Alla fine della scorsa settimana, Intesa Sanpaolo ha collocato il suo primo social bond ottenendo un riscontro molto incoraggiante dal mercato. Il forte appeal di cui le prime obbligazioni sociali di Intesa Sanpaolo hanno beneficiato è stato frutto anche del rendimenti offerto dal prodotto.
Prima di approfondire l’aspetto, vediamo quali sono state le caratteristiche del primo social bond della banca guidata da Messina.
- Ammontare totale: 750 milioni di euro (mai importo così alto per un social bond italiano emesso da banche)
- Durata: 7 anni
- Cedola fissa annua lorda del 5,25%
- Tipologia di obbligazione: Senior Preferred
- Denominazione Valuta: Euro
Social Bond Intesa Sanpaolo: finalità e rendimento esitato
All’atto dell’emissione obbligazionaria, Intesa Sanpaolo ha precisato che i proventi derivati dal collocamento saranno utilizzati secondo le linee guida del Green, Social and Sustainability Bond Framework approvato dalla banca guidata da Messina a giugno scorso. Più nello specifico i proventi del social bond verranno usati per finanziamenti alle piccole e medie imprese in aree svantaggiate del Paese e per sostenere gli operatori no profit che sono attivi nei settori di particolare disagio sociale. La finalità è appunto rigidamente social.
Ciò premesso, quale è il rendimento esitato dal collocamento?
Il tasso strappato è pari al mid-swap maggiorato di un margine di 235 punti base. Considerando che prima dell’esecuzione dell’emissione, il tasso medio a 7 anni (durata del bond) nell’Eurozona era pari al 2,91%, il rendimento strappato dal social bond Intesa Sanpaolo si attesterebbe attorno al 5,26%. Come si può notare siamo molto vicini alla cedola.
Vero è che c’è c’è la tassazione sulle obbligazioni da considerare, tuttavia anche al netto il rendimento offerto dal social bond Intesa Sanpaolo non è affatto male essendo pari al 3,885%.
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Chi ha comprato il primo social bond Intesa Sanpaolo?
Una curiosità a questo punto è d’obbligo: in quali ambienti è stato piazzato il primo social bond Intesa Sanpaolo?
Tanto per iniziare va specificato che l’emissione era rivolta agli investitori istituzionali e non al pubblico retail. Un’emissione di alto livello, quindi, che ha comunque spopolato. A fronte di un’offerta pari a 700 milioni di euro, gli ordini complessivi sono stati pari a 1,3 miliardi di euro.
A farsi avanti circa 100 investitori per la stragrande maggioranza dei cani non italiani (87% esteri). Tra questi investitori che hanno avanzato la richiesta per comprare il social bond Intesa Sanpaolo, ben 70 erano specialisti in investimenti ESG. In altre parole il bond sociale della banca guidata da Messina è finito nelle mani di operatori focalizzati sulle obbligazioni sostenibili. Non poteva essere diversamente alla luce delle caratteristiche del bond, della sua destinazione d’uso e anche del rendimento offerto.
Intesa Sanpaolo, poi, è emittente che non ha neppure bisogno di presentazione. Il rating della banca guidata da Messina batte addirittura quello della Repubblica Italiana essendo pari a BBB per S&P e per Fitch e Baa1 per Moody’s.
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