Trovare ben 17 quotate di Borsa Italiana che in pieno autunno staccano il rispettivo dividendo non capita tutti i giorni. Eppure sarà proprio questo che succederà domani lunedì 18 novembre. Non solo ma di questi titoli che procederanno con la remunerazione degli azionisti ce ne saranno 10 appartenenti al Ftse Mib. Il parterre si annuncia di tutto rispetto con nomi del calibro di Intesa Sanpaolo, Unicredit, Eni, Poste Italiane, insomma tante big del principale indice azionario di Piazza Affari.
Il minimo comun denominatore tra le cedole in stacco il 18 novembre riguarda la tipologia: in tutti i casi si tratterà di tranche di dividendi e non della cedola annuale. Ad eccezione del caso di Mediobanca che staccherà il saldo sul dividendo relativo all’esercizio 2023/2024 e di Eni che procederà con lo stacco della seconda tranche del dividendo annuale, le alte 8 big saranno alle prese con lo stacco dell’acconto sull’esercizio 2024 il cui saldo verrà poi remunerato tra la primavera e l’estate (almeno così è avvenuto negli anni passati).
Quando si parla di dividendi azionari, gli azionisti e agli investitori interessano due informazioni: l’ammontare della cedola e il rendimento da dividendo.
Dividendi in stacco il 18 novembre 2024: gli importi
Tutti gli importi dei dividendi che verranno staccati il prossimo lunedì sono stati definiti dai rispettivi consigli di amministrazione. Le cedole verranno messe in pagamento da mercoledì 20 novembre.
Ecco il programma dei dividendi Ftse Mib in stacco lunedì 18 novembre:
- Banca Mediolanum: 0,37 euro (acconto)
- Banco BPM: 0,4 euro (acconto)
- Eni: 0,25 euro (seconda tranche)
- Intesa Sanpaolo: 0,17 euro (acconto)
- Mediobanca: 0,56 euro (saldo esercizio 2023/2024)
- Poste Italiane: 0,3 euro (acconto)
- Recordati: 0,6 euro (acconto)
- Tenaris: 0,256 euro (acconto)
- Terna: 0,1192 euro (acconto)
- Unicredit: 0,9261 euro (acconto)
Come si può vedere dalla lista, la cedola più consistente sarà quella di Unicredit che è pari a 0,9261 euro. Al secondo posto troviamo il dividendo di Mediobanca pari a 0,56 euro. C’è però una sostanziale differenza tra i due dividendi. Come già accennato quello di Piazzetta Cuccia fa riferimento a tutto l’esercizio mentre quello di Unicredit è solo una parte. La cedola più magra in stacco è invece quella di Terna che è pari a 0,1192 euro. Il dividendo Eni è invece solo un quarto della cedola complessiva. Il gruppo di Descalzi già da anni divide l’ammontare complessivo della remunerazione degli azionisti in 4 diverse tranche di pari importo (procedura tipica dei titoli petroliferi a livello globale.
Gli importi indicati non al loro e quindi è necessario considerare le ritenute previste dalla tassazione dividendi.
I rendimenti dei dividendi in stacco il 18 novembre 2028
Il dividend yield è il parametro più importante per valutare la bontà di un dividendo. Si tratta di un parametro derivato nel senso che, a differenza di quello che avviene con l’ammontare della cedola, non viene deliberato dal consiglio di amministrazione.
Tecnicamente il dividend yield fotografa il rendimento di un’azione in base ai dividendi pagati rispetto al prezzo corrente dell’azione stessa.
?Operativamente il dividend yield si calcola dividendo la cedola per il prezzo dell’azione e quindi moltiplicando il risultato per 100 in modo tale da ottenere una percentuale. Di solito il dividend yield fa riferimento alla cedola annuale perchè i rendimenti sono sempre rapportati all’anno. Tuttavia anche l’acconto o il saldo o comunque una singola tranche del dividendo hanno il loro yield.
Per calcolare i rendimento da dividendo relativi alle cedole in stacco il 18 novembre, abbiamo preso come punto di riferimento i prezzi dei rispettivi titoli alla chiusura di borsa del 14 novembre dal sito di Borsa Italiana.
Ecco quindi la lista con i rendimenti da dividendo più alti:
- Banco BPM: 5,74%
- Intesa Sanpaolo: 4,35%
- Mediobanca: 3,88%
- Banca Mediolanum: 3,16%
- Poste Italiane: 2,48%
- Unicredit: 2,22%
- Tenaris: 1,47%
- Eni: 1,78%
- Terna: 1,52%
- Recordati: 1,15%
?Attenzione perchè un dividend yield alto è si un fattore positivo, tuttavia è sempre necessario analizzare anche la stabilità di chi lo stacca perchè un valore elevato potrebbe anche indicare che il prezzo dell’azione sia basso. Vale anche il discorso opposto per cui un dividend yield basso non è necessariamente negativo ma potrebbe anche riflettere una società in crescita che non distribuisce dividendi molto alti preferendo soprattutto reinvestire i suoi utili per generare crescita.
Non solo Ftse Mib, ecco gli altri dividendi in stacco lunedì
Non ci sono solo le big del Ftse Mib a staccare la cedola il prossimo lunedì. Il programma prevede in tutto 17 stacchi e quindi ci saranno anche altre quotate di indici non principali alle prese con questo appuntamento. Le “regole” comunque sono le stesse con il pagamento dei dividendi staccati previsto per il mercoledì seguente.
Tra i 7 dividendi non del Ftse Mib in stacco ce ne saranno due riferiti a titoli del Mid Cap (Danieli azioni ordinarie e Danieli azioni risparmio), 4 riferiti a titoli quotati sullo Star (Banca Ifis, Equita, d’Amico e Mondadori, un EuroNext Milan (Immsi) e un Euronext Growth Milan (ABP Novicelli).
Ecco la lista dei dividendi non del Ftse Mib in stacco con i relativi importi:
- Danieli azioni ordinarie: 0,31 euro (annuale)
- Danieli risparmio: 0,3307 euro (annuale)
- Banca Ifis: 1,2 euro (acconto)
- d’Amico: 0,239 euro (acconto)
- Equita: 0,12 euro (seconda tranche)
- Mondadori: 0,06 euro (seconda tranche)
- Immsi: 0,01 euro (acconto)
- ABP Novicelli: 0,06 euro (annuale)