul conto corrente, considerato ancora uno strumento sicuro, probabilmente per la sua immobilità e mancanza di volatilità (che sta a significare zero rischi). Aumenta di 3 punti percentuali (21%) la quantità dei nuclei familiari colpiti dalla crisi, mentre la propensione del risparmio sale al 19% nel 2020 (+11% rispetto al 2019). Si registra invece ancora della resistenza nei confronti degli investimenti, anche se si segnala un lieve aumento (soprattutto azioni, assicurazioni e conti correnti).