Societe Generale pensa già a come proteggere gli investitori dal rischio inflazione nel lungo periodo e lo fa quotando su EuroTLX di Borsa italiana un nuovo bond a 10 anni con cedola fissa per il primo anno e poi variabile a seconda dell’andamento dell’inflazione nell’area Euro. La nuova emissione con scadenza novembre 2034 sembra essere apprezzata dagli investitori proprio per il suo particolare meccanismo di remunerazione. La denominazione ufficiale del bond è Obbligazione Societe Generale Cedola fissa 5% e Cedola indicizzata all’Inflazione mentre il codice ISIN è XS2928162945.
L’emissione non è arrivata in un qualsiasi ma in una fase caratterizzata da un ribasso dell’inflazione in tutta l’area Euro. Il target del 2% fissato dalla BCE continua però ad essere lontano e proprio per questo motivo ecco che arriva sul mercato il nuovo bond SocGen che, grazie alla struttura dei tassi, permette di coprirsi dal rischio inflazione. In che modo? Aumentando la cedola se l’inflazione dovesse salire oltre un certo livello.
Indice
Caratteristiche delle nuovo obbligazioni SocGen tasso misto 10 anni
Tasso fisso garantito al 5% lordo per tutto il primo anno per le nuove obbligazioni SocGen. Considerando la tassazione del 26% si scende comunque su un lusinghiero 3,7% netto. Successivamente, dal secondo anno fino alla scadenza, scatta poi il tasso variabile. La cedola viene indicizzata anno su anno all’inflazione ex tabacco Eurostat con la garanzia che comunque non potrà essere mai inferiore al 2,25% annuo. Per tutti e 9 anni di durata residuale del bond, la cedola seguirà sempre l’andamento annuo dell’inflazione nell’area Euro salendo oltre il 2,25% nel caso in cui i prezzi al consumo si dovessero portare oltre il 2,25% quindi sopra ai target BCE. Questa è la caratteristica distintiva delle nuove obbligazioni SocGen a 10 anni a cui vale la pena dedicare un paragrafo specifico.
Le altre caratteristiche della nuova emissione obbligazionaria sono:
- Data di scadenza: 15/11/2034
- Durata: 10 anni
- Sottostante: Synthetic Asset
- Denominazione: Euro
- Prezzo emissione: 100€
- Valore nominale: 100€
- Quotazione: EuroTLX di Borsa italiana
La particolarità del nuovo bond SocGen
Sul mercato di obbligazioni indicizzate all’inflazione ce ne sono un bel pò, anzi, a volerla dire tutta, si tratta di un segmento decisamente ingolfato. Per emergere nel settore ecco che l’emittente, SocGen, ha predisposto un meccanismo di indicizzazione molto particolare. Non è infatti previsto alcun limite al rendimento massimo che gli investitori possono avere. Nell’ipotesi in cui l’inflazione nell’area Euro dovesse salire del 8%, ecco che il bond ISIN XS2928162945 garantirebbe una cedola pari proprio all’8%. Morale: più sale il costo della vita nell’area Euro, maggiore è la remunerazione garantita dalle obbligazioni, senza alcun tetto.
Inutile dire che l’investitore che dovesse decidere di comprare queste obbligazioni mettendole a reddito, di fatto avrebbe tutto l’interesse ad una crescita dell’inflazione poichè maggiore sarebbe il suo rendimento. Praticamente il bond scommette su un rialzo dei prezzi al consumo. Poichè però questa scommessa avviene in un contesto caratterizzato da previsioni ribassiste sull’andamento dell’inflazione per i prossimi anni, ecco che il rendimento offerto nella componente variabile consentirebbe di proteggere il proprio potere di acquisto nel momento in cui le stesse stime di ribasso non dovessero essere rispettate.
Un esempio su come funzionano le nuove obbligazioni SocGen ISIN XS2928162945
Se l’inflazione nel secondo anno di vita del bond dovesse essere pari all’1,8%, la cedola offerta dal bond sarebbe comunque del 2,15% annuo. Se invece l’inflazione dovesse schizzare al 4%, allora il tasso variabile sarebbe del 4% seguendo fino in fondo l’andamento dei prezzi al consumo. Lo stesso meccanismo di funzionamento resta valido per gli anni a seguire fino alla data di scadenza.
Anche gli investitori retail possono acquistare il bond SocGen novembre 2034
Con un prezzo di emissione di 100€, le nuove obbligazioni indicizzate di Societe Generale si rivolgono direttamente agli investitori retail. Dal punto di vista più operativo, il target di riferimento è rappresentato da coloro i quali ritengono possibile un rialzo dell’inflazione negli anni a venire andando contro quella che è l’opinione prevalente che invece punta su un ribasso dei prezzi al consumo.
Se sulla validità del rendimento nel primo anno non ci sono dubbi (il 5% lordo offerto è maggiore del tasso garantito dai titoli di stato italiani) è sulla prospettiva per gli anni a seguire che il discorso diventa più complesso. La cedola annuale più bassa che il bond potrebbe offrire sarebbe il 2,15% (scenario con inflazione pari o inferiore a questo livello). Ebbene, in tal caso, il rendimento sarebbe di molto inferiore rispetto a quello dei BTP. Ecco perchè il nuovo bond protegge si da un inatteso rialzo dell’inflazione ma al tempo stesso induce chi lo compra a scommettere su questo scenario per trarre maggiore profitto. Ovviamente le obbligazioni si possono vendere sul secondario prima della scadenza naturale. In tal caso, però, sarebbe il prezzo di vendita a determinare la convenienza dell’operazione. Da non tralasciare che essendo denominate in Euro non esiste il rischio cambio.